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Edicole spezzine: un’emorragia senza fine In evidenza

di Alice Tintori – non solo carta, per sopravvivere è necessario offrire nuovi servizi.

Negli anni 70/80/90 le edicole, insieme ad attività come tabacchini e distributori, erano considerati dei veri investimenti, intere generazioni di famiglie hanno vissuto grazie a queste attività.

Oggi la situazione è molto cambiata, sono diventate attività a rischio, con margini di utile sempre più ridotto nei prodotti tradizionali, e molti chiudono le saracinesche. 

Situazione, purtroppo, comune a molte attività del piccolo commercio; un tempo, prima dell’avvento di internet, le edicole erano diffuse nel territorio e costituivano un importante punto nella vita sociale delle persone. Nei quartieri ogni famiglia aveva l’edicola di riferimento, ed il rapporto tra edicolante ed abitanti del quartiere era quotidiano o comunque frequente.

In molte famiglie la lettura del quotidiano cartaceo avveniva giornalmente. E poi c’erano le riviste, i settimanali e i mensili, destinati a tutte le età, l’edicola diventava anche un luogo di aggregazione, per scambiare due parole con l’edicolante o con altre persone.

Intervistiamo un nostro lettore, Alberto classe 1965

Ci racconta che, quando era bambino, la sua famiglia leggeva quasi tutti i giorni quotidiani come “Il Secolo XIX” o “La Nazione”, per conoscere le notizie, soprattutto quelle locali. E poi la domenica “La Gazzetta dello Sport”, e se i risultati erano positivi, si replicava il lunedì; Alberto continua: sono cresciuto leggendo il “Corriere dei Piccoli”, e “Topolino”, ogni settimana aspettavo con ansia la nuova uscita per leggere le nuove avventure. E poi il mensile l'album di Topolino. Senza parlare dei mitici album di figurine; e fuori dall’edicola spesso avveniva lo scambio con altri bambini, il famoso “ce l’ho, ce l’ho, mi manca!”.

Sono cresciuto, e sono passato a fumetti “da grandi” come “Diabolik”, “Tex”, “Dylan Dog” e  “L'Intrepido”. E poi riviste sportive, ognuno aveva  la sua, io ero affezionato a “Forza Milan” e il “Guerin Sportivo” 

Il rapporto con l’edicolante era frequente. Lui conosceva ciascuno di noi, ci “metteva da parte” le riviste preferite che avevamo prenotato. Ed era una gioia entrare in edicola ed uscire con la rivista attesa con sopra scritto “Alberto”: era la mia!

E ogni settimana compravo per mio nonno “La settimana enigmistica”. Mia mamma cercava su “Burda” i cartamodelli per cucire i vestiti per la famiglia. Per conoscere le valutazioni delle auto nuove e usate, si comprava “Quattroruote”.  E mia sorella aspettava l’uscita di “Sorrisi Canzoni e Tv” per riempire il diario e personalizzare la cameretta con poster, ritagli di canzoni e foto di cantanti e attori. E acquistavamo il catalogo “Postal Market”, era il nostro Amazon dell’epoca, sul quale cercare novità.

Insomma, il passaggio in edicola negli anni 70/80/90 era frequente per molti, poi le cose sono cambiate, le nuove generazioni hanno cominciato ad avere stili di vita ed esigenze diverse ed oggi la crisi delle edicole è sempre più evidente, soprattutto nelle periferie.

Per approfondire la questione, Gazzetta della Spezia ha contattato Massimo Calderari, proprietario dell’edicola di piazza Beverini, nel centro della Spezia, e Presidente Provinciale del Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai (SNAG).

Qual è la storia di Massimo Calderari?

La mia storia parte da lontano, nel 1998, quando grazie all'aiuto della mia famiglia acquistammo l'edicola sita in viale Aldo Ferrari/angolo Corso Cavour. Nel 2005 decidemmo di venderla, ma dopo quattro anni come dipendente il richiamo della carta stampata tornò a farsi sentire e decidemmo di acquistare l'edicola di piazza Beverini. Ora posso vantare di avere un'esperienza ventennale nel settore!

