Il meccanismo fraudolento, attivato mediante la falsa "dichiarazione di specie" di tali prodotti, alcuni dei quali con aliquota di imposizione antidumping di oltre il 60% del valore della merce, prevedeva anche la creazione e successiva interposizione di ditte individuali "fittizie", esistenti solo sulla carta ma del tutto prive di operatività ed intestate a soggetti cinesi compiacenti fatti entrare appositamente in Italia, e subito dopo rinviati in Cina. Quanto sopra al fine di simulare una successiva rivendita alla società reale destinataria dei carichi a prezzi notevolmente "gonfiati", in modo tale da consentire a quest'ultima anche l'evasione delle imposte interne (I.RE.S., I.R.A.P. ed I.V.A.). Al riguardo, sono stati denunciati per contrabbando pluriaggravato, falso ideologico, soppressione di scritture contabili ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, una cittadina di origine cinese, legale rappresentante della società effettiva destinataria delle spedizioni in argomento e già denunciata nel 2007 per immissione in consumo di prodotti pericolosi, e un suo connazionale ritenuto essere il vero ideatore della frode.