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“Il cielo degli dei”: un emozionante viaggio alla scoperta del legame tra antiche civiltà e astri In evidenza

di Anna Mori – Quale era il legame con il sole e le stelle di Egizi, Maya e Atzechi? Chi ha costruito i monumenti megalitici e perché? Ce lo spiegherà Sabrina Mugnos il 29 luglio alla Batteria Valdilocchi.

Sabrina Mugnos, “spezzina doc” come lei stessa si definisce, è un’esploratrice del mondo e tra le sue tante passioni c’è l’archeoastronomia, una disciplina che lega archeologia e astronomia.

Come lei stessa sottolinea, è importante scoprire e conoscere direttamente sui luoghi e non per discorsi riportati. Per questo Sabrina ha percorso quasi tutti i Continenti per studiare direttamente sul posto, tra le altre cose, anche il legame che Egizi, Maya, Atzechi e le civiltà megalitiche avevano con gli astri e il sole.

Il 29 luglio alle 20.30 Sabrina Mugnos sarà alla Batteria Valdilocchi, dove proporrà un incontro dal titolo “Il cielo degli dei”, durante il quale ci racconterà perché sono stati costruiti alcuni monumenti, quali le piramidi di Giza, El Caracol a Chichen Itza, la Piramide di Kukulkan, i megaliti di Stonhenge o Newgrange, il tutto arricchito dalle sue esperienze di viaggio e dalle immagini riprese direttamente in questi luoghi.

Gazzetta della Spezia l’ha incontrata per farsi raccontare alcune anticipazioni.

“Il cielo degli dei” è il titolo del tuo prossimo incontro che terrai a fine luglio alla Spezia, di cosa parlerai?

"Durante l’evento “Il cielo degli dei”, parlerò di archeoastronomia, una branca dell’astronomia che è nata perché ci si è resi conto che le culture antiche osservavano molto il cielo, non solo per costruire, ma anche per mandare avanti le loro attività quotidiane.

Partendo ad esempio dalle piramidi egizie, è diventato un dato di fatto l’allineamento delle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino con le tre stelle della cintura di Orione. Non solo questa sorta di specchio riflesso, ma c’è tutto un culto legato al passaggio del Faraone vivente a Osiride, il dio dell’oltretomba, raffigurato proprio dalla costellazione di Orione.

Poi vi sono altre costruzioni: pensiamo ad esempio alla piramide della Quinta Dinastia che è completamente ricoperta da una serie di geroglifi che mettono in evidenza le credenze degli Egizi con il passaggio nel firmamento.

Ma il collegamento più eclatante, a parte gli Zodiaci e un paio di soffitti con evidenti relazioni con il cielo che sono ancora poco decifrati, resta la correlazione delle tre piramidi di Giza con il cielo, da molti ancora messa in discussione per una serie di ragioni che spiegherò: vi è stata una scoperta e un’osservazione molto acuta che secondo me ha dato la spiegazione giusta.

Per quanto riguarda le Civilità della Mesamerica, vissute dai primi secoli avanti Cristo fino al 1000 d.C., sono quelle che hanno un po' caratterizzato il Centro America, quindi Chapas, Honduras, Belize, Messico, Guatemala, dove il culto era maggiormente legato al sole. Nelle zone in cui fa caldo la notte è gradevole e attesa, quindi nei bassipiani la notte era un momento gradevole per osservare il cielo e mettere in correlazione le stelle con le divinità dei popoli. Al contrario, nel sud, c’è un culto più legato al sole con l’Intihuatana, la pietra che segna il sole, considerato fondamentale perché portava calore alle popolazioni andine che vivevano ad alta quota e quindi ben più gradito al cielo notturno.

Nelle Civiltà della Mesamerica, dagli Olmechi, agli Atzechi, tutta la “lunga saga”, che comprende anche i Maya, la divinità più importante era Quetzalcóatl, il “serpente piumato”, che era raffigurato dal pianeta Venere e quindi, con allineamenti legati a questo pianeta, abbiamo ricostruito strutture, come l’El Caracol, l’osservatorio che troviamo a Chichen Itza, e tanti altri monumenti sparpagliati per tutto il territorio.

Nella stessa area ci sono anche monumenti che vogliono dare risalto ad altri fenomeni, come la piramide di Kukulkan e il Castillo a Chichen Itza, che nel giorno dell’equinozio di primavera si anima con giochi di luci e ombre che sembrano simulare le spira di un serpente, rappresentate anche dalla gradinata della piramide.

Concluderemo poi con le civiltà megalitiche: in Europa abbiamo questa civiltà misteriosa che parte intorno a circa il 4000 a.C. ed è quella che ha costruito i monumenti storici di Stonehenge in Inghilterra, di Newgrange in Irlanda, tutti gli allineamenti dei megaliti di Carnac, in Francia, per finire con la forte presenza megalitica con monumenti molto importanti nell’isola di Malta.

Farò, quindi, un excursus attraverso questi popoli e il loro legame con il cielo, che naturalmente apre una serie di scenari che ci mettono in relazione con un’umanità che esibisce e mostra delle conoscenze che andavano oltre quelle che noi pensiamo. Per costruire e mettere al loro posto rocce così pesanti, tra l’altro alcune a diversi metri di quota, come in Perù, e con una tale precisione, non solo nel lavorarle, erano rocce durissime, è stato qualcosa che sicuramente esula dalle nostre convinzioni sulle conoscenze tecniche e tecnologiche di quelle civiltà".

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