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Motta in bilico ma Giampaolo dice "ni", ancora nebbia sul futuro delle Aquile In evidenza

di Massimo Guerra - Crescente il dissenso dello spogliatoio nei confronti del mister.

Spezia Calcio, giorni decisivi per capire chi guiderà le Aquile nel girone di ritorno che inizia venerdì 6 gennaio al Picco contro il Verona di Tudor.

Da giorni si rincorrono le voci che danno Thiago Motta con le valigie e una rosa di coach attesi sul golfo, da Giampaolo a Maran, da Tedesco a Venturato solo per fare alcuni nomi.

Di sicuro ad oggi non c'è nulla, a parte il crescente dissenso dello spogliatoio nei confronti del mister, non è chiaro se legato a motivi tecnici o più probabilmente caratteriali, oltre alla chiacchierata fatta nelle ultime ore da Pecini e Giampaolo, per ora limitata ad un nulla di fatto.

Fatto sta che non ha fatto breccia nella rosa - né tra i più giovani né tra i più "anziani" del gruppo la vena decisionista del leader, il suo metodo di includere o escludere giocatori sulla base di valutazioni evidentemente poco discutibili, fatto sta che - solo per fare un nome - il 2001 francese Antiste che lo stesso Motta aveva esaltato in conferenza stampa prima e dopo la gara contro la Juve, il più grosso investimento economico dell'era Pecini, è via via sfumato fino ad uscire dalla lista dei convocati.

Di sicuro la lunga lista di sconfitte accumulate in casa e fuori non ha migliorato il clima in casa Spezia, e nemmeno l'ultima insperata vittoria contro il Napoli al Maradona - dove Motta ha finalmente capito l'importanza della fase difensiva mettendola in pratica - sembra aver smussato gli spigoli che caratterizzano in negativo i rapporti mister-giocatori.

Tutta da valutare anche la qualità dei rapporti tra Motta e lo staff tecnico perché per il giusto riserbo della società di via Melara non è dato di sapere chi tra Maggiani, Biso e Ferretti remi a favore o contro Motta, ma l'esperienza insegna che per rovinare il clima di un gruppo di professionisti può bastare la classica "pecora nera", ammesso che non sia stato lo stesso Motta a creare tra sè ed alcuni membri del suo staff una distanza diventata via via un baratro.

Non è chiaro neppure in base a quali criteri di scelta il responsabile dell'area tecnica Riccardo Pecini sia arrivato all'individuazione di Thiago Motta, dopo l'addio di Italiano e una rosa già abbozzata, ma di sicuro il requisito dell'esperienza non è stato minimamente considerato e questo può essere stato un errore di valutazione dello stesso Pecini, che ha affidato a un tecnico inesperto una rosa inesperta.

C'è la possibilità concreta che Motta vada via subito dopo la gara contro il Verona, soprattutto se l'ambiente ostile permarrà negli spogliatoi anziché migrare sulle teste degli avversari.

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