La spesa annua per famiglia di consumi energetici, secondo i dati Istat (per visionare il rapporto pubblicato clicca qui), pesa nell'anno 2013 per circa 1600€, nonostante gran parte delle famiglie nell'ultimo anno ha investito un po' per tagliare le bollette, anche se molto spesso ci si limita solo a sostituire le lampadine tradizionali con quelle ad alta efficienza.

Considerando solo le spese medie effettive (calcolate rapportando la spesa totale delle famiglie per ciascuna fonte energetica al numero delle famiglie che l'hanno effettivamente acquistata), è il gasolio la fonte energetica che determina una più elevata spesa media per famiglia, quasi 1.400 euro l'anno, una cifra superiore a quella destinata al metano (circa 1.000 euro di spesa per le famiglie che lo usano) e all'energia elettrica (581 euro all'anno in media).

Moltissimi altri i dati che emergono dal report: mentre quasi tutti hanno riscaldamento e acqua calda, tre famiglie su dieci hanno anche sistemi di condizionamento (ovviamente risultano molte le differenze territoriali: dall'1,5% della Val d'Aosta al 50% della Sardegna).

Il tipo di impianto più diffuso è quello autonomo, sia per riscaldare gli ambienti (lo utilizzano 66 famiglie su 100), sia per l'acqua calda (74). Per scaldarsi il 70% delle famiglie usa il metano. Il 14,5% delle famiglie utilizza le biomasse, mentre GPL, energia elettrica e gasolio assumono un ruolo complessivamente marginale.

Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all'anno); di queste la metà circa si auto-approvvigiona (del tutto o in parte). Ad usare il pellet è il 4,1% delle famiglie.

Da questi dati (sopratutto considerando come cambia il costo di spesa per il riscaldamento dal gasolio all'elettricità) si può comprendere come l'adozione di sistemi per migliorare l'efficenza energetica della propria abitazione può essere determinante per abbatere le spese che ogni giorno sosteniamo per il nostro confort.

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