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Buoni spesa, Giorgi: “Ad oggi attivate 1429 card, 600 persone in lista di attesa” In evidenza

di Francesco Truscia - Il sindaco Peracchini: “C’è un problema sociale enorme che si sta ampliando”.

Ieri si è riunita la V commissione bilancio presieduta da Giacomo Peserico, all’ordine del giorno la discussione sui buoni spesa erogati per i cittadini che versano in situazione di difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus.

In un momento in cui molte persone hanno le loro attività chiuse da mesi, lo spettro d’intervento degli aiuti verso quelle famiglie che oggi si ritrovano in difficoltà si è necessariamente allargato. La delibera riguardante i buoni spesa è quindi fondamentale oggi più che mai. È stato l’assessore con delega al bilancio, nonché sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ad aprire i lavori della commissione.

È stata quantificata la variazione positiva in entrata, scaturita dal fondo di solidarietà alimentare stanziato dalla Protezione Civile Nazionale e dalle contribuzioni, sul conto corrente dedicato, rivolte ai più bisognosi: “Si tratta di 544.000€, di cui 494.000€ di trasferimento nazionale, mentre le ipotesi di donazioni sono calcolate per 10.000€ dai privati, per 40.000€ da imprese – così l’assessore al bilancio Pierluigi Peracchini – Le uscite sono spalmate su 4 voci: 2.440€ per l’acquisto delle card, 457.000€ per i buoni sociali elettronici, poi 34.000€ per i contributi all’Emporio Solidale e 50.000€ per trasferimenti finanziati dai contributi privati e pubblici nel caso entrino”.

Le domande dei commissari sono state principalmente rivolte a chiarire alcuni dubbi: “C’è qualcuno che rischia di rimanere fuori da questi aiuti? Sono previste altre forme di contributi aggiuntivi?”.

“Mi risulta che di quei 494.000€ ad oggi sono stati spesi 350.000€ - così il commissario Guido Melley – Se si riuscisse ad arrivare al totale dei 544.000€ ne rimarrebbero quindi circa 200.000€ da poter erogare, ma questa cifra sarà sufficiente a soddisfare tutte le domande di aiuto oppure qualcuno rischia di rimanere fuori pur avendo i requisiti? L’amministrazione ha previsto in un secondo momento di stanziare dei contributi aggiuntivi?”.

Sulla stessa linea l’intervento del consigliere Luca Erba, che ha sottolineato come il Governo ha messo gli enti locali nelle condizioni per dedicare un gettito diretto alle famiglie in difficoltà. La preoccupazione per quelle famiglie che potrebbero rimanere fuori da questi aiuti è condivisa anche dalla commissaria Donatella Del Turco: “Riusciremo ad accontentare tutti? Se dovesse mancare qualcosa, come si potrebbe intervenire per soddisfare tutte le domande aggiuntive?”.

C’è chi, tra i commissari, ha sollecitato un intervento per quel che riguarda gli affitti e la Tari, ed è stata la commissaria Patrizia Saccone: “C’è anche una categoria che il Governo ha dimenticato, ovvero quelle tante attività che non rientrano nella categoria C1 e sono in tanti. Dobbiamo mettere una toppa dove non è intervenuto il Governo”.

Le tessere attivate ad oggi sono 1429 – ha chiarito l’assessore ai servizi sociali Giulia Giorgi - I fondi già stanziati sono 364.000€. Una parte dei fondi abbiamo deciso di utilizzarla per ampliare l’emporio solidale, la nostra misura ordinaria per il contrasto alla povertà alimentare. Sono aumentate le risorse, circa 92.000€ più qualche fondo entrato all’interno del conto corrente bancario. Come indirizzo politico abbiamo aiutato circa 1430 persone, altre sono rimaste in stand by perché avevano già altri aiuti di origine differente (statale, reddito di cittadinanza), ad oggi abbiamo 1400 persone aiutate e circa altri 600 persone in lista di attesa”.

