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"La lunga STRADA verso la parità": la storia dell'unica donna che ha corso al Giro d’Italia con gli uomini In evidenza

Il Soroptimist della Spezia organizza un incontro dedicato ad Alfonsina Strada, nel centenario di quella corsa.

Il Soroptimist Club della Spezia organizza un incontro per lunedì 26 febbraio 2024, alle ore 18 presso i locali dell’Hotel NH della Spezia, intitolato “La lunga STRADA verso la parità”. Già nel titolo è indicato il nome dello straordinario personaggio a cui l'incontro è dedicato: si tratta di Alfonsina Strada, mitica donna del ciclismo italiano, che è stata scelta come eccellente esempio dell’impegno di sensibilizzazione che il Soroptimist International Italia ha assunto, inserendo tra le linee programmatiche del biennio 2024-2025 il progetto “Donne e Sport”.

L’iniziativa del Soroptimist, diretta a garantire il binomio Sport e Parità, è partita il 10 febbraio da Cortina e si concluderà a fine 2025 a Milano, dopo aver attraversato l’Italia. Tra le collaborazioni con altre Associazioni, c'è anche la promozione della “Carta etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport”. Il progetto coincide con il centenario del Giro d’Italia, partito da Milano nel 2024, nel quale Alfonsina Strada spicca come unica donna ad aver gareggiato con i colleghi maschi. In suo onore, l’8 marzo 2024 Poste Italiane, su richiesta del Soroptimist, emetterà un francobollo commemorativo.

Alfonsina Strada è stata, infatti, la prima e unica donna ad avere gareggiato insieme agli uomini sulle strade del Giro d’Italia, esattamente un secolo fa, nel 1924. Già nel 1917, a 26 anni, era stata la prima donna a disputare il Giro di Lombardia. Alfonsina nasce nel 1891 in Emilia, da una famiglia poverissima, figlia di contadini analfabeti, già da piccola si appassiona alla bicicletta, probabilmente unico “svago” consentito in quei tempi di grande disagio. Sulla sua bicicletta decide di provare a gareggiare, inizia a Torino e già nel 1911 stabilisce il record mondiale di velocità femminile a Moncalieri. Nel 1915 decide di trasferirsi a Milano, dove due anni dopo, durante la Prima Guerra Mondiale, sposa Luigi Strada, di cui manterrà sempre il cognome. Nello stesso anno 1917, Alfonsina si iscrive al Giro di Lombardia, sfidando per la prima volta gli atleti uomini in una storica corsa. Gli atleti con cui compete sono nomi che sono passati alla storia: Costante Girardengo, Tano Bellini, il francese Henri Pélissier, il belga Philippe Thys. Vince Thys, già vincitore di due Tour de France, davanti a Pélissier. Alfonsina resta indietro, ma non si arrende e raggiunge il traguardo a un’ora e mezza dal vincitore.

E’ nel 1924 che realizza il suo grande sogno: partecipare al Giro d’Italia, a cui si iscrive col numero 72, col nome di Alfonsin Strada. Ce la mette tutta e in sella alla sua rudimentale bicicletta non arriva mai ultima ai vari traguardi. Nell’ottava tappa, L’Aquila-Perugia la sfortuna la colpisce duramente: cade più volte, fora e le si spezza il manubrio, che sostituisce legando un manico di scopa. Con la forza della disperata tenacia, arriva a Perugia, ma è fuori tempo massimo e dovrebbe essere squalificata, ma il direttore della Gazzetta dello Sport si oppone alla squalifica, in considerazione del tempo perso nelle numerose cadute e le consente di proseguire la gara, anche se fuori classifica.

Alfonsina è ormai popolarissima, la gente l’ammira e la sostiene, perché corre “controcorrente”, contro le regole del tempo e le sue discriminazioni, che l’anno successivo le impediscono di iscriversi di nuovo al Giro d’Italia. Ma lei non desiste dalle gare, si sposta all’estero e corre in Spagna, Francia, Lussemburgo, accrescendo la sua fama ed accumulando record femminili.

Nel 1950, rimasta vedova, si risposa a Milano ed insieme al marito avvia un negozio di biciclette con annessa officina per le riparazioni. Il 13 settembre 1959 Alfonsina Strada rientra a Milano, dopo avere assistito all’ennesima gara e, mentre cerca di riavviare la sua moto Guzzi 500, viene stroncata da un infarto e termina l’avventura della sua vita a 68 anni.

Una storia di indubbio fascino, che ha anticipato il tema della parificazione fra donne e uomini nello sport. Una storia di una donna umile, che rivela una forza e una determinazione tale, che ancora oggi può essere un modello ed un esempio da seguire.

L’incontro di lunedì 26 febbraio avrà come relatrice la professoressa Rina Gambini e sarà introdotto dalla presidente del Soroptimist della Spezia, dottoressa Patrizia Rossi.

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