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Trasporti sanitari, le associazioni avvertono: “A rischio anche i soccorsi in emergenza” In evidenza

Interlocuzioni con la Regione dopo la sentenza del Consiglio di Stato. De Angelis: “L'emergenza è sostenuta economicamente dai servizi ordinari”.

È uno scenario allarmante quello a cui potrebbero andare incontro le associazioni di volontariato del territorio come la Croce Rossa e le Pubbliche Assistenze.

La spada di Damocle è l'ormai conosciuta sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito come i servizi ordinari di trasporto sanitario dei pazienti non debbano essere affidati dalla Regione in via prioritaria alle associazioni di volontariato, com'è avvenuto finora.

Non si tratta dei soccorsi in emergenza svolti da Croce Rossa e Pubbliche Assistenze, ma del gran numero di servizi di trasporto “ordinari” a cura delle stesse associazioni: dialisi, dimissioni e ricoveri in strutture sanitarie, trasporti anche di centinaia di chilometri, ecc.

Se la Regione dovesse procedere con la gara d'appalto e non più con l'affidamento diretto, le associazioni subirebbero una mazzata che in molti casi ne pregiudicherebbe la sopravvivenza.

A spiegarlo, questa sera in commissione lavoro in Comune, sono stati il Presidente della Croce Rossa della Spezia Luigi De Angelis, il Presidente della Pubblica Assistenza spezzina Andrea Frau e il Presidente di Anpas Liguria Lorenzo Risso.

I colloqui con la Regione (sia con il Presidente Giovanni Toti sia con l'assessore alla sanità Sonia Viale) sono andati avanti anche oggi, ma i diretti interessati preferiscono rimanere abbottonati sulla bontà degli sviluppi.

“La Croce Rossa della Spezia svolge annualmente circa 14 mila interventi in ambulanza, di cui ben 10 mila sono servizi di trasporto ordinari – ha spiegato il Presidente De Angelis – Per i trasporti in emergenza il rimborso spesso arriva soltanto al 70 per cento delle spese che sosteniamo, per cui vengono svolti in perdita dalle associazioni, mentre i trasporti ordinari permettono un margine più ampio e di fatto supportano economicamente i servizi di soccorso in emergenza. Questo significa che l'eventuale gara per i servizi ordinari metterebbe a serio rischio anche la sopravvivenza del servizio di emergenza, che per sua natura ha costi elevati, di manutenzione e aggiornamento di mezzi e attrezzature”.

A rischio, quindi, non ci sono soltanto i servizi che potrebbero andare a gara, ma di riflesso tutte le attività svolte dalle associazioni di volontariato a supporto delle fasce più deboli della popolazione.

“Spesso ci troviamo a trasportare anche persone che hanno altre problematiche – ha aggiunto De Angelis –, anche di tipo sociale. Ecco perché all'interno delle nostre associazioni organizziamo tutta una serie di servizi collaterali per l'inclusione sociale dei più vulnerabili”.

Fra Comitati della Croce Rossa Italiana e Pubbliche Assistenze, in tutta la Liguria ci sono in ballo circa 600 posti di lavoro.

Altro fattore decisivo è quello della capillarità che le associazioni garantiscono sul territorio, anche nello Spezzino: un soccorso in emergenza che oggi permettere di portare aiuto a un anziano in un piccolo paesino della Val di Vara, ad esempio, domani potrebbe essere difficilmente garantito da un privato.

A tirare le fila della vicenda, in commissione comunale, è stato il Presidente della PA della Spezia Andrea Frau: “Riteniamo che la sentenza del Consiglio di Stato non sia assolutamente vincolante per tutti i tipi di trasporto sanitario: c'è stata un'interpretazione secondo noi troppo generale dei tipi di trasporti. La sentenza è stata impugnata in Cassazione, soprattutto perché consideriamo che il Consiglio sia andato oltre i limiti delle sue prerogative. In ogni caso, non esiste alcun vincolo che obblighi la Regione ad affidare obbligatoriamente i servizi ordinari tramite gara. Di certo, se si andasse avanti, la situazione per i posti di lavoro sarebbe molto grave”.

A restare in agguato sono numerose realtà private, che dall'eventuale “virata” della Regione potrebbero guadagnarci.

Ad esempio le cooperative sociali, in cui potrebbero riversarsi i lavoratori oggi occupati nel settore (ma domani chissà). Con un dettaglio, però, non proprio irrilevante: una busta paga parecchio più leggera. “Di circa il 40 per cento – ha precisato Frau – perché le cooperative hanno costi minori”.

“La legge regionale che stabilisce la priorità dell'affidamento alle associazioni di volontariato oggi è ancora in vigore – ha precisato il Presidente di Anpas Liguria Risso – Per cui anche ora sarebbe difficile emettere una gara per affidare i servizi di trasporto ordinario. La Regione sta pensando a limare un aspetto formale che possa scongiurare un eventuale ricorso contro l'affidamento diretto dei servizi alle associazioni”.

Frau, infine, non ha risparmiato una frecciatina ai servizi di trasporto all'interno dell'ospedale gestiti da Italy Emergenza: “Forse sarebbe opportuno che qualcuno controllasse se i mezzi oggi utilizzati in ospedale rispettino o meno i requisiti tecnici che erano richiesti nella gara”.

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