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Gli studenti sarzanesi nella Napoli che dice no alla camorra In evidenza

Dal rione Sanità, a Scampia, a Castel Volturno: un viaggio per toccare con mano come cultura, sport e solidarietà hanno combattuto la camorra e contribuito alla rinascita.

Si rinnova anche nel 2017 il progetto “A sud di dove? Napoli e altre bellezze”, che nasce da una collaborazione tra l’istituto d’istruzione superiore Parentucelli Arzelà di Sarzana e l’associazione di promozione sociale L’égalité, da due anni impegnata nella gestione del Quarto Piano di via Landinelli 42, bene confiscato alla criminalità, rinato come centro per la cultura e il volontariato.
Con il progetto “A sud di dove? Napoli e altre bellezze”, insegnanti e studenti dell’istituto sarzanese avranno l’occasione di conoscere le molte identità della città di Napoli, tesoro di arte e di storia, ma anche teatro di interessanti esperienze di riscatto civile, all’insegna dell’impegno sociale e culturale.

Le comitive sarzanesi, guidate dai volontari di L’égalité, faranno tappa nel centro storico e nel rione Sanità, per incontrare i giovani della cooperativa sociale La paranza e della fondazione di comunità San Gennaro onlus, attori della “rinascita” di uno dei quartieri più difficili della città. A coronare la visita del rione, la sosta da Concettina ai Tre Santi, locale a conduzione familiare premiato nel 2016 da Gambero Rosso come la migliore pizzeria italiana.

Altra “fermata” a Scampia, fino a dieci anni fa campo di battaglia delle faide di camorra, oggi terra di esperimenti culturali e sociali: guida di eccezione tra i tesori di umanità del quartiere sarà il non ancora trentenne Rosario Esposito La Rossa, che attraverso il teatro e l’editoria tiene viva la memoria di Antonio Landieri, venticinquenne disabile freddato nel 2004 dalla camorra. Gli studenti sarzanesi incontreranno i volontari del Gridas, laboratorio di arte sociale fondato nel 1983 dal muralista Felice Pignataro, e gli atleti della scuola calcio Arci Scampia, vera eccellenza sportiva ed educativa del quartiere, mentre sarà possibile rifocillarsi con i piatti della tradizione campana offerti da Chikù, ristorante fondato da un gruppo di donne di Scampia e della locale comunità rom.

A pochi chilometri da Napoli, l’itinerario prosegue attraverso Castel Volturno, per la visita al caseificio confiscato alla camorra, oggi affidato alle cure della cooperativa sociale Le terre di don Peppe Diana, e di lì ancora a Casal di Principe, per un pranzo insieme alla Nuova Cucina Organizzata - laboratorio di integrazione sociale attraverso la gastronomia - e ai volontari del Comitato don Peppe Diana, che lavora nella scia di impegno e solidarietà tracciata dal sacerdote assassinato dai Casalesi nel 1994.

Coinvolti oltre 90 studenti, di tutti gli indirizzi, dall’istituto tecnico commerciale al liceo classico, passando per lo scientifico. Un primo gruppo di ragazzi sarà in viaggio dal 26 al 28 aprile, un altro gruppo partirà il 2 maggio per fare rientro il 5. L’iniziativa, sotto gli auspici del dirigente scolastico Vilma Petricone, è resa possibile dall’impegno e dalla disponibilità di un numeroso gruppo di insegnanti accompagnatori (Angela Diamanti, Paolo Mazzoli, Sandra Cargiolli, Valentina Faconti, Simone Fregosi, Martina Feola) e rappresenta un’occasione di formazione in itinere straordinaria, al di là di ogni pregiudizio e luogo comune.

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