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"Non dobbiamo “inventarci” un progetto per le risorse del PNRR, lo avevamo già prima"

La lettera dell'ex presidente del Parco di Montemarcello Magra-Vara Pietro Tedeschi ai sindaci della comunità del parco.

"Permettetemi di sottolinearvi l‘importanza del progetto presentato quasi un anno fa “ manutenzione dei fiumi, gestione delle biomasse, sicurezza del territorio”che ha avuto il consenso trasversale di tutte le forze politiche sia regionali (IV commissione ambiente) che nazionali e che abbiamo come parco indirizzato verso i finanziamenti del PNRR", così in una lettera l'ex presidente del Parco di Montemarcello Magra-Vara Pietro Tedeschi.

"Il nostro progetto, trattando del trasporto di necromassa – quella che più volte all’anno si deposita sulle spiagge di Ameglia e Sarzana – e di dissesto idrogeologico prende atto che il fiume è un organismo vivente più che un sistema idraulico e che è un potenziale luogo di socialità".

"La velocità della corrente a valle, che periodicamente erode le sponde e i campi, dipende anche dall’assetto del bacino idrografico a monte: dalla copertura vegetale dei versanti e delle aree golenali, dalla sistemazione dei rivi minori. Negli anni abbiamo potuto constatare che intervenire con violenza in un punto del fiume a valle non risolve un problema, ma lo “trasferisce” nel Comune vicino, fino ai Comuni focivi che, alla fine, ne sopportano il costo".

"Per questo il nostro progetto affida soprattutto alla vegetazione del bacino idrografico la regolazione del fiume, non solo alla vegetazione che c’è, ma a quella che ci sarebbe se l’uomo, con le attività produttive prima e con l’incuria poi, non avesse favorito la proliferazione di specie alloctone e con i tagli indiscriminati non avesse impedito l’autogenerazione dell’ecosistema. Non solo quella in alveo, ma anche quella dei versanti, in più parti degradata o morente, in più punti non in grado di garantire la stabilità dei suoli e di mitigare i tempi di corrivazione".

"Non che gli argini talora non servano, ma non sono la soluzione del problema, servono a solo mitigare gli effetti del problema. Siamo in pieno accordo con il PNRR che recita: “perseguire la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità ambientale attraverso una gestione integrata dei bacini idrografici". Ed anche: “ per la mitigazione dei rischi dal dissesto vanno realizzate misure di tipo estensivo nelle superfici forestali presenti nei bacini idrografici, con interventi di gestione forestale sostenibile e di sistemazioni di idraulica forestale, con particolare riferimento alle zone collinari e montane ad alto rischio idrogeologico e di frana, allo scopo di migliorare la funzionalità, la resistenza, la resilienza dei boschi esistenti e, tra le funzioni, quella regimante ed antierosiva per prevenire il dissesto idrogeologico e migliorare il deflusso nel reticolo idrografico minore e nel sistema irriguo al servizio dei territori rurali".

"Non dobbiamo “inventarci” un progetto per “catturare” le risorse del PNRR. Noi il progetto lo avevamo già prima del PNRR. Ecco perché mi rivolgo a voi, cari Sindaci, perché possiate tener vivo il problema è soprattutto il finanziamento al progetto( 8,3 mil di €)".

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