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Consiglio Comunale La Spezia lunedì 20 maggio

Il Consiglio Comunale è convocato presso la sala delle adunanze del Civico Palazzo nel giorno: LUNEDI' 20 MAGGIO 2013 ALLE ORE 20.30

Per la trattazione dei seguenti argomenti:

- Interpellanze di vecchia iscrizione (da pag. 03 a pag. 09)
- Mozioni (da pag. 10 a pag. 23)
- Deliberazione ( pag. 24)

Il Presidente del Consiglio Comunale
Laura CREMOLINI

BR/lt

INTERPELLANZE DI VECCHIA ISCRIZIONE

158/2013 - Interpellanza del Consigliere Comunale Maria Grazia FRIJIA – Gruppo Consiliare Il Popolo della Libertà.

OGGETTO: Emergenza spazzatura Piazza Bastione.

Il sottoscritto Consigliere comunale

Considerate le tantissime segnalazioni relativamente alla prassi di sistemare la spazzatura accumulata nel centro della Piazza del Bastione la quale lì rimane non raccolta fino a mattina ben inoltrata;

Preso atto che stiamo parlando di una delle piazze del centro cittadino maggiormente frequentata soprattutto da bambini;

Considerato che questo sta creando una situazione di grave emergenza anche sotto il profilo sanitario della zona con la presenza forte di topi che mettono a rischio la salubrità dell'area, e che è un pessimo spettacolo per tutta la città;

Interpella il Sindaco e la Giunta

Per sapere se codesta amministrazione è a conoscenza di questo problema e come intende intervenire ragionando sul fatto che sarebbe opportuno dare indicazioni alle aziende che si occupano di raccogliere la spazzatura di provvedere a ritirala o la sera o la mattina molto presto onde evitare il pessimo spettacolo che si presenta a chi frequenta Piazza del Bastione.

F. TO – Maria Grazia FRIJIA

La Spezia, 10 aprile 2013

Risponde l'Assessore: Davide NATALE

BR/lt

159/2013 - Interpellanza del Consigliere Comunale Maria Grazia FRIJIA – Gruppo Consiliare Il Popolo della Libertà.

OGGETTO: Sosta per i residenti relativamente alla seconda autovettura.

Il sottoscritto Consigliere comunale

Appreso da segnalazioni di cittadini che la sosta per i residenti relativamente alla seconda autovettura dovrebbe ammontare ad euro 70 all'anno a partire dal 2013;

Considerato che se la notizia fosse vera sarebbe un fatto grave se si pensa che fino all'anno scorso il costo da sostenere era di 30 euro all'anno;

Preso atto che l'aumento era un atto pesante da sopportare per i cittadini, ma prevedere un costo che arriva a superare più del 100 per 100 l'importo previsto fino all'anno scorso vuole dire una super vessazione;

Interpella il Sindaco e la Giunta

Per sapere se codesta amministrazione è a conoscenza di questo problema e se sua è intenzione intervenire.

F. TO – Maria Grazia FRIJIA

La Spezia, 13 aprile 2013

Risponde l'Assessore: Corrado MORI

BR/lt

162/2013 - Interpellanza del Consigliere Comunale Simona COSSU – Gruppo Consiliare
Federazione della Sinistra Rifondazione Comunisti Italiani - Socialismo
2000 Lavoro Solidarietà

OGGETTO: Pagamento con fondi di bilancio per l'iscrizione all'Albo Professionale dei propri dipendenti.

Premesso che
Con determina dirigenziale il Comune della Spezia ha provveduto a pagare con propri fondi di Bilancio l'iscrizione all'Albo Professionale dei propri dipendenti che svolgono attività presso l'Avvocatura Civica;
Considerato che
l'orientamento della magistratura contabile (Corte dei Conti), come risulta da diverse pronunce emesse in sede di controllo, secondo le quali è ad esclusivo carico del dipendente l'incombenza relativa al pagamento dell'iscrizione annuale all'albo.
La Corte dei conti poggia le proprie conclusioni su due argomenti:
1) l'iscrizione ad un albo professionale, anche ove fosse necessaria per lo svolgimento dell'attività svolta dal dipendente per l'ente, non può ritenersi effettuata nell'esclusivo interesse del datore di lavoro, poiché attiene a profili strettamente connessi con la professionalità del soggetto iscritto, arrecando benefici alla sua diretta sfera di interessi;
2) il principio espresso dall'art. 2, co. 3, del Dlgs 30 marzo 2001, n. 165, secondo cui l'attribuzione di trattamenti economici può avvenire esclusivamente mediante contratti collettivi o, alle condizioni previste, mediante contratti individuali.
Conseguenza delle predette conclusioni è che l'eventuale rimborso al dipendente delle spese di iscrizione all'albo si traduce in un onere finanziario ingiustificato, privo di fondamento normativo e, perciò, tale da integrare una possibile ipotesi di danno erariale.

Interpella il Sindaco
per sapere quali siano le motivazioni per le quali il pagamento all'albo professionale dei dipendenti sia ancora a carico del bilancio comunale;
quanto sia l'ammontare di questa spesa;

F. TO – Simona COSSU

La Spezia, 16 aprile 2013

Risponde l'Assessore: Francesca ANGELICCHIO

BR/lt

163/2013 - Interpellanza del Consigliere Comunale Simona COSSU – Gruppo Consiliare
Federazione della Sinistra Rifondazione Comunisti Italiani - Socialismo
2000 Lavoro Solidarietà

OGGETTO: Volantini per la promozione turistica della città.

Premesso che

Da un recente comunicato stampa dell'Amministrazione Comunale, pubblicato sulla Home page del sito, si legge che il Comune della Spezia ha provveduto a stampare 60,000 volantini per la promozione turistica della città.

Si interpella il Sindaco

per sapere all'interno di quale progetto fosse prevista questa iniziativa;

per sapere a quanto ammonti la spesa per questa iniziativa, da quale capitolo di bilancio siano state trovate le risorse;

per sapere quale iter amministrativo è stato seguito per l'affidamento dell'incarico.

F. TO – Simona COSSU

La Spezia, 16 aprile 2013

Risponde l'Assessore: Corrado MORI

BR/lt

164/2013 - Interpellanza del Consigliere Comunale Simona COSSU – Gruppo Consiliare
Federazione della Sinistra Rifondazione Comunisti Italiani - Socialismo
2000 Lavoro Solidarietà

Oggetto: Progetto Orti Urbani.

Premesso che

La scorsa Giunta ha approvato il progetto orti urbani;

tale progetto prevedeva che i terreni abbandonati di proprietà comunale fossero affidati a cittadini e associazioni, allo scopo di mantenere il territorio, avviare piccole attività agricole e incentivare iniziative sociali.