L’ottica è quella di aiutare più persone possibili quindi è stato deciso di intervenire anche su quelle 600 persone e proseguire l’intervento sulle famiglie già aiutate, le risorse rimaste però non sono sufficienti a coprire tutto il buono spesa che era stanziato a singola persona.

“Avevamo deciso – ha proseguito l’assessore - di dare 100€ a persona all’interno del nucleo e 150€ per i bambini al di sotto dei 6 anni. Se l'indicazione è quella di intervenire di nuovo su tutte queste famiglie ed anche su questi 600 nuclei riusciamo a ridare 50€ a nucleo, non sono un buono spesa enorme. Questo nell’ottica anche del prossimo intervento del Governo, speriamo inserisca anche la lotta al contrasto alla povertà. Con le card l’intervento è immediato, non appena introitiamo somme di denaro possiamo immediatamente ricaricare card per andare a fare la spesa. Quelli che non avevano nessun tipo di aiuto sono stati aiutati tutti. La misura che ci chiedono più fortemente è la misura relativa agli affitti. Fondazione Carispezia ha finanziato un fondo una tantum per intervenire su situazioni molto gravi per il pagamento dell’affitto, ma non può essere aperta a tutti, la volontà dell’ente è quella di creare una misura trasversale per tutta la cittadinanza. Abbiamo chiesto possibilità di usare fondi che ci sono pervenuti che fanno capo alla normativa 431, che sono circa a 320.000€, stiamo chiedendo l’autorizzazione per sdoganarli dalla normativa standard e poterli ritenere adattabili per emergenza covid. Stiamo gestendo situazioni molto difficili, tutti i giorni abbiamo 7/8 segnalazioni di nuove persone, emporio sta aiutando tantissimo. Con i buoni spesa riusciremo ad aiutare anche altre 600 persone, ridando contributo di circa 45 euro a tutti di nuovo (circa 2000 persone)".

La delibera è stata licenziata, il commissario Lorenzo Forcieri ha presentato un ordine del giorno (presentato anche in altre regioni, come ad esempio in Puglia) che verrà portato ad un prossimo consiglio comunale che invita il Governo ad acconsentire ad aumentare “l’elasticità” dei bilanci comunali di quest’anno, in particolare per andare in deficit nella sezione della spesa corrente fino ad un massimo del 15% della stessa, da recuperare negli anni successivi. Tutto nell’ottica della lotta alle difficoltà date dalle ricadute economiche dovute coronavirus.

Viene accettata anche la proposta della commissaria Federica Pecunia che richiede la possibilità di aprire un percorso condiviso nella commissione per ascoltare enti e categorie della città, per far fronte al meglio alle difficoltà che sono sorte e che purtroppo sorgeranno. Il tutto però è stato rinviato a quando si potrà avere un quadro completo sugli interventi governativi, anche in attesa del Decreto Aprile, fattore che viene rimarcato dal presidente della commissione Giacomo Peserico: Fintantoché non verrà emanato il Decreto Aprile è difficile fare i conti per l’assessore al bilancio e per i nostri uffici”.

A chiudere la discussione è stato l’assessore al bilancio Pierluigi Peracchini: “Stiamo lavorando su altri due fronti, la rinegoziazione dei mutui prevista nell’accordo tra Anci, Upi e Cassa Deposito e Prestiti, impegno che si concluderà però a fine giugno, e la rinegoziazione dei mutui con le banche. Per quel che riguarda la variazione di bilancio, i soldi che sono arrivati sono stornati dalla Protezione Civile dai fondi rischi, il Governo al momento non ne ha potuti prendere. La gente ogni giorno ci chiede aiuto, in questi giorni ho avuto 50 richieste di persone che non ha soldi per mangiare, il primo intervento dei 100 euro è un intervento minimo. Non pensiamo neanche di dire che basta perché la gente ci ammazza, c’è un problema sociale enorme che si sta ampliando. La situazione è delicata, spero tutti comprendano che dobbiamo dare il maggior numero di aiuti possibili senza scontri”.

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