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Contrabbando, smantellata organizzazione cinese In evidenza

I funzionari dell'Ufficio delle Dogana della Spezia, con la collaborazione dei funzionari della Dogana di Firenze, su delega del P.M. dott. Giovanni Maddaleni della Procura della Repubblica della Spezia, hanno condotto una serie di perquisizioni locali e domiciliari nella provincia di Prato nei confronti di alcuni soggetti di etnia cinese ritenuti parte di un sodalizio criminoso dedito al contrabbando intraispettivo mediante sottofatturazione di merci di provenienza estera.

Gli accertamenti hanno consentito di ricostruire la struttura dell'organizzazione criminosa diretta da un cittadino cinese risultato essere il reale gestore di diverse attività imprenditoriali nella provincia di Prato, già noto agli investigatori per essere stato condannato dal Tribunale di Palermo in quanto facente parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla produzione di documenti di identità falsi.
Le perquisizioni condotte dai funzionari doganali hanno permesso di acquisire la prova documentale di:
- 6 episodi di contrabbando aggravato intraispettivo commessi a La Spezia e di 1 episodio posto in essere a Firenze (prevista, per tale reato, una pena compresa fra 3 e 10 anni di reclusione) mediante "sottofatturazione", ossia dichiarando all'autorità doganale – all'atto dell'importazione – un valore imponibile nettamente inferiore rispetto a quello reale. In particolare, l'attività delittuosa veniva realizzata con la predisposizione di documenti, costituiti principalmente da fatture e contratti di acquisto, ideologicamente falsi in quanto indicanti valori di transazione inferiori rispetto al reale, successivamente consegnati allo spedizioniere doganale, risultato estraneo ai fatti contestati, per la predisposizione della dichiarazione di importazione da presentare in Dogana;
- un ulteriore episodio di contrabbando extraispettivo ( prevista, per tale reato, una sanzione penale di tipo pecuniario di importo compreso fra 2 e 10 volte i diritti di confine evasi) mediante acquisto di una partita di 5 tonnellate di merce, costituita da prodotti tessili, non presentando all'autorità doganale la prescritta dichiarazione di importazione per il pagamento dei diritti.
Gli accertamenti, inoltre, hanno permesso di acquisire la documentazione relativa ad ulteriori attività delittuose messe in atto – dal medesimo sodalizio criminoso - presso altre Dogane nazionali che sono state immediatamente informate.
Indispensabile, ai fini delle indagini, l'ausilio delle banche dati di cui è dotata la Dogana (in particolare, la Banca Dati Antifrode ed il sistema COG.N.O.S.).
L'attività delittuosa è stata stroncata praticamente sul nascere e i diritti di confine evasi sono già stati, in massima parte, incamerati.

 

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