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Marinella, affidati i lavori che consentiranno il declassamento del rischio idraulico della piana In evidenza

Saranno consolidati gli argini del Parmignola tra il viadotto autostradale e la litoranea.

Foto di repertorio Foto di repertorio

La mitigazione del rischio idraulico e la messa in sicurezza di Marinella sono sempre stati il punto di partenza, ineludibile, per dare un futuro alla frazione marina sarzanese.

Per questo l'aggiudicazione da parte di Ire Spa - in qualità di stazione appaltante per conto del Comune, alla quale è seguita la presa d'atto da parte dell'area tecnica dell'ente, dei lavori di consolidamento dell'argine del Parmignola per circa 2milioni di euro alla ditta CO.S.PE.F srl, nel tratto compreso tra il viadotto autostradale e il ponte sulla litoranea - è , senza dubbio, un altro obiettivo centrato dall'Amministrazione di Cristina Ponzanelli.

“Lo abbiamo detto più volte e oggi lo rimarchiamo con forza: senza sicurezza, senza il declassamento del rischio idraulico di tutta la piana al quale abbiamo lavorato senza sosta dando gambe a vari interventi un futuro per la frazione di Marinella non esisterebbe, o meglio non si potrebbe nemmeno immaginare. Dobbiamo ringraziare Regione Liguria che sempre ci è stata a fianco nel complesso iter che, negli ultimi anni, abbiamo messo in atto per dare una prospettiva reale, di rilancio e di sviluppo a Marinella, superando decenni di errori e di inconcludenza. Andiamo avanti, proseguendo nel percorso intrapreso sapendo che sono ancora tanti gli ostacoli che abbiamo di fronte ma che, grazie all'impegno costante e determinato, stiamo abbattendo uno a uno”.

“Questa Giunta regionale negli ultimi 8 anni ha realizzato un intervento complessivo straordinario sul Parmignola - afferma l'assessore regionale alla Protezione civile e Difesa del suolo Giacomo Giampedrone - sia per realizzare nuovi argini sia per correggere e ricostruire tratti di argini costruiti male nel passato. Per farlo, sono state investite risorse regionali per diversi milioni di euro, della Protezione civile o della Difesa del suolo, nella consapevolezza che la messa in sicurezza di un corso d’acqua, sempre virtuosa, in questo caso era indispensabile, dopo gli strascichi in termini di perimetrazione delle aree esondabili a seguito dell’esondazione del 2014. Da questa consapevolezza è partito un complesso piano di interventi per la completa mezza in sicurezza del Parmignola, indispensabile per lo sviluppo della piana di Luni e Sarzana in modo che quest'area potesse tornare a destinazioni produttive per la crescita del territorio. Così è accaduto per la Colonia di Marinella e così accadrà per il piano di riqualificazione del borgo storico. Senza questi interventi - conclude Giampedrone - ogni ipotesi di sviluppo sarebbe stata vana. Oggi siamo alle battute finali, orgogliosi di tutto il lavoro fatto”.

L'intervento in questione, come noto, è stato deciso circa un anno e mezzo fa quando, per risolvere definitivamente le criticità del torrente Parmignola e deperimetrare il rischio idraulico della frazione marina, Regione Liguria aveva stanziato i fondi necessari (2milioni di euro dal Fondo Strategico) a cui si erano aggiunti 105mila euro di cofinanziamento comunale proprio per affrontare le criticità emerse – all'esito di uno studio idraulico volto alla deperimetrazione del rischio idraulico dell'area – legate a una parziale insufficienza idraulica e di carattere geotecnico estese a tutto il tratto compreso tra l’autostrada e la litoranea in territorio sarzanese conseguenti all’attuazione degli interventi effettuati in passato.

Per i tecnici infatti l'intervento affidato oggi dovrà intervenire proprio per modificare la scelta progettuale, assunta alla base del progetto redatto dal Comune di Sarzana nel 2001 e concluso nel 2005 (progetto IRIS), di realizzare delle arginature non sufficienti per smaltire la portata di riferimento duecentennale e non idonee a resistere ai carichi idrostatici indotti dalle correnti di piena e al sifonamento. Una volta conclusi i lavori sarà possibile riperimetrare le aree limitrofe con conseguente decadenza dei vincoli urbanistico-edilizi connessi al livello di inondabilità.

Nel dettaglio l'intervento, che prevede l'allargamento e la riprofilatura trasversale dell’alveo del torrente, con inserimento di una gaveta centrale della larghezza di circa 15 metri, a seguito dell’allargamento della sezione trasversale sino ad una larghezza massima di 24 metri e l’adeguamento strutturale del rilevato arginale con l’infissione di palancole, è propedeutico alla realizzazione delle opere previste dal PINQuA per la rigenerazione dell'antico borgo finanziato per oltre 15milioni di euro dallo Stato.

 

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