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L’Osservatorio Astronomico di Viseggi compie 35 anni In evidenza

di Anna Mori - Ecco la sua bellissima storia raccontata dal direttore Roberto Cioni.

L’Osservatorio nasce tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90, con un progetto che ha preso forma all'interno dell'Associazione Astrofili Spezzini 1.0, quella della fondazione, e che ha visto subito all’inizio una serie di proposte da parte del Comune per quanto riguarda i siti potenziali per la creazione di un osservatorio sulle colline spezzine. La scelta cadde su Viseggi, perché è stato quello che aveva la posizione più appropriata, la più facilmente accessibile e con un basso inquinamento luminoso.

La situazione che abbiamo trovato era di un luogo totalmente abbandonato da decenni, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando i militari lasciarono l'insediamento bellico, rimuovendo tutte le armi, lasciando le strutture a terra che vediamo ancora oggi. Ci sono 6 batterie, noi ne abbiamo utilizzata una, quella che è nella posizione centrale, più elevata delle altre, e l'abbiamo trasformata rialzando quello che era il luogo in cui si trovava il cannone, di 2 m circa, in modo da creare quell'ambiente che poteva ospitare il basamento e la cupola sopra al telescopio. 

Quindi abbiamo realizzato la cupola: l’abbiamo costruita noi a mano sulle alture di San Terenzo nell’arco di un’estate, grazie ad un fabbro locale che ci ha dato la possibilità di sfruttare uno spazio di fronte alla sua azienda. Quindi, l’abbiamo portata a Viseggi con l’aiuto di un'azienda locale, e finalmente installata sul luogo in cui poi la vediamo ancora oggi. Il telescopio è arrivato all'inizio degli anni ‘90, è un Marcon da 40 cm, che per l’epoca era uno strumento importante, lo avevano in pochi a livello amatoriale. Tuttavia, quel tipo di telescopio non era attrezzato con la meccanica a tutto campo, come vediamo oggi, e né tantomeno con l’elettronica. Era una macchina che veniva utilizzata in modo manuale, come poteva essere nel ‘700,  il puntamento agli astri si faceva utilizzando i cerchi graduati e con tanta esperienza da parte di chi lo utilizzava. Poi piano piano le cose sono cambiate, passano gli anni e si utilizzano nuove tecnologie. Le immagini fotografiche a quel tempo erano su pellicola, il digitale non esisteva, pellicole ipersensibilizzate dove era necessario utilizzarle, lavaggi chimici, camera oscura.  

Pochi anni dopo l'acquisto del telescopio, si è affacciato il modo del digitale, noi abbiamo iniziato con una piccola camera che ci è stata donata dal Lions Club della Spezia. Poi piano piano le tecnologie hanno fatto i loro passi, ed è stato possibile acquisire mezzi più sofisticati e costosi, e quindi riuscire ad ottenere immagini che si sono avvicinate a quelle che possiamo vedere nei grandi telescopi professionali. Con il digitale si possono utilizzare dei software che permettono una serie di analisi, di tipo geometrico, di velocità, legate alla luminosità degli astri. Tutto questo permette di ottenere risultati che sono utilizzabili a livello scientifico, vuol dire spalancare le porte verso la ricerca, ricerca che a Viseggi, ha dato risultati e soddisfazioni. 

Grazie a queste tecniche e ai singoli che le hanno fatte funzionare, alla fine sono arrivate anche le scoperte. Abbiamo trovato alcuni asteroidi che nessuno aveva visto prima di noi al mondo e nella storia. Asteroidi  ai quali all’inizio è stato possibile assegnare un codice presso il Minor Planet Center, e poi una volta confermato che l’oggetto era stato visto per la prima volta dall’Osservatorio di Viseggi, anche dare un nome. A quel punto abbiamo dato nomi legati al territorio o agli scopritori. Ad esempio Palmaria, un asteroide a cui il nome è stato assegnato successivamente ad un sondaggio tra i cittadini su una testata giornalistica locale. 

E così come quello, abbiamo La Spezia e Pontremoli, abbiamo anche Luigi Sannino, uno degli asteroidi, infatti, ha preso il nome del nostro presidente. Luigi Sannino è stato protagonista nella scoperta degli asteroidi, perché quando ha avuto la fortuna e l'abilità di scoprirne uno tra i tanti, aveva 17 anni. Luigi scoprì l'asteroide, assegnò il suo codice e poi il nome. Al momento non ci si rese conto di un dettaglio, di una cosa che poi si è rivelata meravigliosa: il fatto che lui fosse così giovane nel momento della scoperta. Ci siamo avvicinati alle statistiche, chiedendoci nel mondo quanti fossero stati gli scopritori di asteroidi così giovani. Non c’era nessuno, era stato lui il più giovane al mondo, tanto da guadagnarsi il blasone del Guinness dei Primati. E ancora oggi è detentore di questo titolo.