Considerato che

dopo circa un anno dall'insediamento della nuova Giunta il progetto, il cui iter amministrativo era stato completato, è fermo;

Interpella il Sindaco

per conoscere quali siano le motivazioni per cui i terreni non siano ancora stati affidati;

per sapere se corrisponde a verità che l'Amministrazione abbia deciso di alienare i terreni oggetto di tale progetto .

F. TO – Simona COSSU

La Spezia, 16 aprile 2013

Risponde l'Assessore: Maurizio SAVONCELLI

BR/lt

165/2013 - Interpellanza del Consigliere Comunale Maria Grazia FRIJIA - Gruppo Consiliare Il Popolo della Libertà.

OGGETTO: Accorpamento Nefrologia con Medicina Generale ospedale Sant'Andrea della Spezia.

Preso atto della notizia attraverso gli organi di stampa di una paventata ipotesi di accorpamento del reparto di Nefrologia con quello di Medicina Generale del Sant'Andrea della Spezia;

Considerato che stiamo parlando, mi riferisco alla Nefrologia, di un reparto di eccellenza che segue oltre 200 pazienti e che solo tre anni fa è stato oggetto di un importante ristrutturazione con un investimento di oltre 1 milione di euro;

Valutate inoltre le forti proteste dei pazienti che hanno espresso le loro preoccupazioni e forte contrarietà rispetto a questa ipotesi di accorpamento;

Considerato inoltre che chiudere la Nefrologia della Spezia vuole dire eliminare l'unico reparto ad oggi esistente nel territorio ricompreso tra Genova e Massa;

Interpella il Sindaco e la Giunta

Per sapere se è a conoscenza di questa decisione da parte dell'Asl 5 spezzina e cosa intenda fare per evitare che venga attuato tale scellerato provvedimento.

F. TO – Maria Grazia FRIJIA

La Spezia, 17 aprile 2013

Risponde l'Assessore: Andrea STRETTI

BR/lt

166/2013- Interpellanza del Consigliere Comunale Marcello DELFINO -Gruppo Consiliare Partito Democratico

OGGETTO: Area Valdellora.

Il sottoscritto Consigliere Comunale

Constatato

che a seguito dell'abbattimento dei Capannoni ex Officine Mordenti in Via Volta, l'area su cui nasceva lo stabilimento non è stata interessata da alcun intervento e, rimanendo in tale stato di abbandono, giustifica una spiacevole sensazione di degrado;

che in via Galvani, ai piedi del numero civico 74, è sottratta all'utilizzo dei cittadini un'altra area adibita a cantiere in disuso da decenni, che essendo talvolta aperta al pubblico, potrebbe essere occasione di pericoli soprattutto per i bambini;

chiede all'Amministrazione Comunale

- se e come ritiene di intervenire al fine di realizzare al più presto nell'area ex Mordenti quel contenuto insediamento abitativo previsto che avrebbe, fra l'altro, il probabile effetto di rivitalizzare una zona oggettivamente penalizzata dalla razionalizzazione della viabilità;

- se e come ritiene di intervenire per restituire all'utilizzo pubblico l'area di Via Galvani e se, a questo fine, non ritiene utile variare la destinazione urbanistica per riscuotere quantomeno dal privato le relative imposte sugli immobili.

F.TO – Marcello DELFINO

La Spezia, 02 maggio 2013

Risponde l'Assessore: Maurizio SAVONCELLI

BR/lt

MOZIONI :

63/2013 - Mozione dei Consiglieri Comunali Roberto Luciano MASIA e Paolo MANFREDINI – Gruppo Consiliare Con Vendola Sinistra Ecologica Libertà - PSI

OGGETTO: Immediata sospensione del programma dei cacciabombardieri F35.

Premesso che:

- Il Joint Strike Fighter (F-35) è un cacciabombardiere di quinta generazione, capace di trasportare anche ordigni nucleari con caratteristiche stealth e net-centriche, ovvero bassa rilevabilità da parte dei sistemi radar e capacità di interazione con tutti i sistemi di comunicazione presenti sullo scenario di guerra, che decolla ed atterra in verticale e viaggia a velocità supersoniche;

- Il progetto per la realizzazione di questo velivolo è frutto di un accordo tra gli Stati Uniti e 8 Paesi partner, tra cui l'Italia, partner di secondo livello, che prevede la realizzazione di 3.173 velivoli per un costo complessivo stimato di 396 miliardi di dollari, anche se nessuno, allo stato attuale, è in grado di quantificare il costo finale dell'intero progetto e quindi di ogni singolo aereo, comunque oggi stimato intorno ai 190 milioni di dollari;

- Tra i Paesi partner sono sempre crescenti i dubbi su questo progetto, tanto che: la Gran Bretagna deciderà il numero degli aerei da acquistare dopo la pubblicazione del Defence and Security Review, nel 2015; l'Olanda ha avviato un'inchiesta parlamentare a seguito di un pesante voto contrario al progetto; l'Australia non userà l'F-35 come piattaforma esclusiva acquistando anche altri aerei; la Turchia ha rinviato l'acquisto dei primi F-35; la Norvegia ha minacciato di ripensare e
sue scelte sul JSF; la Danimarca ha riaperto la gara per decidere entro il 2015 di quale aereo dotarsi ed il Canada ha sospeso la gara per l'acquisto del nuovo caccia;

- In Canada, in particolare, il ripensamento nasce dalle polemiche dovute alle omissioni sui costi fatte dal Governo: uno studio indipendente (Kpgm) ed altri organi di controllo pubblici hanno infatti stabilito che il costo complessivo in 40 anni, includendo anche l'uso e la manutenzione, è di oltre 45 miliardi di dollari, tre volte le previsioni fatte dal Governo;

- Ai quasi 400 velivoli che verrebbero a mancare rispetto alle ipotesi iniziali si potrebbero aggiungere anche ipotesi di tagli da parte del Pentagono rispetto ai 2.443 previsti, questo comporterebbe un ulteriore aumento del costo unitario per tutti gli acquirenti;

- Il programma presenta diverse criticità costantemente evidenziate e denunciate sia dal Government Accountability Office (GAO) che dal Pentagono. Oltre all'inarrestabile lievitare dei costi ed i ritardi del programma, nel tempo, si sono riscontrati molti problemi tecnici che, da un lato, portano a continui abbassamenti degli standard operativi e, dall'altro, al lievitare dei costi;

- I problemi del casco del pilota, la vulnerabilità ai fulmini, i problemi al motore che hanno portato allo stop dei voli dell'aereo, la denuncia dei piloti dell'incapacità di combattere non avendo nessuna chance di successo in uno scontro reale con un aereo sono solo alcuni dei maggiori problemi finora riscontrati nell'F-35;

