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La Pubblica Assistenza di Lerici rassicura: "Non rischiamo di chiudere, ma..." In evidenza

Dopo essere stata a lungo in silenzio sul tema, l'Associazione si dice preoccupata sulle conseguenze della legge regionale sui servizi funebri.

La Pubblica Assistenza di Lerici non rischia di chiudere. Almeno non nel breve e medio termine, perché su quello che succederà nel lungo termine nessuno può dire. E occorre specificare che già da tempo la vita delle associazioni come la nostra è messa continuamente a rischio da un mondo politico e istituzionale che sembra voler favorire in tutti i modi il settore commerciale privato a discapito delle organizzazioni di volontariato, anche quando (come nel volontariato di soccorso) queste rappresentano in Italia realtà altamente professionali dal punto di vista tecnico e formativo e in grado di far risparmiare le casse pubbliche offrendo servizi di qualità, con un’ottica di sussidiarietà che andrebbe preservata come un’eccellenza, invece che resa sempre più complicata.

In questo contesto che è generalizzato, le uniche forze che le associazioni come la nostra hanno a disposizione sono i VOLONTARI con il loro impegno, i DONATORI con la loro generosità e il supporto delle istituzioni e della politica strettamente locale.

I volontari e i donatori sono risorse inestimabili e il nostro impegno deve essere sempre quello di mantenerli e trovarne di nuovi, perché senza di loro veramente si rischierebbe di chiudere. All’amministrazione del Comune di Lerici e al Sindaco Leonardo Paoletti vanno i nostri ringraziamenti per averci sempre aiutato, nei limiti delle possibilità di istituzioni locali, così come tutte le amministrazioni precedenti. E lo stesso ringraziamento va alle forze politiche locali di Lerici, sia di maggioranza che di opposizione, che sono sempre pronte a supportarci.

In un settore reso sempre più difficile per le organizzazioni di volontariato, quindi, grazie all’aiuto di volontari, donatori e istituzioni locali e grazie ad un’accurata amministrazione dell’Associazione che ha caratterizzato le gestioni di questi anni, possiamo dire che oggi la Pubblica Assistenza di Lerici sta vivendo un buon momento. Ne è una prova il completo rinnovo dei mezzi che inizieremo a realizzare già da questo mese con l’inaugurazione di 4 automediche e nei prossimi mesi con nuove ambulanze, grazie ovviamente al supporto di importanti benefattori.

Dunque NON rischiamo di chiudere. Allora tutto bene? NO. E la vicenda della Legge Regionale 15 del 2020 è una cosa che ci potrà creare enormi problemi nel prossimo futuro.

La Legge 15/2020 approvata dalla maggioranza del Consiglio Regionale della Liguria di quell’anno stabilisce regole per la gestione dei servizi funebri, molte delle quali perfettamente condivisibili e giuste. L’Articolo 6 stabilisce che “L’attività funebre è consentita unicamente a ditte individuali o società di persone o di capitali che abbiano presentato la SCIA al Comune ove esse hanno le proprie sedi, corredata delle prescritte autocertificazioni (…)” riconducendo evidentemente tale attività ad una corretta logica di mercato.

Ma già oggi l’attività funebre in Liguria è governata da leggi di mercato, in una completa concorrenza tra operatori. E già oggi e già da anni tutte le pubbliche assistenze, che storicamente svolgevano questo servizio dai tempi del Risorgimento, si sono organizzate per disgiungere la propria attività di pubblica assistenza da quella di servizi funebri, anche attraverso la creazione di soggetti sotto diverse forme societarie operanti in libera concorrenza sul mercato.

