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"A forza di essere vento", in anteprima alla Spezia la presentazione del libro di Chiara Nencioni In evidenza

L'autrice si concentra su un aspetto poco noto all'opinione pubblica ovvero la persecuzione della popolazione rom e sinti durante l'epoca fascista.

Lunedì 29 gennaio, in occasione degli eventi legati alla Giornata della Memoria, il Liceo Mazzini della Spezia ospita dalle ore 9 alle ore 13 presso la propria biblioteca, la presentazione in anteprima del libro di Chiara Nencioni, A forza di essere vento. La persecuzione di rom e sinti nell'Italia fascista (2024) edito dalla casa editrice ETS di Pisa.

L'evento, promosso in collaborazione con l'Associazione Archivi della Resistenza, prevede la presenza dell'autrice che è docente presso il Liceo Dini di Pisa e studiosa di storia contemporanea, in particolare di tematiche legate alla persecuzione della popolazione rom e sinti e alle leggi razziali in epoca fascista. 

Insieme all'autrice sarà presente anche il prof. Paolo Pezzino, Presidente dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri e già ordinario di Storia contemporanea presso l'Università di Pisa, esperto di stragi nazifasciste e di storia del Novecento.

Il libro si concentra su un aspetto poco noto all'opinione pubblica ovvero la persecuzione della popolazione rom e sinti durante l'epoca fascista a partire dalle leggi razziali del 1938. Una popolazione coinvolta, così come in altri contesti europei e insieme ad altre categorie sociali identificate come "non conformi" (ebrei, dissidenti politici e intellettuali, internati militari, omosessuali, disabili) nella macchina dello sterminio organizzata dalla Germania nazista e realizzata grazie alla collaborazione attiva del fascismo in Italia e di molti altri collaborazionismi in Europa.

Il testo rimette dunque al centro della memoria pubblica le responsabilità italiane e fasciste nella tragedia dell'Olocausto e dello sterminio di massa attuato nel corso della Seconda Guerra Mondiale, puntando l'attenzione su una popolazione inclusa, insieme alla popolazione ebraica, nelle vergognose leggi razziali del 1938. In questo modo la memoria pubblica di quei tragici anni della storia ritrova un senso e una cornice più ampia e complessiva, in grado di arricchire lo sguardo e la consapevolezza delle giovani generazioni su temi civici decisivi.

 

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