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Pusher colto in flagranza di reato tenta di ingoiare la droga, arrestato dalla Polizia Locale In evidenza

L'uomo ha opposto resistenza agli agenti con calci e gomitate. 

Nel tardo pomeriggio di ieri, gli Agenti del Nucleo di P.G. della Polizia Locale, in servizio in abiti civili anche finalizzato al contrasto ed alla repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno individuato in Area Pedonale un noto consumatore di stupefacenti; questi, un quarantenne spezzino, ricevuta una telefonata si è mosso dirigendosi verso il Quartiere Umbertino a passo veloce.

Come previsto dagli operatori, l’uomo è stato raggiunto da un individuo di origine magrebina e gli Agenti hanno assistito quindi allo scambio tra i due della sostanza stupefacente, poi risultata cocaina,  decidendo di entrare subito dopo in azione; mentre l’acquirente è fuggito in una direzione gettando a terra la droga, lo spacciatore ha corso nella direzione opposta per sfuggire alla cattura, venendo però raggiunto in breve da uno dei due Operatori di Polizia.

A questo punto il pusher ha estratto dalla tasca degli involucri di cocaina e li ha messi in bocca, tentando probabilmente di ingoiarli e, nel contempo, non ha esitato ad opporsi all’Agente con gomitate e calci al suo indirizzo riprendendo poi la corsa in direzione opposta ma trovandosi di fronte l’altro Agente, che però è stato colpito anch’egli cadendo a terra.

Alla fine i due operatori di P.G. hanno avuto la meglio riuscendo a contenere lo spacciatore ed a recuperare la droga dalla sua bocca.

L’uomo, irregolare sul territorio italiano e senza fissa dimora, è stato perquisito ed identificato tramite rilievi dattiloscopici e poi condotto nel Comando di Viale Amendola.  

È stato quindi informato dei fatti, il Pubblico Ministero di turno, e se ne è disposto l’arresto con detenzione nella cella di sicurezza della Caserma fino alla direttissima di questa mattina.

Gli Agenti hanno fornito all’Autorità Giudiziaria ulteriori prove del fatto che il magrebino fosse dedito abitualmente allo spaccio, in quanto, dall’esame dei dati contenuti nel telefono cellulare in suo possesso, è emersa una fitta rete di messaggi tra di lui e svariati soggetti che intendevano rifornirsi di cocaina, definita nel gergo “pizza grande non divisa” oppure “più pizze piccole” o “pizza tagliata a fette”.

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