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La Cgil in piazza per il referendum: “Basta a due piaghe del mondo del lavoro” (video) In evidenza

di Gabriele Cocchi – "Oggi siamo nelle piazze di tutta Italia perché parte la campagna elettorale per il Sì al referendum proposto dalla Cgil. Due quesiti fondamentali su due temi che sono due piaghe per il mondo del lavoro".


Oggi è iniziata anche alla Spezia, in Piazza Beverini, la campagna della Cgil in sostegno del Sì al referendum sostenuto dallo stesso sindacato con la raccolta di 4,5 milioni di firme e giudicato ammissibile dalla Consulta.
Due i quesiti che saranno sottoposti agli elettori (la data deve ancora essere fissata): da una parte l'abrogazione tout court dei voucher (leggete qui la nostra inchiesta) e dall'altra la responsabilità solidale in materia di appalti.
"Soprattutto quello sui voucher – ha spiegato stamani ai microfoni di Gazzettadellaspezia.it il segretario generale Cgil La Spezia Matteo Bellegoni – è un referendum generazionale, viste le difficoltà a cui oggi vanno incontro i giovani e visto l'abnorme utilizzo di milioni di voucher negli ultimi anni, che di fatto sostituiscono strutturalmente il lavoro dipendente e costringono a condizioni di precarietà estrema tantissimi giovani, anche sul nostro territorio".
Di uguale importanza il quesito sulla cosiddetta responsabilità solidale in materia di appalti, seppure più tecnico e meno conosciuto al largo pubblico.
"In questi anni – ha aggiunto Bellegoni – soprattutto dal 2008 in poi, quando la crisi ha incominciato a colpire duramente il nostro paese, molte difficoltà che vive il mondo del lavoro vengono scaricate sugli ultimi, che sono sempre e soltanto i lavoratori degli appalti".
"Abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti – spiega il sindacato guidato da Susanna Camusso – significa impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell'azienda committente e chi in un'azienda appaltatrice o in un'azienda in sub-appalto, riaffermando il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. Significa difendere i diritti di coloro che sono coinvolti nei processi di esternalizzazione, assicurando la tutela dell'occupazione nei casi di cambi d'appalto e contrastando le pratiche di concorrenza sleale".
"In sostanza – conclude la Cgil – il quesito chiede che ci sia un'uguale responsabilità, in tutto e per tutto (responsabilità solidale), tra committente e appaltante nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro. Dunque, se il referendum viene approvato, è chiamato a rispondere anche il committente per eventuali violazioni compiute dall'impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore. Di conseguenza, l'azienda che appalta sarà tenuta a esercitare un controllo più rigoroso su quella a cui affida un appalto".

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