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Virtus, Pres. Brunetto: "Quello che abbiamo oggi è frutto del nostro passato. Grazie a chi ha contribuito al sogno"

Sono trascorsi nove anni da quando la Virtus di patron Brunetto approdò nel mondo del basket femminile. È probabilmente grazie alle situazioni passate e all'esperienza maturata in questi lunghi anni se oggi la società si trova ai più alti vertici sportivi.

Nel 2004 la Virtus vinse il campionato di serie B regionale, avendo così accesso alla B di eccellenza dove, grazie a tre anni di duro lavoro durante i quali la squadra ha sempre lottato per la salvezza, sono state gettate le basi per il futuro. Per due anni consecutivi si qualificò ai play off, facendo anche la finale di Coppa Italia e quella per salire in A2. La Virtus perse però entrambe le finali contro Orvieto.
Nei lunghi cinque anni di A2, oltre ad aver raggiunto per due volte la finale di Coppa Italia, la squadra si è sempre aggiudicata i play off, vincendoli solamente quest'anno. Per la prima volta nella storia la società bianco blu spezzina parteciperà infatti al campionato di serie A1.

 

Questo è stato possibile grazie all'aiuto e al sostegno di molti. Lorenzo Brunetto, il presidente, vuole ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo traguardo: "Avere un preparatore atletico del calibro di Federico Leporati ci ha consentito di avere una squadra sempre preparata a livello fisico in maniera eccellente. Sono stati importanti anche gli apporti di Roberto Ceglie, Massimo Burgio, Giulio De Gregori, Dino Maini e Cesare Gritti. Un grazie va anche a Eugenio Bonanni, allenatore nell'anno della promozione dalla B regionale alla B di eccellenza. Per poter crescere – continua Brunetto - ci siamo dovuti confrontare non solo con le realtà spezzine della pallacanestro ma anche con quelle nazionali e una grandissima mano ci è stata data da Roberto Perticalori (giornalista Rai ed esperto di basket, attualmente procuratore); Perticalori ci ha sempre consigliato per il meglio e ci ha aiutato ad ampliare la nostra conoscenza nell'ambito delle giocatrici. Siamo cresciuti anche da un punto di vista tecnico e organizzativo grazie alle esperienze fatte con Stefano Tomè, un grande allenatore. Per quanto riguarda le giocatrici devo menzionare mia moglie, Tiziana Crescenzo, che in questi anni, grazie alla sua esperienza, ci ha prima aiutato a salvarsi e poi a raggiungere i play off. Devo ringraziare anche Rino Luparia, che in queste ultime partite ci ha dato un aiuto non indifferente nella gestione del tavolo. Ugualmente un ringraziamento va a Nando Contimero, uomo di sport e grande conoscitore di basket che ha gestito in maniera eccellente la biglietteria. Non posso non ringraziare i custodi e i gestori del Pala Mariotti che hanno sempre cercato di metterci a disposizione il campo nelle migliori condizioni possibili. Ovviamente un grande riconoscimento lo devo a tutti gli sponsor che ci hanno affiancati, a partire dall'MC Computer degli anni 90 fino ad arrivare all'Elite dei nostri giorni. Un grande riconoscimento lo devo alla nostra società satellite, Marola, che si è sempre resa disponibile nei nostri confronti, mettendoci anche a disposizione qualche giocatrice durante i campionati di A2. Grazie anche allo staff medico formato dal dottor Fiaschi e dai fisioterapisti. Infine ci tengo a ringraziare i giornali e le tv che ci hanno aiutato dandoci gli spazi appropriati; in particolar modo al quotidiano "cittadellaspezia", che oltre a essere nostro sponsor ci ha consentito di avere una grande visibilità".

La Virtus ha uno stile ben definito. Lo sport è passione, ma senza un'ossessione per i risultati. Si possono raggiungere i propri obiettivi senza fare salti nel vuoto da un punto di vista economico e questo è stato ampiamente dimostrato. "La chiave del successo della nostra società – prosegue il Presidente - credo sia rappresentata dalla gestione economica ma anche dalla ricerca di giocatrici fuori dal coro. Anche quest'anno abbiamo dimostrato che con una squadra costruita con giocatrici non di fascia alta si possono raggiungere dei risultati, in quanto ciò che conta più di ogni altra cosa è che, specialmente negli sport di squadra come il nostro, a vincere è il gruppo. Non sempre a giocatrici con nomi, cognomi e contratti importanti corrispondono infatti altrettante performance di livello. Ecco perché penso che questa Virtus venga individuata come una scommessa per la A1 e per me è motivo di orgoglio".

Anche se la Virtus non cambierà i propri modi di fare, è evidente che il campionato di A1 richieda sforzi economici differenti e l'auspicio di Brunetto è che la società venga sostenuta anche dalle istituzioni e da qualche azienda spezzina: "Al momento abbiamo trovato risorse, al di là di alcuni piccoli sponsor, provenienti solo da altre città. Siamo gli unici a fare un campionato in massima serie ecco perché ci aspettiamo che questo invogli a sostenerci".

"Prima di concludere non posso non parlare di Loris Barbiero – dichiara Brunetto – che da un punto di vista professionale è la persona che meglio incarna quello che è lo spirito della nostra società. Abbiamo trovato in lui, oltre che alla conoscenza e alla competenza della materia, una voglia di far bene e di lavorare fuori dal comune. Credo che la squadra sia stata costruita tecnicamente bene e con il suo arrivo è riuscita a esprimersi al meglio, è diventata consapevole delle proprie forze, ha cambiato mentalità. Tutto questo è stato evidente nell'ultima partita: si arrivava da Battipaglia sconfitti e se non ci fosse stata la giusta grinta e la voglia di vincere avremmo rischiato grosso. La squadra però, caricata a dovere dal coach, ha fatto una partita ineccepibile da tutti i punti di vista; fisicamente, atleticamente e tatticamente abbiamo sovrastato l'avversario. Proprio per questi motivi – conclude - è nella mia intenzione e in quella dei miei dirigenti non smembrare completamente questa squadra. C'è una chimica importante e un gruppo unito che va portato avanti".

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