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8 settembre 1943-2023, via al progetto per ricordare la Resistenza In evidenza

di Marina Lombardi – La Spezia fu la terza città italiana ad aver subito più danni durante la Seconda Guerra Mondiale.

In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’8 settembre 1943, data in cui avvenne lo storico armistizio con gli alleati e le altre “resistenze”, il Comune e la Provincia della Spezia insieme al Comitato Unitario della Resistenza, hanno dato il via ad una serie di iniziative volte a rievocare e ricordare l’inizio dell’occupazione tedesca in Italia e della Spezia.

“Un giorno in cui gli italiani di qualunque ceto e condizione furono chiamati a decidere da che parte stare – spiega il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini – quella fu una scelta di popolo, spontanea, compiuta da giovani e anziani, donne e uomini, operai, contadini, intellettuali, studenti e sacerdoti e militari. Era una comunità, nel suo concetto più vasto che si muoveva attraverso quel volere profondo che anima le coscienze, che non deriva dalla mera appartenenza politica e che non ha un colore. Una volontà di un paese di reagire di fronte a tutto ciò che si era vissuto fino ad allora”.

Da oggi, prenderanno il via le manifestazioni per l’80° della Lotta alla Liberazione che dureranno fino al 2025 lungo tutto il territorio provinciale, tra associazioni, scuole superiori e medie, grazie ad un programma didattico ad opera dell’istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea.

A raccontare parte di quella storia dell’8 settembre 1943 si sono succeduti diversi interventi tra cui quello di Giorgio Pagano, co-presidente del comitato unitario della resistenza, che porta i saluti dell’ultimo sopravvissuto all’Armistizio Gustavo Bellazzini, 101 anni.

“Abbiamo il dovere di riflettere e ricordare – afferma Pagano, ribadendo la necessità di portare avanti iniziative di questo tipo - nel territorio cercheremo di fare questo insieme ai Sindaci, non dobbiamo dimenticare nessuno, a volte basta solo un fiore”.

Ad intervenire anche Patrizia Gallotti, presidentessa dell’istituto storico della resistenza della Spezia che spiega la situazione generale della Spezia in quel periodo ed in particolare la partenza della flotta della Marina Militare. Riguardo al progetto appena inaugurato aggiunge “il progetto che andremo a ricoprire durerà fino al 2025 – afferma – l’istituto cerca di rinvenire soprattutto nel confronti delle scuole, proponendo anche della iniziative che abbiano come l’obbiettivo un’innovazione nella didattica della scuola”.

Infine le spiegazioni storiche ancora più approfondite di Fabio De Ninno, ricercatore di Storia Contemporanea all’Università di Siena che ha trattato in particolare “la fine del regime fascista vista mare” e il Contrammiraglio Leonardo Merlini, capo dell’ufficio storico della Marina Militare della Spezia sul tema “la Marina all’indomani dell’8 settembre” .

La storia spezzina racconta che l’8 settembre del 1943, la flotta della Marina Militare Italiana, composta da 5 corazzate, 8 incrociatori, 7 incrociatori ausiliari, 23 sommergibili, una settantina di MAS e 37 cacciatorpediniere e torpediniere, ricevette l’ordine di salpare in direzione di porti alleati, ma quando stettero per raggiungere la costa vennero attaccati dai tedeschi. 

L’ammiraglio Carlo Bergamini, comandante della flotta, quasi giunto al porto della Maddalena, si imbattè imbattendosi nel nemico ricevette l’ordine di dirottare verso la costa africana, ma a quel punto i militari tedeschi iniziarono a bombardare la flotta italiana, che non riuscì a salvarsi. 

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