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Bjelica: "Chiedo equilibrio, questo campionato non è una passeggiata, nessuno regala niente" In evidenza

E' un Nenad Bjelica più che mai carico quello che si presenta nella sala polifunzionale del C.S. "Bruno Ferdeghini" per parlare della sfida contro l'Entella e, più in generale, del momento dei suoi.

"La Virtus Entella sta dimostrando di avere un organico forte, di essere una squadra ben organizzata, un buon collettivo dotato di individualità importanti e che, dopo un avvio difficile, ha saputo apportare gli accorgimenti adeguati, blindando la porta difesa da Iacobucci e mettendo in difficoltà tutte le formazioni affrontate. Sappiamo bene che domani non sarà una partita facile, ma noi faremo il possibile per uscire dal campo con l'intera posta in palio e siamo determinati a segnare un gol in più rispetto a loro, sfruttando al meglio le energie che saprà trasmetterci il nostro pubblico. Che modulo adotteranno? Contro di noi tutti gli avversari cambiano il sistema di gioco, ma non è importante, noi ci faremo trovare pronti a prescindere dalle soluzioni che il tecnico chiavarese deciderà di adottare.

 

La situazione infortunati è meno pesante di quanto in realtà possa apparire, perchè se domani è vero che qualcuno sarà assente, giocatori come Situm e Postigo saranno comunque recuperabili per la gara di Trapani, mentre Kvrzic e Terzi dovranno stare ai box per alcune settimane; purtroppo gli infortuni sono cose che possono capitare nel calcio, il fattore positivo è che fino ad ora non avevamo mai avuto problemi. Un cambio di modulo? E' possibile, valuteremo dopo la seduta odierna, vedremo le condizioni di tutti e faremo le opportune valutazioni; abbiamo Acampora, Azzi, Ciurria e Catellani che possono giocare sull'esterno, così come Misic, ma abbiamo ancora tempo per decidere e potremmo anche schierarci in maniera differente, vedremo.

Noi vogliamo vincere sempre, ogni volta sprono la squadra a dare il massimo ed i ragazzi lo stanno dimostrando sul campo, perchè anche nelle ultime gare, nelle quali non sono arrivati i tre punti, l'impegno messo sul campo è stato indiscutibile, peccato solo che nonostante le numerose occasioni create, sia arrivato molto meno di quanto avremmo meritato; dobbiamo andare avanti con l'umiltà di sempre, questo è quello che chiedo ai ragazzi e la squadra ha ben recepito questa direttiva.

Soltanto con il lavoro possiamo cambiare il recente trend, il nostro gioco può sicuramente migliorare, ma non dobbiamo mai dimenticarci che sul rettangolo verde ci sono anche gli avversari, non è possibile ogni volta sentir banalizzare le nostre vittorie, dicendo che gli avversari erano in difficoltà o non all'altezza, o dire che l'altra squadra è scarsa quando invece pareggiamo o perdiamo; nel post della gara di Modena, i cronisti locali si sono complimentati, ritenendo lo Spezia la miglior formazione vista al "Braglia" negli ultimi tempi, mentre dall'ambiente spezzino ho sentito arrivare soltanto critiche, quasi come se ci si fosse imborghesiti; questo è successo anche dopo il pareggio casalingo contro una squadra forte come l'Avellino, dove, pur dominando, non siamo riusciti a vincere. Non possiamo pensare ci sia l'obbligo dei 3 punti, il calcio è diverso; non si può pensare di battere tutti con 3-4 gol di scarto, a maggior ragione in un campionato così lungo e difficile come la Serie B.

Io sono un allenatore, non posso analizzare le partite in funzione del risultato; se si vince siamo già in Serie A, se si perde è tutto da buttare. Nel calcio è l'equilibrio quello che conta, sia dentro che fuori dal campo; per questo dopo diverse vittorie mi avete sentito arrabbiato, mentre in altre occasioni, pur non vincendo, sono stato soddisfatto della prestazione dei miei: dobbiamo tutti essere equilibrati, dal Presidente al magazziniere, io, la squadra, i tifosi, la stampa. Siamo tutti consapevoli del processo di cresciata di questa squadra. Serve creare un ambiente basato sul lavoro, sull'umiltà, sul sacrificio. Sangue e sudore sono le armi per raggiungere il nostro sogno.

Come tecnico non posso rimproverare nulla alla mia squadra se nell'arco di una partita crea nove palle gol, perchè da ex calciatore so bene cosa vuol dire sbagliare un gol, ma so anche cosa è la gioia di una rete, indescrivibile; so bene che gli attaccanti vivono per segnare, è necessario sostenerli.

Questo campionato non è una passeggiata, nessuno regala niente, ed i risultati sono frutto del lavoro quotidiano, dove l'equilibrio è alla base di tutto, pertanto non possiamo rischiare di romperlo, anche perchè ci troviamo a competere contro formazioni che hanno già assaggiato la Serie A, piazze più abituate a gestire un certo tipo di percorsi".

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