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Fusione Nucleare: La Spezia concorre per l'innovazione In evidenza

In lizza anche Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Veneto. 

"La Liguria si candida per ospitare il Centro Ricerche Enea sulla Fusione Nucleare": così l'annuncio è stato ufficializzato venerdì, con l'approvazione della delibera di Giunta.
Il parterre delle concorrenti è quanto mai agguerrito:  in lizza anche Piemonte, Veneto, Puglia e Toscana-Emilia Romagna, che hanno già formalizzato la propria candidatura, mentre resta ancora in itinere il percorso del Lazio (il termine è il 31 gennaio).
Per quel che riguarda la nostra Regione, sono state individuate due aree, in Val Bormida e qui alla Spezia. "La realizzazione dell’esperimento DTT-Divertor Tokamak Test porterebbe 1600 nuovi posti di lavoro. Ad Ottobre verrà scelto il sito vincitore", come si legge sul sito istituzionale di piazza De Ferrari.

La partecipazione della Regione Liguria al bando dell’Enea-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile per ospitare il centro di ricerca per la realizzazione dell’esperimento DTT-Divertor Tokamak Test è stata commentata così dall'assessore Edoardo Rixi: "Pensiamo che la Liguria abbia tutte le carte in regola per diventare sede di questo progetto di ricerca che porterebbe 1600 nuovi posti di lavoro, di cui 500 diretti, un’eccellenza a livello internazionale e ricadute stimate intorno ai 2 miliardi di euro. Da una prima ricognizione sul territorio, abbiamo già individuato siti in Liguria con le caratteristiche richieste nel bando, sia per dimensioni delle aree disponibili sia per la dotazione infrastrutturale sia per requisiti ambientali"

Noi, riguardo a questo argomento, poco conosciuto e di altissimo livello, avevamo intervistato Giuseppe Mazzitelli di ENEA
La Regione Puglia concorre per Cittadella della Ricerca sulla base di un protocollo siglato con Provincia e Comune di Brindisi; la Regione Veneto per un sito di Porto Marghera, d’intesa con il Comune di Venezia e l’appoggio dell’Università di Padova; la Regione Piemonte per Casale Monferrato; le Regioni Emilia Romagna e Toscana hanno formalizzato la candidatura per il sito del laboratorio Enea sul lago Brasimone; infine, è in fase di presentazione anche la candidatura della Regione Lazio per il Centro Enea di Frascati.

La posta in palio è alta: non solo è in gioco il prestigio (considerata l’importanza scientifica dell’esperimento Dtt a livello europeo e mondiale), ma anche una prima tranche di 500 milioni di euro di investimento da parte dell'Unione Europea, cui si aggiungo altri 25 milioni della Regione stessa.

La ricerca sulla fusione nucleare controllata, che punta a sostituire l’attuale sistema a fissione, molto meno controllabile e rischioso (vedere Cernobyl e Fukushima) ha una valenza importantissima, ma è anche molto costosa: l’obiettivo è garantire una fonte praticamente illimitata di energia per il futuro, accanto a quella delle fonti rinnovabili, che potrebbe sostituirsi sia alla produzione di energia nucleare a fissione che alle fonti fossili come carbone, petrolio e gas.

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