Con il tempo la struttura ha avuto varie vicissitudini, ci sono stati momenti di crisi legati alle difficoltà economiche, perché comunque i costi sono elevati: i materiali, occorre rinnovare continuamente le tecnologie e i software, i computer si rompono. E poi il telescopio stesso, e le manutenzioni, l'edificio, la cupola. La crisi economica ha portato persino all'abbandono della struttura, nei primi anni 2000 l'osservatorio è stato chiuso. 

Poi capita che il Comune, a distanza di anni, siamo ormai a cronaca recente, dà la possibilità di poter acquisire l’osservatorio tramite bando e di poterlo gestire. Ci riuniamo come Associazione Astrofili Spezzini dalle nostre ceneri, ci troviamo a casa di uno dei vecchi soci e ci guardiamo in faccia. Al momento eravamo una dozzina di persone, ci siamo detti di riprovare a mettere in piedi il gruppo, vedendo se fossimo riusciti a far funzionare di nuovo le cose. E così è andata, il bando ci ha dato ulteriore spinta per fare al meglio possibile, presentiamo i documenti e nell’agosto 2022 ci è stata assegnata di nuovo la concessione per gestire Viseggi. 

Il gruppo a quel punto si è dato davvero tanto da fare, dobbiamo ringraziare chi ha collaborato con tanto impegno. Da lì, due anni quasi di lavori, ci hanno portato a rinnovare totalmente la struttura, gli interni, gli esterni, il terreno è stato ripulito da rovi e arbusti. Abbiamo acquistato nuove ottiche del telescopio, che è stato rinnovato dal punto di vista dell'elettronica, i sensori e i computer, l'impiantistica. 

Abbiamo finalmente inaugurato poco più di un mese fa la struttura, con grande partecipazione da parte di autorità, di sponsor e di tutti coloro che in modi diversi ci hanno dato una mano. Abbiamo anche deciso di dedicare la struttura e l'osservatorio astronomico di Monte Viseggi a Luciano Zannoni, un nostro caro socio che purtroppo ci ha lasciati prematuramente. Luciano nella prima fase dell’Osservatorio, si era prodigato perché funzionasse al meglio, e finché ha avuto energie per salire su quella collina, lui era presente, questo glielo dovevamo. 

Oggi abbiamo un dualismo: la collina di Viseggi la chiamiamo Parco Scientifico di Viseggi, cioè la collina che ospita l'osservatorio, ma avendo uno spazio ampio, si presta ad altre installazioni. Abbiamo un’installazione ARPAL per la metereologia, ne abbiamo una anche nostra che è disponibile in rete e che trasmette dati su pressione, piuttosto che quantità di pioggia. Un’altra installazione astronomica è in fase di sviluppo e prevede un secondo strumento, persino più grande del primo, già in nostro possesso. Lo strumento dell’Osservatorio Zannoni è quello dedicato alla ricerca, con le attrezzature digitali più sofisticate, con i software e le ottiche nuove. La seconda installazione è un 50 cm, cioè più grande, e permette osservazioni con l'oculare, l'osservazione diretta con il nostro occhio. Se vogliamo è un’osservazione più Intima, dà una sensazione di contatto diretto con gli astri, che si osservano non attraverso un monitor. Per alcuni, infatti, l’osservazione sul monitor, anche se arriva dal nostro lavoro, è forse più deludente. Quindi metteremo a disposizione questo strumento per l’osservazione diretta, in questo momento in fase di restauro. 

Abbiamo contatti con l’INGV per un'antenna per la ricezione del comportamento dell’alta atmosfera. L’INGV potrebbe installare su Viseggi anche un sismografo. 

Il parco è bellissimo, pulito, offre un panorama a 360° su tutto il golfo, la Val di Vara, le Apuane, ed è godibile anche dal punto di vista paesaggistico. il parco ha panchine e vialetti e offre la possibilità di passare una giornata di puro relax, anche per chi non è interessato all’astronomia. Apriremo i cancelli in date prefissate, per permettere alla cittadinanza di poter godere anche soltanto di questa passeggiata.

Per quanto riguarda la parte astronomica, l’apertura al pubblico sarà organizzata su due date al mese per serate osservative. Per questioni di sicurezza, sarà previsto il numero chiuso su prenotazione, legato alla disponibilità di parcheggio. Le prenotazioni dovranno essere effettuate online sul nostro sito, dove sarà presente anche il calendario delle serate, prevediamo per ora di stare sotto i cinquanta a serata.

Per quanto riguarda il parco, l’apertura diurna si potrà fare alla domenica, presumibilmente dalle 9 alle 19, ma anche queste informazioni verranno comunicate tramite il nostro sito. Nell’arco della giornata il parco rimarrà aperto, l’osservatorio, invece, sarà chiuso.

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