fbpx

Accedi al tuo account

Nome utente*
Password *
Ricordami

Morto per l'esposizione all'amianto, il Ministero della Difesa condannato a risarcire i familiari In evidenza

L'uomo era un ex dipendente civile dell'Arsenale.

Il dottor Alberto La Mantia, Giudice della Seconda Sezione Civile del Tribunale di Genova ha condannato il Ministero della Difesa al risarcimento del danno subito (Iure proprio) dai familiari di un dipendente civile dell'Arsenale della Marina Militare della Spezia per oltre 700.000 euro. E’ stata accolta anche la domanda a vantaggio di un nipote, come richiesto dall'avvocato Elisa Ferrarello dello Studio Legale Frisani di Firenze.

Il Tribunale della Spezia aveva già precedentemente condannato il Ministero della Difesa, sullo "Iure hereditatis" (il risarcimento del danno subito da una vittima spettante ai congiunti), nel Giugno 2022. Oggetto del giudizio del Tribunale di Genova, a completare la causa, è stata, quindi in questo mese di Luglio, la sfera degli affetti.

Spiegano gli avvocati: "L’operaio, deceduto per effetto di un mesotelioma dovuto all'esposizione ad amianto, aveva svolto varie mansioni, in ambienti contaminati, senza alcun dispositivo di protezione, né informazioni sul rischio che correva: dal 1958 fino al pensionamento, nel 1994. Nel 2016, dopo aver patito gravi problemi di salute, gli era stato diagnosticato il tumore che lo avrebbe portato al decesso poco dopo. Tra gli elementi determinanti l'ammontare del risarcimento, per la parte della vedova l’essere sposata da ben 62 anni, testimonianza dell’impatto profondo sulla sua quotidianità, derivante dalla perdita del marito. I figli invece avevano accudito il padre all'insorgere della malattia, costretti a cambiare radicalmente stile di vita. Il fatto poi che i nonni avessero seguito costantemente un nipote, ha convinto il giudice a coinvolgere nel risarcimento anche quest’ultimo".

Nonostante il Renam (Registro Nazionale dei mesoteliomi) e il COR (Centro Operativo Regionale) della Regione Liguria avessero definito "certa" l'esposizione professionale all'amianto e l’INAIL di La Spezia avesse appurato il nesso causale tra le mansioni svolte e la malattia, assegnando alla vedova una rendita, il Ministero della Difesa ha ritenuto di non dover concedere ai familiari il risarcimento dei danni non patrimoniali.

Commenta l’avvocato Elisa Ferrarello: “Il Giudice ha dato atto della prova da noi fornita, tramite i testi della Spezia, della presenza di amianto e delle omissioni colpose da parte del datore di lavoro; delle certificazioni di riconoscimento di malattia legata all’amianto da parte del Cor della Asl di competenza ed ha accolto la nostra domanda. Vedremo se adesso il Ministero della Difesa appellerà la sentenza o se questa passerà in giudicato.

È GRATIS! Compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna stampa.

Gazzetta della Spezia & Provincia non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio con una piccola donazione. GRAZIE

Vota questo articolo
(0 Voti)
Redazione Gazzetta della Spezia

Redazione Gazzetta della Spezia
Via Fontevivo, 19F - 19123 La Spezia

Tel. 0187980450
Email: redazione@gazzettadellaspezia.it

www.gazzettadellaspezia.it

Articoli correlati (da tag)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

Studio Legale Dallara

Informiamo che in questo sito sono utilizzati "cookies di sessione" necessari per ottimizzare la navigazione, ma anche "cookies di analisi" per elaborare statistiche e "cookies di terze parti".
Puoi avere maggiori dettagli e bloccare l’uso di tutti o solo di alcuni cookies, visionando l'informativa estesa.
Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, è implicito che esprimi il consenso all’uso dei suddetti cookies.