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Il Covid non ferma la "Giornata della memoria per le vittime di mafia" (Foto) In evidenza

di Doris Fresco - Questa mattina l'iniziativa di Libera in piazza Mentana e a Sarzana

Una manifestazione ridotta all'essenziale, ma non per questo meno significativa: questa è stata la scelta di Libera che, con il sostegno di Cgil che ha dato supporto logistico, ha comunque commemorato le vittime di mafia, come anno per la 'Giornata della memoria e dell’impegno' (21 marzo). Così questa mattina, in piazza Mentana alla Spezia e a Sarzana in via Dietro il teatro, si sono svolte le letture dei nomi di coloro che hanno perso la vita. La lista è stata divisa in due, per rendere la manifestazione provinciale e unire le due piazze.  

Significativa anche la scelta del luogo, come spiegato da Francesco Baruzzo, referente provinciale di Libera: "Siamo di fronte ad un teatro perchè la cultura ha un peso enorme nella lotta contro le mafie. La cultura in questo periodo è stata penalizzata, ma rappresenta un fattore fondamentale e i teatri sono presidi di legalità da difendere". Così, di fronte ad una piazza vuota, ma viva, sono stati letti i nomi delle vittime di mafia, un gesto che si ripete da 26 anni, semplice e potente.

L'associazione di don Luigi Ciotti compie questo ogni anno "perchè leggere i nomi, scandirli con cura, è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri", come Dario Capolicchio, sarzanese che ha trovato la morte a Firenze nelle strage dei Georgofili: "Oggi insieme a lui e a tutti gli altri, ricordiamo anche Guerino, il padre di Dario, che ha si è sempre battuto per diffondere la cultura della legalità", ha concluso Baruzzo.

Presenti anche il Questore Silvia Burdese e il Prefetto Maria Luisa Inversini, insieme ai rappresentanti delle associazioni componenti di Libera che hanno letto i nomi delle vittime.

"Il modo migliore per ricordare è vigilare sempre- ha spiegato il Prefetto- non possiamo pensare che siccome nella nostra provincia non si verificano eventi eclatanti per mano della mafia allora siamo immuni. Per questo è importante il lavoro che Libera svolge da anni nella provincia spezzina".

Dell'impegno di Libera in provincia ha parlato anche Questore il Questore: "L'associazione di don Ciotti qui custodisce un patrimonio importante. L'insegnamento grande è che bisogna fare squadra per contrastare la mafia e l'illegalità. Noi forze dell'ordine siamo in prima linea e il nostro lavoro è importante, ma è importante anche quello che ogni cittadino può fare per essere sentinella sul territorio. Le istituzioni possono e devono fare tanto, voi tutti dovete pretendere questo".

A questo link i nomi delle vittime di mafia da non dimenticare.

LO SLOGAN

A ricordare e riveder le stelle è lo slogan scelto per questo 21 marzo. Uno slogan composito, che racchiude molti significati.

'A ricordare', ricordare dal latino un’etimologia che ci restituisce un duplice significato: re- indietro, ma anche ‘nuovamente’ e cor cuore. Richiamare nel cuore coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa – il 21 marzo è per loro – ‘tornare’ e essere ‘nuovamente’ ricordati per rivivere nella nostra capacità di fare memoria. Il passaggio dal ricordo alla memoria ci dà la possibilità di interrogare insieme il passato, per esprimere la cura e la responsabilità di cui è intriso il nostro impegno nell'oggi e nel domani.

‘Riveder le stelle’ citando l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte.“E quindi uscimmo a riveder le stelle”, così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio nell’inferno. Il desiderio di ‘riveder le stelle’ e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento, è un desiderio forte tra tutti i cittadini. La parola stessa desiderio ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle, sidus in latino, quindi sentire forte la necessità di buoni auspici, di luce che illumina e dà energia.

 

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