- L'Italia partecipa al progetto sin dal suo inizio, nel 1998, con una richiesta iniziale di 131 aerei, ridotta poi nel 2012 a 90 velivoli, considerati dalle Forze Armate "indispensabili" perché andrebbero a sostituire tre linee di velivoli: i Tornado, gli AMX e gli AV-8 B, senza tuttavia alcuna spiegazione circa il ruolo di un aereo tanto sofisticato, considerati i nostri impegni internazionali;

- Nel 2009 le Commissioni Difesa di Camera e Senato, esprimendo parere favorevole al programma, hanno posto alcune condizioni: la conclusione di accordi industriali e governativi che consentano un ritorno industriale per l'Italia proporzionale alla sua partecipazione finanziaria, anche al fine di tutelare i livelli occupazionali; la fruizione da parte dell'Italia dei risultati delle attività di ricerca relative al programma; la preventiva individuazione di adeguate risorse finanziarie che non incidano sugli stanziamenti destinati ad assicurare l'efficienza della componente terrestre e, più in generale, dell'intero strumento militare;

- Tali condizioni, in parte già espresse anche in precedenza, non hanno trovato riscontro nell'avanzamento del progetto: gli oneri previsti per l'Italia nelle prime tre fasi ammontano a 1.942 milioni di dollari a cui vanno aggiunti gli oltre 800 milioni di euro per la costruzione della FACO a Cameri (No), contestualmente le nostre industrie hanno attenuto appalti per circa 800 milioni di dollari, a fronte dei circa 3 miliardi di euro spesi fanno un ritorno di poco sopra al 20% della spese, che difficilmente renderà possibile un ritorno di circa 14 miliardi, cioè il 100% più volte sbandierato dai Governi che hanno sostenuto questo progetto;

- Fonti governative e militari negli anni hanno ipotizzato l'arrivo di 10.000 posti di lavoro, mentre secondo stime sindacali si tratterebbe al massimo di circa 2.000 posti e per di più sarebbero ricollocazioni di lavoratori precedentemente impegnati con l'Eurofighter;

- il Parlamento ha recentemente approvato una legge Delega al Governo che prevede un taglio di 30.000 militari e del 30% delle strutture, portando i risparmi conseguiti all'investimento, in particolare sull'F35;

- Il programma dell'F35 è diventato un progetto dal costo elevato a fronte di prestazioni peraltro incerte e non corrispondente alle esigenze difensive del nostro Paese, con ricadute industriali ed occupazionali molto lontane dalle aspettative;

- In una scuola su tre (su due al sud) mancano i certificati di sicurezza. Migliaia stanno su territori a rischio sismico o idrogeologico. Non è solo l'intonaco che cade, l'infiltrazione d'acqua, l'umidità. Lo stato dell'edilizia scolastico nel nostro Paese è drammatico, al punto che in alcune città le amministrazioni si trovano nel dilemma se aprire una scuola non a norma o lasciare a casa i bambini;

- Dei 42mila edifici scolastici presenti in tutta Italia il 29% non ha il certificato di agibilità sanitaria, il 42% quello di agibilità statica, il 47,81% non rispetta le norme anti incendio. Più del 60% non è dotato neppure di scale di sicurezza o porte anti panico. E poi ci sono le strutture con l'amianto (11,13%) e quelle con il radon, un gas radioattivo. Oltre il 60 per cento delle scuole ha più di 40 anni. Se poi aggiungiamo che per via della loro ubicazione territoriale le nostre scuole sono soggette al rischio sismico, idrogeologico, vulcanico, industriale, il panorama assume tratti drammatici tanto da connotarsi come un emergenza;

- Ma non è solo la messa in sicurezza straordinaria a mancare. Gli enti locali non hanno più i fondi neanche per la manutenzione: crescono, infatti, fino a costituire il 56% del totale, gli edifici che negli ultimi 5 anni non hanno goduto di nessun tipo di intervento;

- Secondo un'indagine di Legambiente, sono ben 6.633 i comuni in cui sono presenti aree ad alta criticità idrogeologica, l'82% del totale delle amministrazioni comunali italiane. Dal 1950 al 2009 sono state oltre 6.300 le vittime del dissesto idrogeologico;

- Gli effetti conseguenti ai cambiamenti climatici in atto, sono ormai tali che gli eventi estremi in Italia hanno subito un aumento esponenziale, passando da uno circa ogni 15 anni prima degli anni '90, a 4-5 all'anno;

- Secondo i recenti dati forniti dal Consiglio Nazionale dei Geologi, dal 1996 al 2008 in Italia sono stati spesi più di 27 miliardi di euro per dissesto idrogeologico e terremoti, oltre al fatto che 6 milioni di italiani abitano nei 29.500 chilometri quadrati del territorio considerati ad elevato rischio idrogeologico, e ben 1.260.000 sono gli edifici a rischio frane e alluvioni. Di questi sono 6.000 le scuole e 531 gli ospedali;

-A questo si aggiunge il crescente grado di rischio di erosione costiera, che interessa oltre 540 km lineari dei litorali italiani in cui sono direttamente coinvolti beni esposti;

- Nell'anno scolastico 2010/2011, secondo l'Istat, risultano iscritti agli asili nido comunali 157.743 bambini di età tra zero e due anni, mentre altri 43.897 usufruiscono di asili nido convenzionati o sovvenzionati dai Comuni, per un totale di 201.640 utenti;

- Nel 2010 la spesa impegnata per gli asili nido da parte dei Comuni o, in alcuni casi, di altri enti territoriali delegati dai Comuni stessi è di circa 1 miliardo e 227 milioni di euro, al netto delle quote pagate dalle famiglie;

- Fra il 2004 e il 2010, nonostante il graduale ampliamento dell'offerta pubblica, la quota di domanda soddisfatta è ancora limitata rispetto al potenziale bacino di utenza: gli utenti degli asili nido sono passati dal 9,0% dei residenti tra zero e due anni dell'anno scolastico 2003/2004 all'11,8% del 2010/2011. Mentre rimangono molto ampie le differenze territoriali: la percentuale di bambini che usufruisce di asili nido comunali o finanziati dai Comuni varia dal 3,3% al Sud al 16,8% al Nord-est –

Considerato quanto in premessa e considerati gli effetti della crisi economica, la ormai cronica carenza dei servizi di assistenza all'infanzia e il perdurare della devastazione idrogeologica e ambientale del nostro territorio

il Consiglio Comunale della Spezia nel ritenere che il Governo e il Parlamento debbano:

sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma di realizzazione dell'aereo Joint Strike Fighter - F35;

procedere in tempi rapidi ad una attenta ridefinizione del nostro Modello di difesa sulla base del dettato costituzionale e della nostra politica estera, affermando un ruolo centrale per la politica europea e sostenendo il ruolo di peacekeeping per le Forze armate;

destinare le somme così risparmiate ad un programma straordinario di investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato – ad esempio – alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, del territorio nazionale dal rischio idro-geologico, e alla realizzazione di un piano pluriennale per l'apertura di asili nido.

