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Centi e De Benedetto invitano le Cinque Terre a fare "fronte comune" prima dell'incontro in Regione In evidenza

 

I due esponenti politici parlano di "ingerenze di Toti" e "logiche aziendali".

"In attesa dell'incontro previsto tra la Regione Liguria e le amministrazioni che operano sul territorio delle Cinque Terre, è bene che tutte le parti in causa facciano fronte comune nella piena condivisione di una linea unitaria", affermano Roberto Centi, Consigliere Regionale Lista Sansa e Nicola De Benedetto, Segreteria regionale Sinistra Italiana.

Centi e De Benedetto continuano: "Di fronte all'ennesima provocazione di Toti, invitiamo a riunire in tempo la comunità del Parco, al fine di misurare collegialmente le richieste sollevate dal territorio e dalle amministrazioni, per arrivare ad una sintesi concordata in tutte le sue declinazioni. Comuni e Parco stanno procedendo sulla buona strada, anche sulla spinta delle associazioni, e sono arrivati a costruire insieme, con l'esperienza diretta e attraverso studi di approfondimento sviluppati da settori specialistici, una solida visione del territorio che si propone di integrare la sostenibilità ambientale con l'offerta turistica, prescindendo dalle logiche meramente aziendali imposte dalla ristrutturazione tariffaria di Trenitalia".

Proseguono gli esponenti politici: "Solo con un atteggiamento di condivisione che veda dalla stessa parte con proposte e strategie condivise tutta la comunità del Parco e del territorio si può contrastare la visione di Toti, che dice "prima firmate poi parliamo", come se un imprenditore dicesse a chi lavora: "prima firma il contratto, poi parliamo del salario, ammesso che abbia intenzione di pagarti". Non è accettabile, anche nel rispetto dell'autonomia istituzionale delle amministrazioni del territorio, che le Cinque Terre debbano agire sulla base di indicazioni pre-ordinate senza che si sia concluso un tavolo di discussione rivolto alla risoluzione dei problemi generali dell'area."

Concludono Centi e De Benedetto: "Occorre discutere/ integrare il tema dell'accoglienza turistica con la necessità di preservare la rete dei trasporti pubblici, monitorare la complessa morfologia del territorio e sostenere l'importantissima attività agricola fondamentale per il sostegno dei crinali. Non è ammissibile frammentare il quadro d'insieme attraverso l'imposizione di tappe forzate, che, nell'interesse di Toti e Trenitalia, indeboliscono l'organizzazione interna di un territorio protetto dall'Unesco, nevralgico per l'economia regionale e solido riferimento per la cultura vitivinicola nazionale.
E' giusto che sia la Comunità del Parco ad indicare il modo più idoneo, dopo il confronto tra Parco e Sindaci, per ridimensionare le politiche aziendali di un processo di ristrutturazione che davvero non risolve il problema dei flussi, ma ne accentua soltanto le vaste contraddizioni."

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