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Cinque Terre: sul regolamento AMP ancora dubbi, interviene la Comunità Marinara In evidenza

Riceviamo e pubblichiamo le precisazioni della Comunità Marinara.


La lettura di alcuni articoli di giornale apparsi nei giorni scorsi sulla stampa locale, potrebbe nel lettore generare confusione in merito alla posizione che la Comunità Marinara ha assunto nei confronti del regolamento AMP, confusione che potrebbe essere ad arte strumentalizzata.

Pertanto appare indispensabile fare esercizio di ulteriore chiarezza e ribadire quanto segue:

  •  l’autorizzazione va richiesta in quanto dovuta, anche se francamente vista l’unicità del nostro territorio (completamente inserito all’interno di un parco) si potevano forse meglio rispettare i suoi abitanti, che da un giorno all’altro si visti costretti a pagare e richiedere autorizzazioni per praticare una attività ricreativa e naturale dato il contesto e le tradizioni (in questo caso vengono dismessi i panni degli eroi…). Quindi nessun problema di pagamento ma questione di puro principio e rispetto dei residenti.
  • divieto di pesca ai bambini di età inferiore ai 12 anni. Senza perderci nel dare ulteriori spiegazioni su una norma assurda, talmente assurda che anche il presidente del Parco ne ha preso atto, non possiamo però non evidenziare che il signor presidente sostiene di aver richiesto più volte al ministero la riunione della commissione di riserva per chiedere l’abrogazione di tale assurda norma. Ma il presidente forse non sa o forse omette di dire che il ministero con apposita nota inviata alla scrivente Comunità , ha comunicato che tale norma non può venire cancellata in quanto presente in tutti i regolamenti nazionali quindi sul punto è indispensabile e urgente fare chiarezza;
  •  la comunità Marinara ha inoltre richiesto che agli equiparati previsti dal regolamento vengano applicate gli stessi diritti/doveri di cui godono i residenti. Tale richiesta nasce dalla constatazione che il numero di equiparati risulta estremamente esiguo, inoltre questa categoria di equiparati sono parenti stretti anzi strettissimi dei residenti. Allora preso atto dell’intendimento giusto e sacrosanto del Parco che intende non far pagare a proprietari di seconde case i sentieri ci chiediamo :”perché non estendere questo intendimento anche agli equiparati di cui al regolamento AMP?” Si vogliono forse creare due categorie di equiparati, a terra e in mare? Non intendiamo prendere lezioni di legalità da nessuno, ma al contempo siamo determinati tramite tutti gli strumenti a nostra disposizione a portare avanti le nostre rivendicazioni.

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