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L'attualità di San Venerio

Monsignor Luigi Ernesto Palletti ha presieduto nei giorni scorsi, per la prima volta nel suo mandato di vescovo diocesano, le celebrazioni in onore di San Venerio, patrono delle Chiese del Golfo.

In particolare, nell'omelia tenuta giovedì nella cattedrale di Cristo Re, prima della processione a mare, il vescovo, delineando i tratti della figura storica del monaco Venerio, eremita all'isola del Tino, ne ha sottolineato i caratteri di forte attualità, legati soprattutto – ha detto – a tre parole: solitudine, silenzio, preghiera. Nel mondo di oggi, tutto preso da un vero vortice di attività, non si trova tempo sufficiente per riflettere su se stessi e sui grandi interrogativi dell'uomo. L'esempio di Venerio, pur appartenendo a tempi lontani, ci invita invece a farlo. Nella solitudine, che non vuol dire isolamento bensì appunto occasione per riflettere su se stessi e sul senso della vita; nel silenzio, che non vuol dire mancanza di parole, bensì apertura alla Parola che viene dall'alto; nella preghiera, che è comunione autentica con Dio e con le altre persone. Tutto questo ben si collega con il brano evangelico detto di Marta e di Maria, nel quale Gesù indica il valore dell'atteggiamento silenzioso ma prezioso di Maria che si è posta all'ascolto del Maestro. La celebrazione in cattedrale ha visto anche un affettuoso ringraziamento di Palletti al suo predecessore, il vescovo emerito Bassano Staffieri, sempre ancora presente col sostegno della preghiera non disgiunto dal servizio pastorale. Oltre a Staffieri era accanto al vescovo il nuovo vicario generale Enrico Nuti, che proprio poco prima aveva prestato il giuramento canonico entrando nell'esercizio delle sue funzioni. Martedì scorso, Palletti aveva dato invece inizio alle celebrazioni accogliendo nell'antica pieve di San Venerio la statua lignea del santo scolpita dallo scomparso scultore Rino Mordacci ed ora donata alla pieve stessa da don Italo Sommi. Venerdì il vescovo si è poi recato al Tino per la Messa sull'isola e per la benedizione delle barche e degli altri natanti, presenti nello specchio acqueo antistante la zona sacra, con la reliquia del santo. In tale circostanza, Palletti ha ripreso i temi legati all'attualità della figura del santo, che ancora parla all'uomo di oggi alla luce dell'esperienza di tanti secoli fa. E veniamo ora alle celebrazioni di oggi, giornata conclusiva della presenza al Tino della reliquia del santo. All'isola c'è anche oggi libero accesso sino alle 18. Messe vi vengono celebrate alle 11 e alle 16.30. Di particolare rilievo il fatto che proprio al Tino, che fa parte di un parco regionale naturale, venga oggi celebrata dalle Chiese cristiane di Spezia l'annuale giornata ecumenica per la salvaguardia del Creato. Alle 14.30, partendo dal piazzale della vela, ci sarà una meditazione itinerante a piccoli gruppi lungo i sentieri dell'isola che terminerà alle 16 con una celebrazione ecumenica all'antico monastero dei monaci di Venerio.
La reliquia torna poi a terra e, alle 18, la Messa conclusiva delle celebrazioni sarà celebrata alle Grazie dal parroco padre Felice Maria Nori.

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