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Sede ANPI Sarzana, dibattito in piazza Luni con l’Amministrazione Comunale, finalmente trovata una sede In evidenza

di Marina Lombardi – Trovata una soluzione adeguata dell’ultimo momento.

Era partito come presidio in Piazza Luni, la protesta di questa mattina di ANPI Sarzana, che nei giorni scorsi ha ricevuto la notifica di lasciare la sede che da vent’anni li aveva ospitati e nella quale sono riposti materiali, archivi, documentazioni, fotografie, attrezzi e molto altro. Sede che deve essere liberata a causa di un progetto di ristrutturazione dello stabile in cui si allena l’Hockey Sarzana, che prevede la realizzazione di spogliatoi proprio nello spazio del magazzino Anpi.

 Anpi però, era a conoscenza del progetto e infatti aveva imballato il materiale, pronto già nel mese di maggio, in attesa di un’altra sistemazione fornita dall’Amministrazione Comunale, che “all’ultimo momento – afferma Denise Murgia, presidentessa Anpi Sarzana – ci ha proposto il centro Barontini senza curarsi del fatto che sia troppo piccolo e non adeguato”.

Il Centro Barontini, messo a disposizione dall’amministrazione comunale in accordo con la signora Anna, a detta di Anpi è troppo piccolo per ospitare tutta l’attrezzatura e l’archivio, dispone infatti di diverse stanze ad oggi ancora piene di cose che dovrebbero essere spostate e sarebbe inoltre uno spazio in condivisione nel quale, per accedervi sarebbe necessario comunicarlo. 

Così questa mattina, i manifestanti Anpi si sono riuniti accanto al Comune e hanno chiesto un incontro con la Sindaca, che è scesa in piazza e si è messa a confronto con l’associazione dichiarando “sono partita dal Barontini perché si trova nella solita zona in cui siete sempre stati, inoltre l’assegnazione di uno spazio esclusivo non è possibile perché Sarzana soffre della difficoltà di trovare degli spazi fisici da adoperare – prosegue – c’è inoltre un secondo aspetto che è amministrativo. Se anche il comune avesse gli spazi da assegnare ci sarebbe bisogno di un bando pubblico, come ho sempre detto a tutte le associazioni, credo che tutte abbiano la stessa dignità”.

ANPI però non si ritiene un’associazione come tutte le altre, perché è frutto della storia del paese, “rappresentiamo uomini e donne che hanno lottato e lavorato perché si creassero delle istituzioni democratiche – prosegue Denise Murgia, ricordando l’impegno di tutti i volontari che instancabilmente lavorano per portare avanti i valori antifascisti, nel ricordo e nella memoria della storia, oggi più che mai da non dimenticare – la questione inoltre è così da mesi e adesso ci ritroviamo a dover spostare tutto in un posto che non è adeguato sia per spazio che per fruibilità. Vogliamo sapere se l’amministrazione intende farsi carico di questo problema oppure no”.

La Sindaca insieme all’Assessore Giorgio Borrini, ha chiesto poi ad Anpi di rivalutare la scelta del Barontini, anche come soluzione provvisoria per poi sentire la disponibilità degli Arci presenti in altri quartieri sarzanesi ad accoglierli. Così il presidio si è spostato prima nel magazzino, sede attuale di Anpi, e poi al centro Barontini, dove Giorgio Borrini, Denise Murgia e Tiziano Ferri hanno dibattuto sulla questione, senza arrivare ad una soluzione concreta.

Arriva poco dopo però la proposta di un rappresentante dell’associazione Libera, che in accordo con l’Amministrazione, metterebbe a disposizione la propria sede in condivisione con Anpi. Il sopralluogo, svoltosi nel pomeriggio con l’Assessore Giorgio Borrini e i rappresentanti di Anpi è andato a buon fine, poiché si tratta di un appartamento al quarto piano di uno stabile affidato a Libera sino al 2030, sito nel centro storico di Sarzana, in Via Landinelli. In fase di organizzazione adesso per il trasferimento di tutto il materiale imballato, Anpi Sarzana e Amministrazione comunale hanno trovato un accordo.

“Siamo lieti che l’ANPI gradisca questo secondo spazio comunale, affidato ad altra associazione che ha dato la propria disponibilità e che ringraziamo, come ringraziamo i gestori del circolo Barontini- ha dichiarato il sindaco Cristina Ponzanelli in una nota- Il “quarto piano” di via Landinelli è un bene pubblico, che è stato sottratto all’interesse di pochi per il bene di tutti e la promozione delle politiche di legalità. Siamo felici che sia stato messo a disposizione e accolto, come seconda opportunità, per avviare nei tempi previsti i lavori all’ex mercato ortofrutticolo che è patrimonio dell’intera comunità.” 

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