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Licenziamento in Acam: il sindaco non incontra i manifestanti, si va ad ulteriori forme di "lotta" In evidenza

Sindacati divisi, le bandiere della CISL non ci sono. "Casati dimettiti" è stato lo slogan del corteo.

Trombette e cori da stadio hanno accompagnato il corteo che è partito dalla sede di Acam ed è arrivato sotto a Palazzo Civico. Un percorso “simbolico”, come dimostra anche lo slogan del corteo, una richiesta chiarissima all'assessore al ciclo dei rifiuti del Comune, e dipendente Acam, a cui viene attribuita la responsabilità di quanto accaduto. “Casati dimettiti” è lo slogan che accompagna il corteo, composto da circa 200 persone.

Ci sono, per quanto riguarda i sindacati, le bandiere di CGIL Funzione Pubblica e UIL Trasporti, non quelle della CISL che nei giorni scorsi si era smarcata dall'iniziativa.

I manifestanti, arrivati sotto a Palazzo Civico, chiedono di parlare con il sindaco e riescono ad entrare nell'ingresso. Il primo cittadino, però, non pare disposto a riceverli, almeno oggi.

"Prendiamo atto della decisione del sindaco, un rifiuto - affermano i sindacati - La manifestazione oggi si scioglie. Il 15 novembre si entra in franchigia e poi in sciopero dello straordinario da fine novembre".

"Ieri Casati - aggiungono i sindacati - ha ringraziato i cittadini per il traguardo della differenziata, ma non ha ringraziato i lavoratori di Acam, Vergogna".

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