Impegna
Il sindaco ad attivarsi affinché l'Anci rappresenti al Parlamento e ai Presidenti di Camera e Senato le indicazioni contenute nella presente mozione.
La Presidenza del Consiglio Comunale a trasmette la mozione se approvata a tutti i consigli Comunale della Provincia.
F.TO – Roberto Luciano MASIA
Paolo MANFREDINI

La Spezia, 21 marzo 2013

BR/lt

74/2013 - Mozione del Consigliere Comunale: Simona COSSU Gruppo Consiliare
Federazione della Sinistra Rifondazione Comunisti Italiani - Socialismo
2000 Lavoro Solidarietà

OGGETTO: Trasparenza.

Premesso che

'art. 4 della legge n. 15 del 2009 stabilisce che "Le amministrazioni pubbliche adottano ogni iniziativa utile a promuovere la massima trasparenza nella propria organizzazione e nella propria attività". L'art. 11 del decreto legislativo n. 150 del 2009 precisa che "La trasparenza è intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle amministrazioni pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell'organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all'utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell'attività di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità".

Considerato che

Il Comune della Spezia ha sempre pubblicato l'archivio delle delibere di Giunta e della determinazioni dirigenziali;

solo di recente questi archivi sono spariti dal sito e non è più possibile la consultazione da parte dei cittadini degli atti assunti, nel caso delle determinazioni dirigenziali neanche ai Capigruppo in Consiglio Comunale vengono notificate;

la trasparenza è fondamentale nella gestione della pubblica amministrazione, mentre molti altri comuni progrediscono nella pubblicazione degli atti, il nostro torna indietro avvalendosi del diritto "all'oblio".

Impegna il Sindaco

a provvedere entro 10 giorni dall'approvazione della seguente mozione a pubblicare sul sito del Comune della Spezia:

l'archivio delle delibere della Giunta;

l'archivio delle determinazioni dirigenziali, ognuna con relativo impegno di spesa.

F. TO - Simona COSSU

La Spezia, 18 aprile 2013

BR/lt

66/2013 - Mozione dei Consiglieri Comunali: Iacopo MONTEFIORI, Marco ARMANI, Luca ERBA, Tiziana CATTANI, Riccardo VENTURINI, Luca LIGUORI, Marco
RAFFAELLI, Jonathan MARSELLA, Marcello DELFINO, Dino FALUGIANI e Paolo CARRO - Gruppo Consiliare Partito Democratico; Paolo MANFREDINI, Roberto Luciano MASIA - Gruppo Consiliare Con Vendola Sinistra Ecologia Libertà - Psi; Pier Luigi SOMMOVIGO - Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra Rifondazione Comunisti Italiani - Socialismo 2000 Lavoro Solidarietà

OGGETTO: Docenti inidonei su ruoli ATA.

Premesso che:

- tra gli articoli approvati del Decreto Legge 95/2012 (convertito in legge il 7 agosto 2012 - L. 135/2012), più noto come "spending review", rientra l'art.14, comma 13 che riguarda i docenti inidonei, ossia quei docenti, che per gravi patologie, non possono più svolgere la professione docente in aula, ma ricoprono altre funzioni in quanto " idonei ad altri compiti".
- Il comma 13, art. 14 del D.L./95/2012, prevede specificatamente che: " il personale docente dichiarato permanentemente inidoneo alla funzione di docente ma idoneo ad altri compiti (....) transita nei ruoli di assistente amministrativo o tecnico. Il personale viene immesso in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili della provincia di appartenenza, tenuto conto delle sedi indicate dal richiedente

Preso atto che tali docenti:

- svolgono, così come previsto dalla normativa (art 3, comma1 CCNI 2008), servizio di biblioteca e documentazione, organizzazione di laboratori, supporti didattici ed educativi, supporto nell'utilizzo degli audiovisivi e delle nuove tecnologie informatiche, attività relative al funzionamento degli organi collegiali, e ogni altra attività deliberata nell'ambito del progetto d'istituto.
- benché non possano più svolgere il proprio lavoro all'interno della classe, per gravi motivi di salute, continuano effettivamente a prestare la propria esperienza professionale e culturale, ponendola a servizio della comunità scolastica, poiché la propria funzione è di supporto al Piano dell'Offerta Formativa (POF), che è il documento centrale sul quale si fonda il patto formativo tra la scuola, gli studenti e le famiglie.
-a causa delle patologie che hanno determinato l'inidoneità , hanno comunque organizzato, negli anni, i ritmi della propria esistenza in base a modalità dettate dalla stessa malattia, assicurando la propria presenza a scuola, per lavorare accanto agli studenti ancora come docenti, anche se trasferiti in altri ambiti di utilizzo, biblioteca o in laboratori didattici e scientifici.

Considerato inoltre che tale provvedimento:

- rappresenterebbe per questi docenti, una dequalificazione rispetto al ruolo ricoperto fino ad oggi, per il quale hanno studiato, si sono laureati, hanno superato concorsi, si sono specializzati.
- andrebbe a ricadere sui lavoratori degli uffici di segreteria, precari, che dopo anni di impiego, si troverebbero ad essere espulsi dal posto di lavoro

- non rende merito al lavoro svolto dal personale di segreteria, che negli anni ha acquisito competenze specifiche, decisive per il funzionamento delle attività' scolastiche, ma ignorate dal provvedimento, che ritiene possano essere svolte da insegnanti senza competenze amministrative.

Visto che

- il 21 marzo 2013, ultimo giorno di mandato, il Ministro alla Pubblica Istruzione Profumo, ha ritenuto di firmare il decreto con il quale si darebbe attuazione alla norma di cui sopra che prevede il passaggio degli insegnanti inidonei nei ruoli del personale non docente

- che tale decreto non avrà comunque alcuna validità'ì senza la ratifica da parte dei neo Ministri dell' Economia e della funzione pubblica,

Il Consiglio Comunale Della Spezia,
impegna il Sindaco

a svolgere opportuna istanza, per chiedere al costituendo Governo, l'immediata abrogazione di tale provvedimento che condanna migliaia di docenti ammalati ad occupare i posti dei precari Ata.

F. TO – Iacopo MONTEFIORI
Marco ARMANI
Luca ERBA
Tiziana CATTANI
Riccardo VENTURINI
Jonathan MARSELLA
Luca LIGUORI
Marco RAFFAELLI
Marcello DELFINO
Dino FALUGIANI
Paolo CARRO

La Spezia, 27 marzo 2013

BR/lt

38/2012- Mozione dei Consiglieri Comunali Ivan MIRENDA, Erica IANNELLO, Carlo COLOMBINI e Christian BERTAGNA - Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.it

OGGETTO: Adesione del Comune di La Spezia all' associazione Avviso Pubblico ed alla Carta di Pisa.

