Il progetto approvato prevedeva infatti, a fianco delle due corsie per automezzi e per tutta la lunghezza della piazza, due marciapiedi/percorsi solo per pedoni e rialzati pertanto di 20 cm rispetto al piano della corsia per gli automezzi.
Attualmente invece lato monte (ma verrà realizzato allo stesso modo lato mare) il marciapiede pedonale è scomparso nei due tratti laterali (è stato eliminato lo scalino) scalino che invece è stato lasciato per ora solo davanti al palazzo delle poste. I due tratti finali delle corsie veicolari risultano pertanto di larghezza doppia e realizzate evidentemente per facilitare l'ingresso e l'uscita dalle corsie degli automezzi. Questa variante non è da poco perché di fatto elimina nei due lati della piazza verso Via XX settembre e verso via Chiodo una barriera pedonale tra il boschetto con gli archi di Buren e le vasche, sempre con archi di Buren.
Singolare è pure che in una piazza che a detta di tutti si vorrebbe pedonalizzare di fatto si riducano gli spazi calpestabili destinati proprio ai pedoni in funzione di quelli deputati agli autoveicoli.
Inoltre, cosa da non da poco, le dichiarazioni di Federici sono quanto meno inesatte. Gli scavi archeologici non c'entrano per nulla con l'allargamento delle corsie, dovuto assolutamente a un evidente errore di progettazione cioè alla necessità di far imboccare le corsie stesse agli autobus.
Il progetto risulta comunque sostanzialmente alterato (eliminazione di una notevole fascia pedonale) e a mio avviso necessita di una nuova approvazione delle belle arti , approvazione sulla quale non si può continuare né a nicchiare né tantomeno a confondere i cittadini.
Massimo Baldino (Comitato Piazza Verdi)