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PUC respinto, Federici: “una porcata istituzionale e politica” (Video) In evidenza

di Gianluca Solinas – La Spezia, la Regione respinge il PUC nella parte urbanistica, il Comune "non la prende bene".


A pochi giorni dalle elezioni amministrative la situazione alla Spezia, dal punto di vista politico-istituzionale, finora abbastanza tranquilla, subisce un escalation al calor bianco. La vicenda, lanciata sulle pagine di un quotidiano (Il Secolo XIX), che annunciava il respingimento del Piano Urbanistico Comunale da parte degli Uffici Urbanistici della Regione Liguria, ha lasciato basiti sia la giunta uscente del Comune della Spezia, sia gli uffici tecnici.


Nessuna comunicazione è arrivata da Genova, nessuna lettera con i rilievi è giunta a quanto sembra prima che la notizia fosse sparata dai giornali. Una situazione che ha lasciato dapprima senza parole anche i tecnici degli uffici spezzini i quali oggi, insieme al sindaco Massimo Federici e all’assessore Corrado Mori, hanno annunciato battaglia in ogni ambito consentito, contro quella che considerano una “porcata istituzionale e politica”.


Dapprima si è posta l'evidenza su alcune incongruità sui rilievi fatti al PUC, come ad esempio il fatto che, date alla mano, risulta difficile credere che gli uffici tecnici regionali abbiano avuto il tempo materiale di poter approfondire tutti i documenti che formano il “corpus” tecnico del piano comunale, in pratica presentato il 12 maggio e completato il 25. Nemmeno dieci giorni quindi, per valutare un piano complesso come il PUC, del quale, fanno notare i tecnici spezzini, la parte relativa all’ambiente, la procedura di VAS quindi, di competenza degli uffici che si occupano di ambiente, è stata considerata idonea ed anzi “fatta bene”, tanto che la procedura va avanti.

I problemi risulterebbero dalla parte urbanistica della quale gli uffici regionali hanno denunciato delle mancanze giudicate “formali” da quelli spezzini che inoltre dichiarano in modo netto che le cosiddette mancanze sarebbero contenute invece nei documenti scritti ed inviati in Regione, a riprova del fatto che chi ha valutato gli atti lo avrebbe fatto in modo “superficiale”, “senza nemmeno osservare quelle che sono consuetudini normali fra uffici, dove in caso di dubbi di norma una telefonata chiarificatrice si fa”.


Da qui ad accusare la giunta regionale di voler mettere i bastoni fra le ruote alla città ci vuole poco ed infatti le parole del sindaco e dell’assessore non lasciano spazio a dubbi.


Secondo quanto dichiarato infatti si tratterebbe di una manovra dal chiaro intento destabilizzante per fini elettorali e propagandistici, un piano concordato per favorire la rimozione di un Piano Urbanistico fondamentale per la salvaguardia del Comune contro la possibilità di cementificazione sia in area urbana che collinare (il PUC attuale prevede una riduzione di oltre il 40% di mq edificabili), un chiaro segnale conseguente agli annunci che vorrebbero la cancellazione di parchi naturali e non da ultimo, la possibilità, in caso di fallimento del PUC in oggetto, di ritornare a vedere altri mega centri commerciali in costruzione ad esempio nell’ex area SIO.


“Un uso politico delle istituzioni a fini elettorali che crea un precedente significativo nei rapporti istituzionali” dichiara Corrado Mori, “oltre a non dare un euro si prova in questo modo a mettere in difficoltà la progettualità del Comune” prosegue l’assessore, “la Regione, che non ha il potere di fermare la salvaguardia, usa un appiglio che noi contestiamo nella forma e nella sostanza”- “questo PUC limitava i grossi centri commerciali e per volere della regione vorrebbero inficiarlo ma la salvaguardia resterà”- “negli ultimi vent’anni nessun precedente del genere, così la Regione non è più interlocutore istituzionale ma politico, un livello mai raggiunto da nessuno, è giusto che la gente lo sappia”.


Insomma, la frase pronunciata dal Prefetto Garufi solo qualche giorno fa, dove si sottolineava la correttezza nella campagna elettorale in corso, sembra aver perso di significato, gli ultimi giorni si preannunciano di fuoco, speriamo che non siano i cittadini e restare una volta di più “scottati”.

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