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Pallavolo, Masini confermato alla guida dell’Acqua Fonteviva Massa In evidenza

Per il terzo anno consecutivo.


Il suo nome non è mai stato in discussione, la sua conferma un fatto dato per scontato. Una bella soddisfazione per Andrea Masini che per il terzo anno consecutivo guiderà quella che oggi è l’Acqua Fonteviva Massa e che, anche grazie al suo lavoro, è approdata al campionato di Serie A2 UnipolSai.

 

Lavoro e coerenza sono le sue parole d’ordine per questa nuova avventura.

Sei stato ovviamente parte attiva nelle operazioni di mercato che la società ha portato avanti e che con te ha condiviso. Sei soddisfatto della rosa a tua disposizione?
Sono soddisfatto perché abbiamo costruito una rosa di giocatori giovani ma anche esperti della categoria che andremo ad affrontare. A questo gruppo di talenti emergenti abbiamo affiancato un giocatore esperto come De Marchi, che avrà in un certo senso il ruolo della chioccia, ed un giocatore talentuoso come Luca Thomaz Ribeiro che ha ottime qualità tecniche. Insomma, pensiamo di aver allestito una squadra competitiva.

Con la società avete parlato di obiettivi?
Si ma preferiamo tenerli per noi. Scherzi a parte, è difficile e forse non sarebbe neppure serio parlare adesso di obiettivi. Ripeto pensiamo di essere competitivi ma, alla vigilia di una stagione come questa, in cui da neopromossa torniamo ad affacciarci alla Serie A2 UnipolSai, non mi sembra serio. Nello sport, e nel nostro sport in particolare, sono mille le variabili che possono incidere sulle prestazioni di una squadra. Tanto per farti un esempio, abbiamo un bel gruppo di giovani ed abbiamo un nuovo opposto, anche lui giovane, brasiliano ed alla prima esperienza fuori al suo paese. Sappiamo che Lucas ha qualità tecniche importanti, che è un ragazzo quadrato, molto intelligente e disponibile al lavoro. L’unica cosa che non sappiamo è come si ambienterà nel nostro paese e nel nostro volley e questa è solo una delle mille incognite di cui ti dicevo.

Forse neppure la più importante viste le qualità umane del ragazzo ed il gruppo con cui dovrà lavorare.
Sono perfettamente d’accordo. Ti basti pensare che conosce tre lingue e che si è dato l’obiettivo di parlare la nostra entro un mese e mezzo dal suo arrivo in Italia. Oltre a questo è giovane e giocherà con suoi pari età tutti gran lavoratori e disponibili. Come detto, era solo per fare un esempio.

Quasi tutti i giocatori della tua squadra rispondono ad un identikit abbastanza preciso: giovani, con esperienze importanti in realtà dove per prima cosa impari la cultura del lavoro e dello stare in palestra. Non è un caso.
Assolutamente no. Siamo una società giovane e che ha voglia di crescere e migliorare e penso sia bello se abbiamo un gruppo che ha voglia di crescere assieme a noi. Indubbiamente può essere più facile allenare una squadra come quella che avevamo l’anno passato. In precampionato avevo pensato a mille cose e poi ho capito che bastava prepararli fisicamente e preparare tatticamente le gare perché per il resto i ragazzi erano esperti e maturi per sapere cosa fare in campo. Per un allenatore come me, però, penso sarà bello allenare un gruppo così giovane e stimolante.

Appunto perché Andrea Masini è uno a cui piace insegnare volley.
Mi piace stare in palestra e cercare di trasmettere quello che ho imparato in tanti anni da giocatore. Con i giovani fare questo è più facile.

Anche per te però sarà l’esordio da tecnico nella A2 UnipolSai e ci arrivi a pochi anni da quando hai intrapreso la carriera di allenatore. Cosa ti attendi da questa stagione?
Sono una persona molto tranquilla che si da obbiettivi giorno dopo giorno. Sono un pratico a cui piace lavorare. Voglio far bene con questa squadra perché quella che andiamo a vivere rappresenta una grande opportunità per tutti. Penso che la mia esperienza di giocatore mi possa essere utile per crescere anche come allenatore. Ma, ti ripeto, non sono un tipo ansioso, costruisco tutto mattone dopo mattone e con serenità conoscendo i miei limiti. E’ un approccio che non cambierò perché sono in Serie A2. Del resto, come ho detto prima, ci sono tante variabili poco prevedibili e codificabili nel nostro sport per stravolgere tutto ed essere sicuro di far centro. Ritengo più pagante essere coerenti con il proprio approccio e con il proprio carattere anche in esperienze nuove ed importanti come questa.

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