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Giorno del Ricordo, Piscopo "La storia ci ricorda l'importanza di difendere la dignità umana" In evidenza

Consiglio Comunale Straordinario “Giorno del Ricordo” 09 febbraio 2024 ore 11.00 Caserma Ugo Botti - La Spezia Intervento del Presidente del Consiglio Comunale

Saluto tutte le Autorità civili, militari e religiose qui convenute. Ringrazio in particolare, l’Ammiraglio Pierpaolo Ribuffo per la sua cortese disponibilità ad ospitare questa seduta straordinaria del Consiglio Comunale e il Comandante di questa Caserma il Capitano di Vascello Fabrizio ORENGO per il suo supporto. Saluto anche il pubblico e tutte le associazioni del territorio che partecipano a questo evento, in particolare l’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVG) e il suo Presidente Andrea MANCO che ringrazio per la sua preziosa collaborazione. Rivolgo inoltre un saluto particolare a tutti gli studenti per la loro presenza così numerosa e che ringrazio per il loro prezioso contributo.

Quest’anno ci troviamo qui riuniti in occasione del ventennale del Giorno del Ricordo, che fu istituito con la legge del 30 marzo 2004 n. 92 al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La legge prevede inoltre che nel Giorno del Ricordo abbiano luogo iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte delle istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell'Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all'estero.

In questo solenne Giorno del Ricordo, ci troviamo riuniti per dedicare il nostro tempo e la nostra riflessione a un capitolo cruciale e doloroso della nostra storia nazionale. Oggi, più che mai, vogliamo portare alla luce gli avvenimenti legati alle foibe e all'esodo delle popolazioni italiane dall'Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia, che hanno lasciato un'impronta indelebile sul tessuto della nostra nazione. Questo Giorno del Ricordo è una testimonianza tangibile del nostro impegno a non dimenticare, a ricordare con rispetto e compassione coloro che hanno sofferto, e a onorare la memoria di chi ha perso la vita in quegli anni bui della nostra storia. È un'occasione di profonda riflessione sulla resilienza umana, sulla forza di coloro che hanno vissuto tempi difficili e sulle lezioni che possiamo imparare da quegli eventi cruciali. Oggi, ci fermiamo per commemorare non solo le vittime delle foibe, ma anche coloro che hanno vissuto l'esodo e le conseguenze di quegli avvenimenti storici. La storia ci ricorda l'importanza di difendere la dignità umana, di essere custodi dei valori fondamentali che ci definiscono come società. È nostro dovere collettivo riconoscere e condividere insieme la sofferenza di chi è stato coinvolto, affinché le generazioni future possano imparare e contribuire alla costruzione di una società fondata su principi di pace, tolleranza e solidarietà. Questo giorno ci spinge a riflettere su come possiamo promuovere una comprensione più profonda e costruttiva tra le comunità, a lavorare per una società in cui le diversità siano celebrate come fonte di arricchimento, non come motivo di divisione. Il Giorno del Ricordo ci sfida ad abbracciare la diversità e a costruire ponti che superino le differenze, creando un tessuto sociale più forte e inclusivo.

Ci aiuta senz’altro il luogo in cui ci troviamo oggi , questa Caserma in cui gli esuli appena arrivati nell’immediato dopoguerra hanno vissuto il sapore amaro dell’abbandono della propria terra ma hanno intravisto il sole della speranza, di una nuova esistenza , protetti dalle forti braccia della nostra Marina Militare e rivolti ad integrarsi in una comunità, quella spezzina, già frutto di fusione tra genti di diversa provenienza, per l’impetuosa crescita demografica che la nostra città ebbe nei decenni precedenti alla guerra.

Rinnoviamo oggi tutti insieme il nostro impegno a promuovere una cultura di pace e a costruire un futuro in cui le lezioni del passato ci guidino verso una società più giusta, equa e compassionevole. Un ringraziamento particolare a tutti gli studenti presenti per aver dedicato il vostro tempo a questa commemorazione e per contribuire a creare un futuro basato sulla memoria, sulla comprensione reciproca e sulla coesione sociale.


Salvatore Piscopo
presidente del Consiglio comunale della Spezia

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