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Miracolo al Gaslini, salvato un bimbo di 6 mesi dato per spacciato a Londra In evidenza

di Alice Tintori – In Liguria un piccolo paziente inglese di soli 6 mesi ritrova la speranza di vivere e un ragazzo di 23 anni affronta un delicato intervento, primo in Italia.

La Liguria sale ancora una volta agli onori della cronaca per gli eccezionali risultati conseguiti all’Ospedale Gaslini di Genova su un piccolo paziente.

Oggi non raccontiamo di pazienti in fuga dalla sanità ligure, ma storie di eccellenze e storie di speranza, come quella di una famiglia che arriva in Liguria dall’estero per salvare il proprio bambino.

Lui è un bambino inglese, di soli 6 mesi, affetto da una grave cardiopatia. A Londra era stato operato in fase neonatale, un intervento palliativo di breve prospettiva. Giudicato poi inoperabile, era stato messo in lista d’attesa per un trapianto di cuore. Pochissime, praticamente nulle, le possibilità di farcela: questa la dura prospettiva data ai genitori del piccolo in Gran Bretagna.

Ma loro non si sono arresi. La speranza l’hanno trovata a Genova, all’ IRCCS Giannina Gaslini, dove si sono affidati ai medici della cardiochirurgia, il Dottor Guido Michielon e la sua equipe.

Gli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) sono ospedali di eccellenza che perseguono finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari.

Come riportato sul sito del Gaslini, il 17 luglio il Dottor Michielon ha eseguito un intervento cardiochirurgico di altissima complessità sul piccolo paziente, affetto da gravi malformazioni cardiache congenite.
Questo il commento del Dott. Michielon: “Fondamentalmente si tratta di una forma molto complessa di sindrome del cuore sinistro ipoplasico con insufficienza valvolare. Per il piccolo ho eseguito due interventi combinati in un’unica procedura associata a plastica valvolare tricuspide, ad alta complessità: detto di comprehensive stage 2 Norwood primo e secondo stadio combinato. Una procedura che ho appreso durante il mio training negli USA”.

Il dottor Guido Michielon, formatosi a Padova, ha infatti lavorato per cinque anni nei più rinomati dipartimenti cardiaci degli Stati Uniti, dove ha completato la sua formazione clinica, in particolare con il prof. Bill Norwood, inventore dell’intervento universalmente utilizzato per il trattamento stadiato della sindrome del cuore sinistro ipoplasico, noto appunto come intervento di Norwood.
In seguito, ha lavorato presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, poi come chirurgo cardiotoracico pediatrico nei Paesi Bassi, poi a Londra, prima di giungere al Gaslini di Genova, dove da settembre 2022 è alla guida della UOC Cardiochirurgia. Uno specialista riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, con più di 3200 interventi chirurgici eseguiti a cuore aperto per tutte le più complesse patologie congenite, e con importanti riconoscimenti per la sua attività clinica e di ricerca, verso le frontiere più avanzate della cardiochirurgia neonatale.

E pochi giorni prima di operare il piccolo bambino di Londra, il Dottor Michielon ha eseguito un altro intervento di grande complessità, questa volta su un ragazzo di 23 anni, in data 26 luglio. Si tratta del primo intervento chiamato “Ross-PEARs” in Italia, che rappresenta la frontiera della chirurgia della radice aortica a livello mondiale.

Come spiegato sul sito del Gaslini, “la procedura prevede che all’intervento di Ross, che consiste nell’autotrapianto della radice polmonare in sede aortica, sia abbinato il posizionamento di un supporto personalizzato esterno in polietilene creato su ricostruzione 3D da angio-TAC della radice polmonare del paziente (PEARs = Personalised External Aortic Root support). Questo supporto esterno non è un dispositivo industriale prodotto in larga scala, ma viene costruito ad hoc in laboratorio, riproducendo esattamente la morfologia e la struttura dalla radice polmonare del paziente, che è ovviamente individuale e non standardizzata”.
E prosegue: “Questa procedura consente di estendere le indicazioni dell'intervento di Ross anche al giovane adulto e garantisce una qualità di vita eccellente e duratura, senza bisogno di farmaci anticoagulanti per tutta la vita”.

La bella notizia è che, come specificato nella nota dell’Ospedale Gaslini, entrambi i pazienti proseguono nella degenza e sono in ottime condizioni.

 

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