La crisi odierna delle edicole è dovuta solo all’avvento del digitale e alla concorrenza della grande distribuzione oppure ci sono altre cause?

Sicuramente il digitale e la GDO (ndr Grande Distribuzione Organizzata) hanno influito, ma una parte della colpa va attribuita agli editori, che dopo i fasti di inizio anni 2000 hanno abbandonato progressivamente la rete di vendita delle edicole.

Come si sono trasformate le edicole per adeguarsi alla crisi del giornale cartaceo e la trasformazione della società?

Le edicole ancora oggi sono in profonda trasformazione, pur non dimenticando il loro ruolo fondamentale di informazione e garanzia di pluralismo. L'edicola oggi appare un grande Emporio colorato con ricevitoria per i giochi (superenalotto e gratta e vinci), souvenir, giochi per bambini e numerosi servizi per la collettività. Questa diversificazione permette di integrare gli incassi e sopperire alla perdita di vendita del settore cartaceo.

Qual è la fascia di età delle persone che acquistano in edicola? Ci sono anche i giovani?

Uno dei pregi di questo lavoro è il contatto con tutte le fasce di età e culture differenti. Devo dire che non è vero che l'edicola non sia frequentata dai giovani; anche se non risultano particolarmente interessati dai quotidiani, la carta stampata esercita comunque un certo fascino anche su di loro. Menzione particolare per i più piccoli...per loro l'edicola è il paese dei balocchi e i loro occhi si illuminano di fronte a bustine e giochi vari.

Un tempo le edicole costituivano un prezioso presidio culturale e sociale nei quartieri delle città. È ancora così oggi?

Le edicole sono situate nei punti strategici di ogni città e illuminano piazze e vie. Rimangono sempre un presidio fondamentale, come riconosciuto anche dal Governo, che anche per quest'anno ha confermato importanti aiuti a sostegno del settore vista l'importanza strategica e sociale.

Alla Spezia stiamo assistendo alla continua emorragia di edicole anche di lontana memoria. Qual è oggi la situazione delle edicole spezzine?

Tasto dolente. Purtroppo, soprattutto in periferia, si assiste ad una sorta di "desertificazione" che riguarda in generale non sole le edicole, ma tutto il piccolo commercio. Io spero che il 2024 porti una spinta positiva, grazie alla sempre maggior attività turistica nella nostra città e che le edicole sappiano intercettare questa nuova opportunità.

Può raccontarci cosa ha scelto di fare nella sua edicola per sopperire alla diminuzione della domanda del cartaceo e adeguarsi alle nuove richieste del mercato?

Per adeguarmi alle nuove richieste del mercato, nella mia edicola ho inserito la ricevitoria Sisal/Mooney, che oltre alle classiche giocate del Superenalotto, permette di erogare numerosi servizi per la collettività dal pagamento delle bollette, alle ricariche fino al ritiro del contante per i clienti Intesa San Paolo. Sempre rimanendo nell'ambito dei giochi, ho inserito anche i Gratta e Vinci. Particolare soddisfazione ha regalato quest'estate la vendita di souvenir della nostra città, visto il massiccio afflusso di croceristi e turisti.
Di recente, ho inserito la possibilità di spedire e ritirare pacchi affidandomi ai due circuiti leader del mercato come Amazon e Inpost; specialmente quest'ultimo, grazie alla partnership con Vinted (applicazione simile ad un mercatino virtuale), permette un notevole afflusso di persone nel mio punto vendita, specialmente giovani, rinnovando e rendendo nuovamente protagonista il ruolo dell'edicola

 

Come Presidente dello SNAG, ci può indicare quali edicole hanno chiuso alla Spezia negli ultimi anni?

Ecco un breve elenco: le due edicole del Termo e Melara; Migliarina piazza Concordia; Via Veneto lato Genuina; Via Veneto di fronte Basko; Via Veneto di fronte alla Prefettura; Piazza Chiodo; Piazza del mercato lato banco pesci; Viale Garibaldi di fronte al Crastan; due edicole a Rebocco; edicola vicino al Tribunale della Spezia; edicola in via Ferrari angolo Corso Cavour.

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