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Sarzana, l’assoggettabilità a V.A.S del Piano Antenne non passa in Consiglio Comunale In evidenza

di Luca Manfredini – Tre gli Ordini del giorno discussi in una seduta "relativamente tranquilla".

Saltate le interrogazioni verbali in programma per le ore 15.00 per mancanza degli Assessori il Consiglio Comunale si è avviato alle 16.00 come previsto, assenti i Consigliere Carlo Rampi (Fratelli d’Italia), Paolo Zanetti (Sel) e Federica Giorgi (M5S). La discussione congiunta di due ordini del giorno contro la proposta di soppressione Ente Parco Magra, Vara e Montemarcello, presentati dal Consigliere Valter Chiappini (Sarzana in movimento), dal Capogruppo del Partito Democratico Mario Torre e da Paolo Zanetti, Capogruppo di S.E.L, trova concorde tutto il Consiglio e Sarzana prende posizione netta contro l’abolizione Parco perseguita in Regione dal Consigliere Andrea Costa (Area Popolare).
La mozione presentata dal Consigliere Chiappini ad oggetto “Assoggettibilità a V.A.S del Piano di organizzazione del sistema di tele radiocomunicazioni” (Piano antenne) trova l’appoggio del Consigliere Paolo Mione (Mdp), ma i loro due voti favorevoli non sono sufficienti per farla approvare. “Non siamo preclusi a Vas che è solo un parere tecnico e una valutazione non prevista, impegnare su questo la Giunta non è fattibile – dichiara Torri – l’assoggettabilità ci permetterebbe un percorso più facile ma non ci compete. La Regione ha chiesto l’individuazione di un apposito ufficio e stiamo cercando tecnici esterni per ottemperare meglio alla richiesta, esperti di Arpal o del Parco disponibili ad aiutarci”.

Chiappini e Mione attaccano sui tempi e sul rischio denuncia: “La richiesta della Regione è datata maggio e a tutt’oggi siamo ancora a cercare tecnici, la politica non deve nascondersi dietro agli uffici su un argomento importante che può creare rischi per la salute dei cittadini. Di fronte ad una situazione di così grave dubbio sottoporsi a Vas sarebbe il minimo sindacale, il Piano antenne è uno strumento utile a controllare/contrastare i colossi delle telecomunicazioni e non ad avvantaggiarli. Avete già una diffida di Marco Grondacci (Giurista Ambientale), che afferma che la procedura seguita sino ad oggi dal Comune è stata fatta in palese violazione delle richieste necessarie e ne chiede l’annullamento, cosa altro volete, un’ulteriore causa che pagheremo ancora tutti”? La votazione finale termina con due voti favorevoli e otto contrari.

L’Ordine del giorno presentato da Torre ad Oggetto: “Missiva di sollecitazione dei membri per la consulta comunale della legalità” crea qualche discussione polemica in più ed un’interruzione per una riunione dei capigruppo. Il Sindaco rivendica tutte le azioni intraprese dall’Amministrazione sul tema per rafforzare il concetto di legalità, specialmente tra i giovani, e cita il contrasto alla ludopatia, la consegna dei beni confiscati alla mafia, l’esposizione della macchina di Falcone e l’impegno con l’Associazione Caponnetto: “Se il nostro lavoro è stato considerato insufficiente da una minoranza della consulta siamo disposti ad aumentare l’impegno, troviamo assieme una linea per potenziare la consulta”. Ma la polemica politica parte veloce ed l’Ordine del giorno viene criticata come “Volontà poco concreta e surreale utile solo a marcare il territorio senza concretezza in merito – attacca Mione - un Odg che è solo aria fritta dove voi chiedete a voi stessi di ottemperare alle richieste ed ai bisogni della consulta. Da giugno ad oggi in realtà non si è fatto nulla tranne che campagna elettorale, dalle asfaltature raffazzonate ai profumi per arrivare alle sfilate renziane e nulla più”.

Ribatte Torre: “Odg semplice teso a cercare consigli e risposte in un accordo unanime, ma la campagna elettorale che voi state facendo da tempo deve sempre prendere il sopravvento, noi cerchiamo di lavorare sempre nonostante le vostre polemiche, io ho partecipato alle riunioni della consulta ed ho visto presenti Chiappini, Castagna ed il Sindaco, nessun altro però”. L’Odg poi verrà ritirato e ridisegnato con i capigruppo ma nel frattempo è salita la polemica sui costi della mostra di Andy Warhol allestita in Firmafede dal 24 novembre. Mione denuncia con durezza: “Mentre parlate di rispetto della legalità e delle regole spendete circa 70.000 euro fuori bilancio senza la sicurezza di averne reale ritorno, sono soldi dei cittadini, spese e bilanci privi del corretto vaglio politico. Possiamo permettercelo? Esiste un apposito capitolo per questa spesa che potrebbe anche risultare un fallimento o siete semplicemente padroni della città? L’Assessore Nicola Caprioni consultato telefonicamente sull’argomento appare tranquillo e soddisfatto dell’iniziativa.

“La voce apposita viene inserita nel bilancio 2018 e solo con gli sponsor (su cui stiamo ancora lavorando) abbiamo già superato i 25.000 euro, cui si aggiungeranno i ricavi dei biglietti per una mostra sicura che ha funzionato abbondantemente in ogni dove. Calcolando l’affluenza prevista moltiplicata per il costo del biglietto (intero o ridotto per scuole etc) saremmo ampiamente tranquilli e avremo valorizzato ancora una volta di più questa meravigliosa città che cresce nonostante le consuete ed inutili polemiche politiche”.

 

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