Al momento dell'importazione, non era dichiarata la reale origine taiwanese ma, invece, la falsa origine preferenziale filippina, con conseguente evasione del dazio e del dazio antidumping, nonché della correlata I.V.A. Per il solo anno 2010, la società in questione risulta avere evaso i diritti di confine per un importo complessivo pari a € 2.030.000.
Nei confronti dei legali rappresentanti della società importatrice è stata presentata informativa di reato presso la Procura della Repubblica della Spezia, per i reati di contrabbando pluriaggravato e di dolosa induzione in errore di pubblico ufficiale in sede di emissione di atto pubblico.
Nell'ambito di tale procedimento, sotto l'egida del P.M. dott. Maddaleni, i funzionari della dogana spezzina hanno proceduto, con la preziosa collaborazione dei colleghi di Bolzano, Bologna, Rimini e Forlì, all'effettuazione di una serie di perquisizioni a carico sia della società sia dei suoi legali rappresentanti, sequestrando documentazione, sia informatica sia cartacea, ritenuta utile ai fini della prova dei reati già individuati.
Tale documentazione è attualmente al vaglio degli inquirenti, al fine di verificare eventuali ulteriori episodi delittuosi posti in essere dalla medesima società, nel corso degli anni 2011 e 2012.
(17 maggio)