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Lerici, a Maralunga ciò che la norma consente è comunque una ferita In evidenza

di Doris Fresco- L'intervento di sbancamento è autorizzato, ma in paese non si placa il malumore. 

La questione era emersa durante l’assemblea di frazione del Comune di Lerici, organizzata dal Comitato per dare la possibilità ai cittadini di confrontarsi con l’amministrazione comunale sulle nuove opere pubbliche previste a Lerici: era stata Giovanna Palmieri, vice presidente del comitato a prendere parola per sollevare la questione e da quel momento si è scatenato un “botta risposta” soprattutto mezzo social.
Da una parte il Comitato che continuava a chiedere delucidazioni, dall’altro l’amministrazione comunale che ribadisce la regolarità delle operazioni che hanno portato allo sbancamento nella zona di Maralunga per la ristrutturazione di un’edificazione.
Il sindaco Leonardo Paoletti ha risposto a chiare lettere, normativa alla mano, tramite social, con una lunga e dettagliata spiegazione che riportiamo per intero: “I lavori di sbancamento in corso a Maralunga attengono ad un progetto, presentato il 23 maggio 2015, di “demolizione e ricostruzione di fabbricato residenziale con ampliamento volumetrico in applicazione dell'art. 6 L.R. 49/09 (piano casa) e contestuale annessione di fabbricati accessori ex art. 10.1 delle Norme e Definizioni Generali del PUC vigente, nel compendio immobiliare distinto coi mappali 151, 297, 808 e 809 del Foglio 22.
In sintesi l'art. 6 del piano casa consente che i singoli edifici esistenti alla data del 30 giugno 2009, aventi una volumetria non superiore a 2.500 metri cubi e che necessitano di interventi di riqualificazione, possono essere demoliti e ricostruiti con incremento fino al 35 per cento del volume esistente. Gli interventi di ricostruzione possono avvenire in altra area idonea a soddisfare le finalità di riqualificazione ed i relativi progetti devono comprendere la sistemazione delle aree liberate dalla demolizione.
Con parere del 29/10/2014, richiesto dal Comune prima della formale presentazione dell'istanza, l'Arch. Tomiolo, del dipartimento urbanistica-pianificazione territoriale della Regione, affermava che la previsione dell'art. 6 L.R. 49/09 non è in contrasto con i vincoli del PTCP che vieta, in zona, nuove edificazioni.
Perché tale divieto è diretto a conservare il tipo di edificazione sparsa dell'area, finalità comune alla previsione dell'art. 6 Piano Casa.
Pertanto, accertata l'esistenza dei presupposti per l'applicazione dell'art. 6 citato da parte della Commissione Locale per il Paesaggio, l'intervento veniva autorizzato il 29/07/2016 con obblighi convenzionali deliberati in Giunta (144/16) obbligandosi la proprietà a realizzare la vasca di raccolta reflui dell'impianto fognario che a cura di Acam servirà la zona.
Quindi, lo scavo denunciato è la sede dove verrà spostato il volume rappresentato dal fabbricato mappale 151 del foglio 22, oggi ancora esistente.
Una volta realizzata la struttura del nuovo fabbricato, il vecchio verrà demolito. Trattasi di pratica appunto permessa dal piano casa che prevede (art.6) che la ricostruzione possa avvenire in altra area idonea con demolizione del volume preesistente.
L'area è stata ed è oggetto di periodiche visite della Polizia municipale che ha sempre verificato la conformità dell'intervento all'approvato.
La Consigliera Palmieri ha già avuto occasione fin dalla scorsa estate di verificare la documentazione e di essere ricevuta dal Capo settore Urbanistica che Le ha illustrato il progetto.
Ricordo che i Consiglieri di Frazione hanno accesso agli atti con le stesse prerogative dei Consiglieri comunali e che la disciplina generale in tema di trasparenza consente a chiunque di accedere alla documentazione in argomento.
Pertanto l'invito della Sig.ra Palmieri al Comune di produrre documenti è del tutto strumentale dato che la Signora conosce gli atti e ha facoltà di accedervi, averne copia, e condividerli, se a ciò interessata, all'interno del Consiglio di frazione e poi in assemblea del Comitato di frazione”.

Questione risolta? A livello normativo probabilmente sì, ma in paese echeggia una frase in particolare, che viene ripetuta: “Anche se il progetto non è contro la legge, questa situazione è una ferita al cuore”.
Certo è che vedere questo scenario è particolarmente toccante, per chi a Maralunga ha ricordi d’infanzia legati a passeggiate nella natura: questa zona è da sempre considerata un fiore all’occhiello per il Comune, sede di numerose bellissime ville che hanno il pregio di non aver mai deturpato lo scenario paesaggistico, nemmeno quando il punto di vista cambia e si guarda il promontorio dal mare.
Sottolinea Bernardo Ratti, presidente del Comitato: “Noi non abbiamo voluto sollevare alcuna polemica, ma abbiamo accolto la richiesta dei cittadini che sono molto sensibili riguardo questa questione. Avevamo già portato all’attenzione dell’amministrazione questo problema a luglio e capiamo che non ci siano illegalità, ma vogliamo che questa situazione possa anche diventare pretesto per ridiscutere la questione del Piano Casa: il comune ha ancora margine per ridefinire i limiti di inedificabilità? Insomma, quello che vogliamo è che si faccia chiarezza”.

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