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Spettacolo danzato tratto da Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini.

Sabato 16 marzo da non perdere l'appuntamento di Fuori Luogo con Balletto Civile, collettivo amatissimo alla Spezia che propone Davidson, spettacolo danzato tratto da Il Padre Selvaggio di Pier Paolo Pasolini. In questa sceneggiatura appena abbozzata, iniziata nel 1962 e pubblicata postuma nel 1975, Pasolini racconta la storia di un ragazzo nero sensibile e acuto, proveniente da una tribù dell’Africa, e del suo incontro con un insegnante progressista e tormentato – una figura di frontiera alter ego dello stesso Pasolini - che cerca di dare ai suoi ragazzi un’istruzione moderna e anticolonialista.

Uno scritto breve ed intenso, con una forte valenza politica e non solo poetica, una sorta di canovaccio che sfugge alle definizioni, concepito da Pasolini soprattutto come una successione di immagini e di indicazioni di azioni. Una sceneggiatura ibrida che mischia codici e linguaggi differenti e proprio nell’assenza della sua realizzazione offre un grande potenziale espressivo, riletto e messo in scena da Balletto Civile in una vertigine tra opera letteraria e teatro fisico.
In Davidson i corpi di Maurizio Camilli e Confident Frank dialogano tra loro affrontando questioni politiche e poetiche come il rapporto tra bianchi e neri, il problema della libertà e della democrazia e il difficile rapporto che intercorre tra noi e l’altro.

Sabato 16 marzo, prima dello spettacolo, alle ore 18, sempre al Dialma, un nuovo appuntamento con Tea Time a cura di Susanna Cecchini e Tea Paci che propongono questa volta due piccoli corti per ragionare sul rapporto tra noi e l’alterità e su come, inevitabilmente, il nostro sguardo sia sempre posizionato.
Tea Time inizierà con la proiezione del video dell’artista londinese Onyeka Igwe SPECIALISED TECHNIQUE (6 minuti) la cui storia inizia nel 1939, quando il governo britannico fonda la Colonial Film Unit, una struttura per la produzione e diffusione del cinema nelle colonie africane e che opererà fino al 1955 con oltre 200 produzioni. La “Specialised Technique” del titolo allude alle linee guida impartite nel girare, che includevano montaggi lenti, nessun trucco con la telecamera e movimenti minimi dell’obiettivo. Nel tentativo di recuperare la danza nera da questo progetto coloniale, il video di Onyeka Igwe mira a trasformare queste immagini da spettacolo studiato a materiale vivo.
Onyeka Igwe è un'artista e ricercatrice che lavora con le immagini in movimento. Il suo lavoro è rivolto alla domanda: come viviamo insieme? Non per fornire una risposta rigida, piuttosto concentrandosi sulla mutualità e la coesistenza nel nostro mondo profondamente individualizzato. La pratica di Onyeka individua modalità di conoscenza sensoriali, spaziali e anti-egemoniche come centrali per questo compito. È interessata agli aspetti prosaici e quotidiani della vita nera.

I suoi lavori video sono stati proiettati al Modern Mondays, MoMA, Artists' Film Club: Black Radical Imagination, ICA, Londra, 2017; Dhaka Art Summit, Bangladesh, 2020, e in festival cinematografici internazionali tra cui il London Film Festival, 2015 e 2020; Open City Documentary Film Festival 2021 e 2022, Rotterdam International, Paesi Bassi, 2018, 2019 e 2020; Immagine in movimento dell'artista di Edimburgo, 2016; Images Festival, Canada, 2019, e Smithsonian African American Film Festival, Stati Uniti, 2018.

Il pubblico del Tea Time assisterà poi alla proiezione di Of Dreams in the Dream of Another Mirror (16 minuti) dell’artista cinese Yunyi Zhu. Laureato in scultura all'Accademia di Belle Arti dell'Università Tsinghua e a Le Fresnoy - Studio nazionale delle arti contemporanee, Yunyi Zhu lavora sulla base della combinazione di una serie di esperienze personali relative all'uso di alcuni dei nostri sensi sottovalutati nel campo dell'arte, come il tatto, e alle questioni della memoria. Trasforma queste esperienze e questi ricordi in opere con diversi approcci mediatici.

Susanna Cecchini, laureata in storia dell’arte contemporanea presso l’Università Sapienza di Roma, ha frequentato il corso di studi in Film Critic and Festival Programmer presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano. Membro del comitato di selezione del Festival dei Popoli di Firenze, lavora in Fondazione Prada a Milano coordinando le attività della programmazione del Cinema Godard.

Tea Paci è una programmatrice e curatrice cinematografica. Dopo la laurea triennale presso il Dams di Bologna, ha conseguito un Master in Film and Screen Studies presso la Goldsmiths University di Londra. Ha collaborato con istituzioni culturali come l’ICA di Londra e il Cinema Beltrade di Milano. Nel corso degli anni è stata giurata, tra gli altri, per i festival cinematografici IsReal e Bellaria Film Festival. Lavora per diversi festival cinematografici con particolare attenzione al fi lm d’artista, il cinema sperimentale e documentario (Festival dei Popoli, Ekrani i Artit, Filmmaker Festival, Lago Film Festival).

Info e prenotazioni

Il Dialma, La Spezia - 3332489192 (anche messaggio whatsapp)
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Biglietti e abbonamenti acquistabili anche presso la biglietteria del Teatro degli Impavidi
3464026006 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(dal lun al sab 9.30-13.00 e il giovedì anche il pomeriggio dalle 16 alle 19)
e online su Vivaticket

Per lo spettacolo:

BIGLIETTI SINGOLI
intero 15€
ridotto 10€
studenti 8€


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