"Nonostante le problematiche di natura economica, sulla stesura del nuovo PUC abbiamo investito risorse importanti – afferma il sindaco Caluri – Con la nuova stesura andremo a tracciare il futuro di Lerici, e proprio per questo l'impegno politico sul progetto è al massimo livello e per noi una rappresenta un aspetto fondamentale e prioritario. Già dai primi mesi del 2014 verrà portata in consiglio comunale la verifica di adeguatezza prevista dalla legge 36/97 dell attuale PUC; si tratta della verifica dello stato di attuazione del piano, legato ai fabbisogni nel frattempo maturati in relazione alle caratteristiche territoriali e socio-economiche del contesto e ai contenuti della programmazione economica e della pianificazione territoriale sovracomunale. Concluderemo in questo modo il ciclo politico avviato nel 2002 con l'approvazione dello strumento pianificatorio, che per legge deve essere verificato ogni dieci anni, anche se mi preme sottolineare che il termine non è perentorio, ma ordinatorio. Si tratta di concludere quindi la sintesi politica dei bisogni e delle aspettative che il PUC attuale ha assorbito, per iniziare un nuovo ciclo politico che porterà alla sintesi di nuove linee di indirizzo pianificatorio. Ricordo che l'approvazione dei contenuti circa la verifica di adeguatezza si conclude al termine del periodo di deposito delle osservazioni, tra la seduta consigliare di presentazione e la seduta di diniego o accoglimento delle stesse, nel termine non inferiore di 45 giorni. Al termine del percorso di adeguatezza, si aprirà la seconda e più importante tappa, relativa alla fase pianificatoria, che prenderà vita tra giugno e settembre 2014". "La fase pianificatoria, - prosegue l'assessore Baudone - sarà diretta da un urbanista esperto, attraverso l'emanazione di un bando o una specifica consulenza, che affiancherà l'ufficio tecnico in un'analisi territoriale improntata verso un approccio multidisciplinare e partecipativo. Nostro più fermo intento, è quello di portare avanti un percorso partecipativo, che riteniamo fondamentale e decisivo. Per questo, oltre ai gruppi consiliari, saranno coinvolti, i cittadini, le scuole, le associazioni del territorio, gli ordini professionali e i comitati di frazione, le cui sedi si trasformeranno, per la durata del percorso, in laboratori di urbanistica partecipata. L'insieme delle esigenze e delle idee verranno sintetizzate da un gruppo di mediatori in ausilio all'urbanista, nella cornice delle linee di indirizzo che l'Amministrazione ha fatto proprie nelle linee guida del Sindaco e negli incontri seguiti durante gli ultimi due anni di mandato. Altre novità sono legate allo sviluppo di un Piano Energetico, ovvero la capacità del territorio lericino di sviluppare autonomamente energia, si pensi al mini-eolico come al geotermico in aggiunta al fotovoltaico e al termico; il Piano di sviluppo agro-forestale che si inserisce nell'importante percorso di recupero delle terre incolte, sia come elemento di freno al dissesto idrogeologico, sia come momento formativo e occupazionale della nostra popolazione; e ancora, il regolamento di bioedilizia e lo sviluppo di piani particolareggiati per la manutenzione e il restauro dei nostri centri storici, al fine di mantenerli in un assetto tradizionale, valore imprescindibile di testimonianza storica ed elemento propedeutico al godimento dei nostri borghi da parte di turisti e visitatori. Fondamentale anche la componente geologica del Piano , presentata da poco in sala consiliare, che diventerà una vera e propria sfida al contenimento del dissesto idrogeologico: un esempio importante è l'inserimento del concetto di pianificazione condivisa su vasta area e il concetto di invarianza idraulica, ed anche qui la creazione di piani particolareggiati di manutenzione. Un'altra importante novità è rappresentata dalla creazione del portale informativo territoriale che lavorerà su una modellizzazione tridimensionale del territorio comunale al fine di produrre dati univoci, concreti e veritieri e da cui poter sviluppare necessarie fasce di rispetto e transizione degli ambiti interni, si pensi alla collina, a mezzacosta e al litorale. Seguiremo la logica della riduzione del nuovo edificato per lavorare su quello già esistente, con particolare attenzione all'esigenza di nuove residenze, che rappresentano un aspetto sociale importante, che non intendiamo sottovalutare. Il tutto, basato ovviamente sui livelli di sostenibilità che il nostro territorio può sopportare, consentendo quindi alla popolazione di poter decidere, sia in ambito generale che per frazione, progetti ed esigenze da inserire nel piano nella prospettiva dei prossimi dieci anni".