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Oggi si ricorda Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici In evidenza

di Alessandro D'Asaro - La storia del Santo e le tradizioni legate a questa giornata.

Antonio nacque intorno al 250 in Egitto da una famiglia nobile cristiana e, a soli vent’anni, decise di seguire il precetto «Se vuoi essere perfetto, va’ e vendi ciò che hai…». Si rifugiò in una zona deserta dell’Egitto, dove visse per ottant’anni da eremita contornato da tanti animali. Molti decisero di seguire il suo esempio, per cui si venne a formare un’importante comunità di eremiti. Divenne così importante, che fu il riferimento per tante comunità nel deserto. Si dice morì a 106 anni proprio il 17 gennaio del 356.

Le reliquie, un tempo, erano molto venerate e quando giunsero in Francia da Costantinopoli, venne costruita una chiesa in onore del Santo. I fedeli dell’epoca si rivolgevano al Santo per guarire dall’“ergotismo canceroso”, un morbo che dava fortissimi bruciori, causati dall’avvelenamento di un fungo presente nella segala, usata all’epoca per fare il pane.
Nel 1090 diverse province francesi furono colpite da una grande epidemia di Herpes Zoster. Nel paese di Saint-Antoine di Viennois, nome dato in onore del Santo, lo stesso in cui venne eretta la chiesa in suo onore, invocando Sant’Antonio vennero ottenute molte guarigioni miracolose. Venne fondato allora un ordine religioso e costruiti ospedali per la cura della malattia che da allora venne chiamata “Fuoco di Sant’Antonio”. Fino alla scoperta dell’antibiotico, la malattia era fortemente invalidante e spesso mortale. I monaci usavano curarla con unguenti a base di grasso di maiale, per questo il Santo nelle immagini viene spesso raffigurato con un maialino.

In varie regioni d’Italia, la sera del 17 gennaio, si accendono falò, a ricordo proprio di quel “fuoco”, la malattia considerata infernale, ma anche simbolo della volontà di abbandonare il passato e iniziare un nuovo futuro. In alcuni casi i festeggiamenti prevedono la benedizione degli animali, come alla Spezia.
In segno di devozione viene benedetto anche il pane, tradizione legata al miracolo della resurrezione del piccolo Tommasino, un bambino annegato in una tinozza d’acqua. La mamma iniziò quindi a pregare il Santo promettendo di dare ogni anno ai poveri una quantità di grano pari al peso del suo bambino. Fu così che il bambino si riprese.

Secondo una leggenda, nella notte del 17 gennaio, gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. In passato, i contadini evitavano le stalle durante questa notte poiché ascoltare gli animali parlare era considerato di cattivo auspicio.

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