PREMESSO CHE
in vaste zone del paese, un vero e proprio "contropotere" criminale si oppone alla legalità democratica;

l' influenza delle organizzazioni criminali non è più limitata alle tradizionali zone d'insediamento: le enormi fortune acquisite vengono reinvestite nei circuiti finanziari e penetrano nell'economia legale, nuove attività criminali danno vita ad un vorticoso giro d'affari, si stringono patti perversi con ogni forma di potere occulto e con il sistema della corruzione;

le mafie non rappresentano solo un problema di ordine pubblico, né costituiscono un pericolo solo per le regioni meridionali: esse rappresentano la più forte insidia alla convivenza civile, alla saldezza e alla credibilità delle istituzioni democratiche, al corretto funzionamento dell'economia;

il diritto al lavoro, all'istruzione, alla sicurezza, alla giustizia non potranno essere goduti da nessuno se non si sconfigge l'illegalità organizzata. In questa battaglia, in prima fila, vi sono i corpi dello Stato, impegnati nell'azione di repressione, ma al loro fianco, in questi anni, si è mobilitata gran parte della società civile, giovani, uomini e donne, associazioni del volontariato laico e cattolico;

CONSIDERATO CHE
ogni istituzione deve pertanto fare la propria parte, e tanto più devono farla le istituzioni più vicine ai cittadini (Comuni, Province, Regioni, Comunità Montane), oggi fortemente legittimate dal voto popolare diretto;

l'associazione Avviso Pubblico, a cui possono aderire enti locali, sta operando proprio in questo senso, stimolando gli enti locali ad un impegno etico-politico concreto contro il malaffare, al di là dell' appartenenza politico – ideologica;

alla classe dirigente spetta oggi il compito di "organizzare la legalità", offrendo ai cittadini le occasioni e gli strumenti per sottrarsi all'invasione del contropotere criminale.

se il contropotere criminale è negazione dei diritti, l' educazione alla legalità può essere un modo concreto ed efficace per combatterlo. In questo quadro diventa vitale diffondere la coscienza della legalità, informare i cittadini sulla forza reale della criminalità organizzata, formare i giovani alla cultura dei diritti e della tolleranza, del rifiuto della violenza e del rispetto per il valore della persona, perseguire uno sviluppo economico equilibrato;

TENUTO INOLTRE CONTO CHE
gli enti locali hanno dato vita all'associazione Avviso Pubblico con per finalità la diffusione e la realizzazione di buone prassi per il contrasto alla criminalità organizzata;
l' associazione Avviso Pubblico ha recentemente elaborato e proposto un documento, detta Carta di Pisa, che individua una serie di impegni e procedure amministrative che permettono una maggiore trasparenza nell'azione amministrativa;

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

ad avviare la procedura di adesione all'associazione Avviso Pubblico;

ad adottare alla base delle procedure amministrative e nei comportamenti degli esponenti di Giunta e Consiglio gli impegni così come descritti nella Carta di Pisa;

ad avviare il percorso di adesione formale alla Carta di Pisa.

F.TO - Ivan MIRENDA
Erica IANNELLO
Carlo COLOMBINI
Christian BERTAGNA

La Spezia, 18 ottobre 2012

BR/lt

ALLEGATO PARTE INTEGRANTE

Codice Etico per gli amministratori locali – "Carta di Pisa"

DISPOSIZIONI PRELIMINARI
1. I principi e le disposizioni del presente Codice etico (di seguito "Codice") costituiscono
specificazioni degli obblighi generali di diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e
imparzialità che qualificano l'esercizio delle funzioni di pubblica responsabilità da parte degli
amministratori.

IN CASO DI ADOZIONE MEDIANTE ATTO DEL SINDACO/PRESIDENTE DI
PROVINCIA/PRESIDENTE DI REGIONE
2. Ai fini del presente Codice, il termine "amministratore" designa il Sindaco [il Presidente della Provincia; il Presidente della Regione]; gli assessori; qualsiasi dipendente o funzionario che
eserciti un mandato conferitogli mediante nomina da parte del Sindaco [Presidente della Provincia;
Presidente della Regione] o della Giunta comunale [Provinciale; Regionale], ovvero eserciti una
funzione rappresentativa o esecutiva per conto dell'Amministrazione comunale [provinciale;
regionale] in Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica; i consiglieri
comunali [provinciali; regionali]. Il Codice vincola direttamente il Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione] e gli amministratori legati al Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione] da un mandato fiduciario, i quali si impegnano preventivamente a rispettarlo. I consiglieri comunali [provinciali; regionali] possono aderire volontariamente al presente Codice mediante dichiarazione di fronte al consiglio comunale, ovvero mediante dichiarazione consegnata al Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione], ovvero mediante sottoscrizione in occasione del primo consiglio comunale [provinciale; regionale] utile, impegnandosi così al rispetto delle sue disposizioni. L'elenco dei sottoscrittori verrà reso pubblico a cura del Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione].
A tutti gli amministratori verrà consegnata copia cartacea ovvero inviata tramite posta elettronica copia in formato digitale del presente Codice.

IN CASO DI ADOZIONE MEDIANTE DELIBERA DELLA GIUNTA (COMUNALE;
PROVINCIALE; REGIONALE)

2. Ai fini del presente Codice, il termine "amministratore" designa il Sindaco [il Presidente della Provincia; il Presidente della Regione]; gli assessori; qualsiasi dipendente o funzionario che eserciti un mandato conferitogli dal Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione], dalla Giunta comunale [Provinciale; Regionale] o da un assessore, ovvero eserciti una funzione rappresentativa o esecutiva per conto dell'Amministrazione comunale [provinciale; regionale] in
Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica; i consiglieri comunali
[provinciali; regionali]. Il Codice vincola direttamente il Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione], gli assessori e gli amministratori legati al Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione], alla Giunta comunale [provinciale; regionale] o a un assessore da un mandato fiduciario, i quali si impegnano preventivamente a rispettarlo. I consiglieri comunali [provinciali; regionali] possono aderire volontariamente al presente Codice mediante sottoscrizione pubblica in occasione del primo consiglio comunale [provinciale; regionale] utile, impegnandosi così all'adempimento delle sue disposizioni. L'elenco dei sottoscrittori verrà reso pubblico a cura del Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione]. A tutti gli amministratori verrà
consegnata copia cartacea ovvero inviata tramite posta elettronica copia in formato digitale del
presente Codice.