A Lerici è stato fatto nel 2013 con la creazione della FONDAZIONE PUBBLICA ASSISTENZA LERICI, un soggetto completamente indipendente, fondato dalla PA Lerici e dal Comune di Lerici, governato da un Consiglio di Amministrazione composto sia da componenti indipendenti che da nominati da Comune e PA Lerici (in cui quelli nominati dalla PA Lerici rappresentano la minoranza). La Fondazione svolge attività commerciale di servizi funebri in logica di perfetta concorrenza sul mercato, ha una regolare licenza, autorizzazioni ed una normale partita iva, rispecchia perfettamente le caratteristiche previste dall’articolo 6 della Legge 15/2020. Tranne una: che dal punto di vista societario non è una ditta individuale, società di persone o di capitali, ma è una Fondazione.

E perché è una Fondazione? Perché paradossalmente questa scelta le garantisce proprio di essere ancora più indipendente dalla PA Lerici, più trasparente e controllata (proprio dalla stessa Regione Liguria, al cui costante e minuzioso controllo formale è sottoposta), ma tuttavia in grado di operare in perfetta concorrenza di mercato con gli altri operatori. La Fondazione non riceve aiuti pubblici, opera sul mercato. La differenza rispetto alle altre agenzie funebri è che non produce utili destinati a soggetti privati, ma è obbligata dal suo statuto a reinvestirli a supporto del volontariato locale nell’ambito del soccorso sanitario e protezione civile, sostenendo le associazioni che se ne occupano sul territorio di Lerici, prima fra tutte ovviamente la PA Lerici stessa. E fornendo questo supporto come meglio essa ritiene, sulla base di quanto deciso dal suo Consiglio di Amministrazione, dove appunto la PA Lerici rappresenta solo una minoranza.

L’assetto di governo della Fondazione rappresenta quindi la massima indipendenza, trasparenza, rispetto delle logiche di mercato di concorrenza e reinvestimento degli utili prodotti a supporto del territorio anziché a beneficio di soci privati. Ma appunto dal punto di vista societario non è una società o una ditta individuale, ed è quindi scioccamente e inspiegabilmente proibita dalla Legge 15/2020 che, se non sarà emendata, porterà alla chiusura della Fondazione Pubblica Assistenza Lerici (questa sì che rischia fortemente di chiudere).

L’effetto di tale chiusura, oltre ad evidenti rischi occupazionali per la Fondazione stessa, priverà nell’immediato la PA Lerici di un importante sostentamento, sebbene non sia l’unico che l’Associazione riceve, e costringerà la ricerca di soluzioni alternative per governare questa attività a livello locale, per cercare di continuare a garantire un supporto alla PA Lerici, nel rispetto di una Legge che evidentemente vuole penalizzare le soluzioni di maggiore indipendenza e trasparenza come la Fondazione, a beneficio unicamente di soluzioni societarie con soci privati.

Ce la farà lo stesso la PA Lerici ad andare avanti? Probabilmente sì, anche se con nuove difficoltà e con la rottura di un equilibrio che funzionava perfettamente a garanzia di tutti, anche delle stesse logiche di concorrenza di mercato. E siamo convinti che l’attuale ed i futuri consigli direttivi dell’Associazione, assieme ai soci e i volontari e con l’aiuto di ANPAS, daranno sempre il loro massimo, come hanno sempre fatto da 124 anni.

Ma questa incresciosa situazione determinata da una Legge approssimativa e sbagliata, che tra l’altro nella nostra Provincia coinvolge con gli stessi rischi anche la Pubblica Assistenza della Spezia (anche se con diversi assetti societari e situazioni che non ci dilunghiamo a descrivere), in un Paese serio deve essere risolta.

Chiediamo quindi di adoperarsi per una soluzione in primis a quelli che hanno determinato il problema, cioè le forze politiche regionali che hanno votato la Legge e che rappresentano anche i cittadini del nostro territorio. Chiediamo anche ai cittadini di Lerici e della Provincia di mobilitarsi per questa richiesta e ringraziamo il Sindaco Paoletti e tutte le forze politiche locali e provinciali, sia di maggioranza che di opposizione, che hanno fatto sentire la loro voce e ai quali chiediamo di non abbandonare lo sforzo.

Il Consiglio Direttivo della Pubblica Assistenza Croce Rosso-Bianca di Lerici

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