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Una "casa della comunità" realizzata in Congo grazie alle donazioni degli spezzini In evidenza

Era uno degli obiettivi della "Quaresima di carità" dello scorso anno.

I temi missionari sono ancora al centro del tempo di Quaresima. Il religioso passionista padre Claudio Moscatelli, nativo di Sesta Godano, alla bella età di novantadue anni continua la sua azione pastorale ed educativa sulle sponde del lago Vittoria, nell’Africa sub-sahariana. Proprio il sostegno a padre Moscatelli è stato individuato come obiettivo missionario della “Quaresima di carità” a livello della diocesi. Ogni anno, infatti, avviene così.

Ma come si realizzano questi obiettivi ? Una verifica interessante, tra le tante, può essere quella con quanto già avvenuto, e in parte è ancora in corso, in una delle zone più complesse e difficili dell’Africa equatoriale, quella di Bukavu, nel Congo ex belga, dove opera padre Emilio Carlo Ratti, frate minore francescano originario di Piana Battolla, ma anche scienziato e medico iridologo. Proprio alla sua azione a Bukavu, nella quale è sostenuto dalla volontaria Valeria Zattera di Levanto e dall’associazione onlus “San Francesco” di Gaggiola, la diocesi aveva destinato lo scorso anno la parte “missionaria” dei proventi della “Quaresima di carità”.

Ebbene, proprio in queste settimane padre Emilio e Valeria Zattera sono tornati in Congo dopo un periodo trascorso in Italia, recandosi in uno dei luoghi “simbolo” di questa loro azione, che proprio grazie alla “Quaresima di carità” 2023 è divenuta, in diocesi, l’azione di tutti. Il luogo è il villaggio di una piccola isola, Idwji, villaggio abitato da una popolazione di pigmei, una popolazione in grandi difficoltà perché i suoi componenti sono considerati dei “paria” e, ad esempio, non hanno accesso alla scuola pubblica.

Alla presenza di padre Emilio e di Valeria, è stata apposta la targa sulla casa della comunità realizzata grazie ai sostegni della carità, casa con annesso magazzino per i prodotti agrari da inviare al mercato di Bukavu: ananas, banane, patate dolci, manioca. Ora si produce anche il miele. Per molti ragazzi del luogo, la scuola allestita con i contributi della diocesi e di altri benefattori è, come detto, la prima scuola in assoluto, perché in precedenza non avevano potuto essere ammessi a processi di istruzione. La casa con il magazzino consente invece una sia pur modesta attività di sostentamento basata sui prodotti agricoli.

E’ vero che oggi, dal punto di vista pastorale e di evangelizzazione, l’intera Europa, per non dire l’intero Occidente può considerarsi “terra di missione”. In primo luogo, peraltro, la strada della solidarietà ben può essere per un’Europa scristianizzata l’occasione per una vera, nuova conversione ai valori cristiani, e nello stesso tempo casi come quello di Idwji confermano come le condizioni di vita e di benessere di alcune regioni del mondo non siano neanche lontanamente paragonabili alle nostre. Per questo l’azione missionaria delle Chiese locali è davvero azione insieme di evangelizzazione e di promozione umana.

(Egidio Banti)

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