IN CASO DI ADOZIONE MEDIANTE DELIBERA DEL CONSIGLIO (COMUNALE;
PROVINCIALE; REGIONALE)
2. Ai fini del presente Codice, il termine "amministratore" designa il Sindaco [il Presidente della Provincia; il Presidente della Regione]; gli assessori; qualsiasi dipendente o funzionario che eserciti un mandato conferitogli mediante nomina da parte del Sindaco [Presidente della Provincia;
Presidente della Regione] o della Giunta comunale [Provinciale; Regionale] o di un assessore,
ovvero eserciti una funzione rappresentativa o esecutiva per conto dell'Amministrazione comunale
[provinciale; regionale] in Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione
pubblica; i consiglieri comunali [provinciali; regionali]. Il Codice vincola gli amministratori dell'ente. A tutti gli amministratori verrà consegnata copia cartacea ovvero inviata tramite posta elettronica copia in formato digitale del presente Codice.

IN CASO DI SOTTOSCRIZIONE VOLONTARIA DEL SINGOLO AMMINISTRATORE
2. Ai fini del presente Codice, il termine "amministratore" designa il Sindaco [il Presidente della Provincia; il Presidente della Regione]; gli assessori; qualsiasi dipendente o funzionario che
eserciti un mandato conferitogli dal Sindaco [Presidente della Provincia; Presidente della Regione],
dalla Giunta comunale [Provinciale; Regionale] o da un assessore, ovvero eserciti una funzione
rappresentativa o esecutiva per conto dell'Amministrazione comunale [provinciale; regionale] in
Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica; i consiglieri comunali
[provinciali; regionali]. Il Codice vincola gli amministratori che aderiscono volontariamente al presente Codice mediante dichiarazione e sottoscrizione pubblica in occasione del primo consiglio comunale [provinciale; regionale] utile, impegnandosi così all'adempimento delle sue disposizioni. L'elenco dei sottoscrittori verrà reso pubblico a cura dei sottoscrittori medesimi. A tutti gli amministratori verrà consegnata copia cartacea ovvero inviata tramite posta elettronica copia in formato digitale del presente Codice.

PRINCIPI
3. L'amministratore deve conformare la sua condotta ai doveri istituzionali di servire la Comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza, nel rispetto dei principi del buon andamento ed imparzialità dell'Amministrazione e dei principi di disciplina ed onore nell'adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dall'art. 54 della Costituzione. A tale fine, l'amministratore si impegna a
svolgere il suo mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o
all'immagine della Pubblica Amministrazione.

TRASPARENZA
4. Fermo restando l'obbligo di astensione nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui sussista un interesse diretto e personale in merito all'oggetto della decisione, l'amministratore si impegna:
a. ad utilizzare il diritto di accesso agli atti e alle informazioni conosciute per ragioni
d'ufficio con le cautele necessarie ad evitare che sia arrecato indebitamente un vantaggio personale
o arrecato un danno a terzi;
b. a garantire una piena trasparenza patrimoniale fornendo, tramite la pubblicazione su internet nel sito dell'amministrazione, i dati relativi alle attività professionali svolte, ai redditi, agli incarichi ricevuti, nonché ai potenziali conflitti di interesse di cui all'art. 7.

DIVIETI
5. Regali.
L'amministratore non può accettare per sé, congiunti, familiari o affini regali eccedenti il valore usuale dei doni scambiati in occasione di ricorrenze o festività, quantificato nella cifra massima di € 100 annui, da impiegati negli uffici, nei servizi, nelle società e nelle altre organizzazioni partecipate o controllate dal comune, ovvero da concessionari dell'ente o da gestori di pubblici servizi da esso affidati, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l'amministrazione
(appaltatori, fornitori, etc.), o che hanno domandato od ottenuto licenze e concessioni da essa nei 5 anni precedenti, nell'ambito di procedimenti nei quali l'amministratore abbia svolto una funzione decisionale o istruttoria. L'amministratore non accetta alcun tipo di vantaggio o altra utilità che sia indirettamente riconducibile a prestazioni erogate da detti uffici, servizi o organizzazioni;

6. Clientelismo.
L'amministratore deve astenersi dall'esercizio delle proprie funzioni o dall'utilizzo delle prerogative legate alla sua carica nell'interesse particolare di individui o di gruppi di individui, a detrimento dell'interesse generale.

7. Conflitto di interessi.
Sono considerate situazioni di conflitto di interessi:
a. la sussistenza di interessi personali dell'amministratore che interferiscono con l'oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto;
b. la sussistenza di preesistenti rapporti di affari o di lavoro con persone od organizzazioni
specificamente interessate all'oggetto delle decisioni cui l'amministratore partecipa, anche nei casi
in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla
legge o da altre norme;
c. la sussistenza di rapporti di coniugio, parentela o affinità entro il quarto grado, ovvero di convivenza o di frequentazione assimilabili, di fatto, ai rapporti di coniugio, parentela o affinità, con
persone operanti in organizzazioni specificamente interessate all'oggetto delle decisioni cui
l'amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno
luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme.
d. l'appartenenza a categorie, associazioni o gruppi, in virtù della quale l'amministratore acquisisca un vantaggio personale da decisioni cui egli partecipa, anche nei casi in cui detta appartenenza non generi le incompatibilità previste dalla legge o da altre norme. In caso si realizzino situazioni di conflitto di interessi, anche qualora non vi sia un obbligo giuridico in tal senso, l'amministratore deve rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione.

8. Cumulo.
L'amministratore deve adeguarsi nel più breve tempo a qualsiasi regolamentazione in vigore
volta a limitare il cumulo dei mandati politici, evitando strategie dilatorie volte a posticiparne
l'applicazione. L'amministratore deve astenersi dall'esercitare altri incarichi politici che interferiscano indebitamente con l'esercizio del proprio mandato. L'amministratore deve astenersi dall'assumere o esercitare cariche, professioni, mandati o incarichi che implichino un controllo sulle

sue funzioni amministrative o sui quali, in base alle sue funzioni di amministratore, egli avrebbe il compito di esercitare una funzione di controllo.

9. Esercizio delle competenze discrezionali.
L'amministratore deve integrare le sue decisioni discrezionali con una rendicontazione pubblica delle motivazioni di ordine generale e di carattere giuridico che hanno determinato la sua decisione. Coerentemente con le disposizioni di cui all'art. 6 del presente Codice, nell'esercizio delle sue competenze discrezionali l'amministratore si astiene dall'attribuire a sé, ad altri soggetti od
organizzazioni un indebito vantaggio personale diretto o indiretto.

10. Pressioni indebite.
L'amministratore deve astenersi dal chiedere o dall'esigere da concessionari o da gestori di pubblici servizi, ovvero da soggetti che hanno in corso rapporti di natura contrattuale con l'amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.) l'esecuzione di o l'astensione da qualsiasi atto da cui possa derivargli un vantaggio personale diretto o indiretto, o che assicuri ad altri soggetti od organizzazioni un indebito vantaggio personale diretto o indiretto.

