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10 Consigli per riscaldare meglio e spendere meno In evidenza

Il freddo intenso è ormai alle porte su gran parte del nostro paese. Vediamo ora 10 consigli per aiutare privati e aziende a riscaldare meglio spendendo meno.

1) Manutenzione impianti

Un impianto ben funzionante garantisce meno dispersione energetica dovuto ad attratiti e malfunzionamento di vario genere che potrebbero ridurre l'effetto riscaldante. Alcune manutenzioni poi sono obbligatorie come il bollino blu previsto ogni 2 anni per le caldaie.

2) Cronotermostati e temperature a zona

Ogni edificio, ufficio o appartamento ha delle zone che sono solitamente più frequentate e altre meno. In alcune stanze la temperatura necessaria deve essere più elevata mentre in altre si può tranquillamente ridurre di qualche grado.

Impostando cronotermostati nelle principali stanze sarà possibile adeguare la temperatura in base all'ora e al giorno. Per esempio, si potrebbe ridurre al minimo il riscaldamento di un ufficio nelle fasce di chiusura cosi come impostare l'accensione la mattina sul presto quando l'energia elettrica costa meno.

3) Valvole termostatiche

Se disponete di termosifoni classici, agite sulle valvole termostatiche per aumentare o ridurre la temperatura desiderata in una determinata stanza.

4) Pannelli riflettenti

Se posizionati dietro al termosifone, aumentano di fatto il rendimento e il potere di riscaldamento. I pannelli riflettenti isolano ulteriorimente il termosifone dalla parete permettendo al calore di rimbalzare verso il centro della stanza, garantendo maggiore confort.

5) Chiudere tapparelle o usare tende pesanti

Le finestre sono il principale punto di dispersione termica in casa. Chiudendo persiane, tapparelle o utilizzando tende di cotone pesante, sarà possibile schermare ulteriormente questi punti della casa, riducendo la dispersione termica.

6) Coibentazione termica

Sfruttando gli incentivi al 55% sarebbe possibile investire nella coibentazione termica della casa riducendo progressivamente la bolletta energetica. Ogni grado risparmiato equivale mediamente al 7% della spesa energetica.

7) Riscaldamento a pavimento

Grazie agli impianti di nuova generazione, il riscaldamento a pavimento diventa sempre più diffuso in quanto consente di riscaldare utilizzando basse temperature (25 gradi di media contro i 50/60 necessari ad una caldaia collegata a termosifoni).

Una volta applicati questi consigli, possiamo valutare di cambiare radicalmente il nostro impianto o quanto meno integrare a quello esistente per esempio un camino o una stufa a pellet.

La differenza tra legna e pellet

Grazie all'evoluzione tecnologia di questi impianti, oggi le stufe a pellet sono ultratecnologiche, facili da gestire, regolabili e soprattutto convenienti.

La stufa a pellet utilizza una sostanza di origine vegetale, il pellet, ottenuta dal legno di scarto che viene prima trasformato in cippato, poi in segatura e infine compresso.

Proprio per il fatto di essere compresso, il pellet garantisce da una parte temperature di combustione elevate e dall'altra consente di ridurre la quantità di materia prima necessaria rispetto per esempio alla legna da ardere.

Un camino a legna resta ancora più conveniente in quanto la legna da ardere ha un costo inferiore rispetto al pellet di circa il 30% a parità di potere calorico.

Tuttavia, stoccare quintali di legna da ardere richiede molto spazio e spesso poco si adatta alle dimensioni ridotte delle case cittadine.

Il pellet richiede meno volume e quindi più facile da stoccare.

Costi e Risparmio

Ma quanto costa riscaldare una casa con legna, pellet, gas o impianto elettrico? Lo abbiamo chiesto alla Ravelli, società specializzata nella produzione di stufe a pellet che ci ha fornito alcuni dati di riferimento. Se prendiamo un appartamento medio in classe C di 80 metri quadri situato nella Pianura Padana, possiamo avere subito un computo di riferimento dei costi di riscaldamento.

Legna da ardere: 400 euro / anno

Non ci sono costi extra ma saranno necessari almeno 10 mq da utilizzare come stoccaggio materiale. Il materiale solitamente si ordina tutto insieme e verrà poi consegnato di volta in volta.

Pellet: 650 euro / anno

Non ci sono costi extra e bastano 2-3 mq da utilizzare come stoccaggio materiale. Il materiale si acquista al supermercato quando necessario. Il consumo medio è di 1 pacco da 15 kg ogni 3/4 giorni.

Gas Metano: 1050 euro / anno

Gpl: 1323 euro

Qui abbiamo il costo di manutenzione della cisterna di stoccaggio che pone diversi problemi di manutenzione.

Energia elettrica:

1450 euro / anno su tariffa bioraria

1750 euro / anno su tariffa standard

E' un costo molto elevato in quanto la bolletta elettrica, come sapete, oltre alla componente energia prevede tasse, imposte, accise e contributi di ogni genere. Chi ha un contratto a tariffa bioraria risparmia qualcosa in quanto le ore notturne, quelle più fredde, hanno prezzi dell'energia ridotti. Il costo resta comunque molto elevato.

Incentivo Conto Termico

A seconda delle aree climatiche, è possibile usufruire di sconti e contributi piuttosto importanti per l'acquisto di una stufa a Pellet. Il contributo copre fino al 65% del costo.

L'Italia è suddivisa in 6 zone climatiche indentificate dalla A alla F. La zona A è limitata a Lamepdusa mentre la maggior parte del territorio italiano rientra nella fascia D (Centro e Sud Italia), E (Appenino e Pianura Padana), F (Arco Alpino).

Ulteriori dettagli in questa pagina

Inquinamento e Impatto Ambientale

Una volta analizzata la problematica dei costi, vediamo quella ambientale.

Legna e Pellet sono ecosostenibili e rinnovabili. La legna da ardere cosi come il pellet sono realizzati con legname di scarto, spesso ricavato da ramaglie o scarti di produzione. Una volta bruciati, producono semplicemente Co2, la stessa assorbita dalla pianta durante il processo di crescita. Abbiamo quindi un ciclo di anidride carbonico a somma zero.

Il Gas metano è quello più pulito tra le varie fonti ma emette Co2 che era conservata all'interno delle rocce. Si tratta quindi di emissioni che vengono aggiunte all'atmosfera.

Gpl e Gasolio, come sappiamo, derivano dal petrolio ed emettono gas nocivi. L'energia elettrica è pulita qualora derivi da fonti rinnovabili; decisamente meno se prodotta da centrali a carbone o petrolio.

Come comportarsi

Il consiglio che posso dare è quello di seguire la logica del consumare meno e consumare meglio. Quindi, in primo luogo puntare sul risparmio energetico, cercando di adottare comportamenti virtuosi e intervenire laddove sia possibile generare un risparmio. In seconda battuta, valutare l'installazione di impianti che hanno un costo di esercizio inferiore.

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