La trentottesima edizione della festa di «Avvenire» è stata contrassegnata, a poche ore dal suo inizio, dall'inattesa notizia della scomparsa del cardinale Ersilio Tonini, spentosi a Ravenna domenica scorsa all'età di novantanove anni. Per i lericini e per la diocesi della Spezia – Sarzana – Brugnato, Tonini era divenuto una figura familiare proprio per le ripetute presenze alla festa del quotidiano cattolico. Occorre ricordare che, nel 1978, Tonini era stato chiamato a presiedere il consiglio di amministrazione della «Nuova editoriale italiana», società editrice del giornale. La festa di Lerici muoveva in quegli anni i suoi primi passi, ed il parroco monsignor Franco Ricciardi volle dunque invitare l'arcivescovo di Ravenna – Cervia, che accettò di buon grado. Da allora sono state molte le occasioni nelle quali Tonini venne a Lerici. In molti, che già allora seguivano la festa, restano impresse le sue straordinarie lezioni di catechesi sulla fede ed in particolare sull'attualizzarsi della fede cristiana nel mondo contemporaneo. Un impegno che, sulla scorta di quanto aveva avuto modo di dire Paolo VI, Tonini indicava come compito di testimoni di vita vissuta più che di maestri. A Lerici, non lontano dal suo territorio di origine a Piacenza, egli si trovava davvero a suo agio, e lo dimostrano le foto di archivio della festa che lo vedono sì rivestito dei paramenti liturgici di fronte all'icona della Madonna di Maralunga, ma poi anche seduto ai tavoli del parco giochi parrocchiale intento a giocare a tombola. Così, quando nel 1994 Giovanni Paolo II, che era un suo grande ammiratore, lo elevò alla porpora, da Lerici partirono alcune tra le prime attestazioni augurali. La sua morte è giunta proprio nelle prime ore di una festa dedicata all'Annuncio della Verità inteso come alta forma di Carità. Un tema che certo rappresenta il cuore di quanto Tonini ha insegnato così bene ai lericini e agli spezzini. E per il quale egli merita un grazie speciale, nella preghiera e nel ricordo.