11. Restrizioni successive all'incarico
L'amministratore che negli ultimi 5 anni ha esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell'amministrazione non può svolgere, nei 5 anni successivi alla cessazione del suo mandato, attività lavorativa o professionale presso soggetti privati destinatari delle sue decisioni e attività. In
caso contrario, l'amministrazione dispone l'esclusione per i successivi 5 anni dei soggetti privati
che abbiano violato tale divieto dall'attività contrattuale e dal conferimento di incarichi, licenze,
concessioni.

FINANZIAMENTO DELL'ATTIVITA' POLITICA
12. L'amministratore non può accettare alcuna forma di sostegno e di finanziamento irregolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto (ossia tramite associazioni, fondazioni, centri studio ed altri enti nei quali svolga un ruolo direttivo) della sua attività politico-amministrativa; deve altresì rendere pubbliche con cadenza annuale tutte le fonti di finanziamento politico regolare.
L'amministratore deve astenersi dal ricevere finanziamenti e altre forme di sostegno alla propria attività politica da parte di concessionari o gestori di pubblici servizi, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l'amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.), o che hanno
domandato od ottenuto provvedimenti da essa nei 5 anni precedenti, nell'ambito di procedimenti
nei quali l'amministratore abbia svolto una funzione decisionale o istruttoria.

CONFRONTO DEMOCRATICO
13. L'amministratore deve tenere un comportamento tale da stabilire un rapporto di fiducia e
collaborazione tra cittadini e amministrazione, dimostrando la più ampia disponibilità nei rapporti
con i cittadini nel favorire l'accesso alle informazioni e favorendo l'esercizio e la salvaguardia dei
loro diritti.
Nell'esercizio del proprio mandato l'amministratore deve operare con imparzialità, assumere le decisioni nella massima trasparenza e respingere qualsiasi pressione indebita rendendola pubblica ed eventualmente, ove ne ricorrano le condizioni, avviando azione penale a tutela della pubblica amministrazione. L'amministratore non può determinare, né concorrere a realizzare con la sua attività amministrativa situazioni di privilegio personale o di indebito vantaggio, e non può usufruirne nel caso gli si presentino.
L'amministratore deve osservare e praticare un comportamento consono al proprio ruolo sia
nell'ambito istituzionale sia nell'espletamento del proprio mandato.

Più precisamente:
a. assumere atteggiamenti rispettosi delle idee e delle opinioni di tutti gli amministratori e i
rappresentanti politici, pur nella normale conflittualità dialettica;
b. favorire la più ampia libertà di espressione;
c. evitare toni e linguaggio che sottintendano messaggi di aggressività e di prevaricazione.

PROMOZIONE DEL CODICE ETICO E DELLA PARTECIPAZIONE POPOLARE ALLA
VITA AMMINISTRATIVA
14. L'amministratore deve incoraggiare la diffusione del presente Codice e promuovere la
sensibilizzazione ai principi in esso contenuti di cittadini, personale, mezzi di comunicazione.
Inoltre, l'amministratore deve favorire la conoscenza della vita amministrativa del Comune
con adeguate iniziative, sia attraverso l'informazione che con atti concreti.

RENDICONTAZIONE DELLA PROPRIA ATTIVITA'
15. L'accettazione e l'esercizio della funzione di amministratore comportano l'accettazione del presente Codice, che si realizza tramite sua sottoscrizione. Ciò costituisce un vincolo di responsabilità che l'amministratore assume nei confronti dei cittadini, ai quali è così assicurato uno strumento trasparente di valutazione della legalità e dell'efficacia del suo operato.
L'amministratore deve dare conto – attraverso la presentazione e la pubblicazione con
cadenza almeno annuale di un documento relativo alle attività svolte – del rispetto degli obblighi
del Codice e descrivere la corrispondenza tra obiettivi assunti alla base della sua azione e risultati
ottenuti.
I documenti collegati alla sottoscrizione del Codice e al rispetto degli impegni assunti sono
resi pubblici a tutti i cittadini attraverso il sito internet dell'amministrazione.

RAPPORTI CON I CITTADINI
16. L 'amministratore è responsabile per la durata del suo mandato nei confronti della comunità locale nel suo complesso.
L'amministratore deve rispondere diligentemente a qualsiasi ragionevole richiesta dei cittadini relativa allo svolgimento delle sue mansioni, alla loro motivazione o al funzionamento dei servizi di cui è responsabile. Deve altresì incoraggiare e sviluppare ogni provvedimento che favorisca la trasparenza delle sue competenze, del loro esercizio e del funzionamento dei servizi dicui ha la responsabilità.

RAPPORTI CON L' AMMINISTRAZIONE
17. L'amministratore deve opporsi a ogni forma e modalità di reclutamento del personale amministrativo basato su principi che non siano il riconoscimento dei meriti e delle competenze
professionali e su scopi diversi dalle esigenze del servizio. Nell'ambito dell'esercizio delle sue
mansioni l'amministratore deve valorizzare il ruolo e gli incarichi della sua amministrazione,
incoraggiando e sviluppando ogni provvedimento volto a favorire un miglioramento dei servizi di
cui è responsabile, nonché la motivazione del personale. L'amministratore deve ridurre allo stretto
necessario il ricorso a consulenti esterni e a collaboratori di supporto agli organi di direzione politica, senza gravare sul bilancio dell'ente e motivandone l'impiego.
In caso di reclutamento o di promozione del personale, l'amministratore deve assumere una
decisione obiettiva e diligente, giustificata con motivazioni pubbliche.
Nell'esercizio delle sue funzioni, l'amministratore deve rispettare la missione affidata
all'amministrazione di cui è responsabile.
L'amministratore deve astenersi dal chiedere o dall'esigere da parte di pubblici dipendenti
l'esecuzione di o astensione da qualsiasi atto da cui possa derivargli un vantaggio personale diretto o
indiretto, o che assicuri un indebito vantaggio diretto o indiretto a organizzazioni, persone o a gruppi di persone.
L'amministratore deve usare e custodire le risorse e i beni assegnati dall'Amministrazione
con oculatezza e parsimonia, contrastare gli sprechi e divulgare le buone pratiche in tutti i settori
della Pubblica Amministrazione.

NOMINE IN ENTI, CONSORZI, COMUNITA' E SOCIETA' PUBBLICHE O A
PARTECIPAZIONE PUBBLICA
18. L'amministratore deve condizionare qualsiasi nomina, effettuata singolarmente o collegialmente, presso Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica, alla preliminare adesione dei soggetti da nominare al presente Codice. L'amministratore deve altresì vigilare sulla successiva adesione a tali disposizioni da parte dei soggetti nominati e, in caso di mancato rispetto,

porre in essere tutte le iniziative necessarie al fine di assicurarne l'ottemperanza ovvero sanzionarne l'inadempimento, conformemente a quanto previsto dall'art. 21 del presente Codice.

L'amministratore deve altresì procedere a tali nomine, qualora queste richiedano competenze di natura tecnica, a seguito di un bando di valutazione comparativa dei candidati, mediante provvedimento motivato in base al parere ovvero alla designazione di un comitato di garanzia.

RAPPORTI CON I MEZZI DI COMUNICAZIONE
19. L'amministratore deve rispondere in maniera diligente, sincera e completa a qualsiasi ragionevole richiesta di informazioni da parte dei mezzi di comunicazione per quanto riguarda l'esercizio delle sue funzioni, ad esclusione di informazioni riservate, confidenziali o relative alla vita privata.
L'amministratore deve incoraggiare l'adozione di ogni misura che vada a favorire la diffusione presso i mezzi di comunicazione di informazioni sulle sue competenze, sull'esercizio delle sue funzioni e sul funzionamento dei servizi che si trovano sotto la sua responsabilità.

RAPPORTI CON L'AUTORITA' GIUDIZIARIA
20. In presenza di indagini relative all'attività dell'ente l'amministratore deve assicurare la massima collaborazione con l'autorità giudiziaria, fornendo, anche se non richiesta espressamente, tutta la documentazione e le informazioni utili all'attività degli inquirenti e assicurando analoga collaborazione da parte degli uffici.
L'amministratore deve altresì assicurare l'adozione sollecita di tutti i provvedimenti disciplinari previsti nei confronti dei dipendenti che siano incorsi in violazioni dei doveri d'ufficio o in illeciti di natura penale, amministrativa o contabile.
Anche in presenza di indagini relative alla sua attività politica o amministrativa l'amministratore deve assicurare la massima collaborazione con gli inquirenti, astenendosi da qualsiasi azione od omissione volta a ostacolarne l'attività e facendosi carico di chiarire pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie.
In caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti, e ogni altra fattispecie ricompresa nell'elenco di cui all'art. 1 del Codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare antimafia nella seduta del 18 febbraio 2010, l'amministratore si impegna a dimettersi ovvero a rimettere il mandato.
In caso di rinvio a giudizio per i reati sopraelencati di dipendenti o di altri amministratori dell'ente, l'amministratore deve promuovere la costituzione parte civile della propria amministrazione nel relativo processo.
Qualora nel territorio amministrato siano presenti beni confiscati alle organizzazioni
criminali, l'amministratore deve – nei limiti delle proprie competenze – favorirne la conoscenza,
promuoverne l'utilizzo a fini sociali, contribuire a renderne note le modalità di utilizzo.

SANZIONI IN CASO DI INADEMPIMENTO
21. In caso di mancato rispetto delle disposizioni contenute nel presente Codice gli amministratori che sono vincolati al rispetto delle sue disposizioni o si sono volontariamente impegnati in tal senso devono assumere tutte le iniziative necessarie, dal richiamo formale, alla censura pubblica, fino alla revoca della nomina o del rapporto fiduciario, al fine di assicurarne l'ottemperanza ovvero sanzionarne l'inadempimento.
In caso di ritardo o inerzia dei soggetti sopraindicati nell'assumere le misure previste dalCodice in caso di inadempimento, i gruppi politici in Consiglio comunale [provinciale; regionale], i cittadini e i portatori di interessi sollecitano gli amministratori al rispetto delle corrispondenti disposizioni.

MODIFICHE E REITERAZIONE DEL CODICE
[questo articolo può anche non essere inserito nel codice, ma far parte dell'atto con il quale il
codice viene emanato]
22. La procedura di modifica o integrazione delle disposizioni del presente Codice, avviata su istanza degli amministratori o dei cittadini, deve essere aperta al dibattito e alla partecipazione pubblica. Le disposizioni del presente codice si adeguano ad eventuali modifiche legislative e regolamentari sopravvenute.

L'amministratore deve favorire – nei limiti delle proprie competenze – l'integrazione e il
coordinamento del presente Codice con il Piano triennale per la trasparenza e l'integrità e con le
disposizioni normative miranti ad assicurare trasparenza, efficienza, responsabilità e integrità
nell'esercizio delle funzioni pubbliche.

L'amministratore deve altresì sostenere l'adozione ovvero la reiterazione dell'adozione del presente Codice in sede di approvazione del programma di mandato ovvero degli altri atti di indirizzo politico dell'ente. Qualora siano avviate procedure di modifica statuaria, l'amministratore deve promuovere la previsione di un codice etico da parte dello Statuto dell'ente.

Avviso Pubblico.
La rete degli enti locali per la formazione civile contro le mafie

Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, è un'Associazione
nata nel 1996 con l'intento di collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che
concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella
Pubblica Amministrazione e sui territori da essi governati.
Attualmente Avviso Pubblico circa 200 soci tra Comuni, Province, Regioni.
L'Associazione è presieduta dal dottor Andrea Campinoti, Sindaco di Certaldo (Fi) e la sua sede
operativa si trova a Firenze. L'Associazione in questi anni ha svolto diverse attività tra le quali si
rammentano la collaborazione con Libera per la realizzazione della Giornata della memoria e
dell'impegno e anche con l'Arci per l'organizzazione della Carovana antimafie. Periodicamente,
l'Associazione pubblica appositi Quaderni di documentazione destinati agli amministratori locali e
alle persone impegnate nella lotta alle mafie. Dal 2006, Avviso Pubblico collabora al progetto sulla
cittadinanza e la partecipazione denominato Albachiara, promosso dalla Provincia di Pistoia e dal
Gruppo Abele di Torino. Nel 2007, l'Associazione ha sottoscritto un accordo con SOS Impresa di
Confesercenti al fine di realizzare una serie di iniziative tese a lottare e prevenire il fenomeno
usuraio e del racket. Nel 2010 Avviso Pubblico ha sottoscritto un protocollo d'intesa con il Forum
Italiano della Sicurezza Urbana (FISU).
Avviso Pubblico ha recentemente istituito gruppi di lavoro sui seguenti temi: 1) appalti, racket e
usura; 2) beni confiscati e sostegno alle cooperative; 3) comuni sciolti per mafia; 4) corruzione; 5) giovani e cultura; 6) sicurezze.
L'Associazione realizza corsi di formazione per amministratori locali e personale della pubblica amministrazione.

Per maggiori informazioni
•Sito Internet: www.avvisopubblico.it
•Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
•Telefono: 334 6456548

DELIBERAZIONE

UNIVERSITA'

1. REAPPROVAZIONE MODIFICHE STATUTO PROMOSTUDI LA SPEZIA - FONDAZIONE DI PARTECIPAZIONE PER LA PROMOZIONE DEGLI STUDI UNIVERSITARI ALLA SPEZIA, ARTICOLI 8, 13, 18 E 19, PER CONSENTIRE L'INGRESSO DELL'AUTORITA' PORTUALE IN QUALITA' DI SOCIO FONDATORE.
( I.E.)

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