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Spezia Calcio, cosa cambia con l'ingresso di Felugo nel cda? In evidenza

di Massimo Guerra - Pronto a fare da "supervisore" di mercato con potere di ultima parola sulle operazioni effettuate dal Ds Meluso.

Spezia Calcio, cosa rappresenta per la società aquilotta il rimpasto lampo nel cda?

Come comunicato ufficialmente, da venerdì 8 gennaio il Consiglio d'Amministrazione del club bianco "ha ratificato l'ingresso del sig. Maurizio Felugo in qualità di nuovo consigliere con le più ampie deleghe in relazione all'area tecnico-sportiva".

Felugo chi? Ex campione di pallanuoto nella Pro Recco, il nuovo consigliere è uomo di fiducia del patron Volpi con il beneplacito di Fiorani, che di Volpi è braccio destro nei businnes internazionali.

A fargli posto il dottor Giancarlo Coari, vera e propria bandiera del club dagli anni '80, che esce dal consiglio ma rimane comunque in piena attività nel club con il ruolo di coordinatore sanitario nonché ortopedico di riferimento.

Con Felugo confermati insieme al presidente Chisoli il vice Andrea Corradino, Francesco Cuttica e Nicolò Peri. Sempre nel comunicato si sottolinea come a Felugo sia stata attribuita "la responsabilità ultima della pianificazione della compravendita dei calciatori e del consolidamento delle strategie che hanno permesso al Club di raggiungere una storica promozione in massima serie".

Come ben spiegato, la proprietà ha dato a Felugo una delega del tutto inusuale e senza precedenti, che depotenzia - almeno così ci si chiede - il potere decisionale e l'autonomia in chiave mercato del Ds Meluso? E in caso di risposta positiva, perché?

Partiamo dalla tempistica: senza fretta, lo Spezia avrebbe potuto deliberare un allargamento del cda senza fare uscire nessuno e ammettendo il Felugo, ma in questo caso sarebbero stati necessari tempi burocratici incompatibili con la volontà di inserire Felugo in corso di mercato già aperto.

Poi, sempre da comunicato ufficiale, va ricordato che la prosecuzione "nella gestione virtuosa che ha consentito allo Spezia club di chiudere in attivo il bilancio 2019" ha origine nella gestione tecnica di Guido Angelozzi, capace di centrare la promozione "a costo zero" ovvero riuscendo a gestire il mercato in entrata e in uscita senza esborsi extra per il bilancio sociale, anzi, con qualche plusvalenza.

Silurato Angelozzi, il nuovo Ds Meluso ha dovuto fare un mercato in fretta e furia, con risultati sotto gli occhi di tutti rispetto alla qualità di tanti giocatori, ma - quel che è peggio - uscendo dal budget concordato come dichiarato dallo stesso Meluso a più riprese.

Sulle scelte in entrata nella rosa dello Spezia almeno la metà denotano un po' di improvvisazione, in parte giustificata dai tempi ristretti: esclusi Provedel, Chabot, Agoumé, Estevez, Piccoli e Verde restano fondati dubbi sugli arrivi di giocatori senza la "fame" necessaria ad una squadra che cerca la salvezza, tra l'altro anche onerosi come Sala, Farias, Deiola, Mattiello, Dell'Orco (per gli ultimi due il problema è solo fisico), Agudelo, aspettando di dipanare l'incognita Leo Sena quando tornerà disponibile.

Probabilmente il bilancio sfavorevole del mercato di avvio campionato ha determinato la scelta di delegare Felugo quale "supervisore" di mercato con potere di ultima parola sulle operazioni effettuate da Meluso, con l'ovvio obiettivo di monitorare il rientro di bilancio rispetto al disavanzo di settembre partendo dalla campagna di vendita già avviata con i vari Mora, Bartolomei, Mastinu ai quali si potranno aggiungere le partenze di diversi nuovi arrivi.

Non è chiaro quanto ci capisca di calcio Felugo, sicuramente avrà una mira infallibile per quanto riguarda i conti "dare-avere" alla quale Meluso dovrà fare estrema attenzione.

Del resto, recita sempre il comunicato, "la società Spezia Calcio srl ritiene fondamentale e imprescindibile proseguire lungo la strada del rispetto della filosofia del Gruppo, che ha sempre garantito il rigoroso mantenimento degli impegni assunti e messo tutti i collaboratori delle aree tecniche e amministrative nelle condizioni di operare nel modo migliore possibile".

E questo va riconosciuto, perché lo Spezia è tra le pochissime società di serie A ad avere il bilancio in ordine, condizione magari non indispensabile per mantenere la massima serie (basti vedere i disavanzi monstre delle top Juve e Inter) ma sicuramente aspetto fondamentale in altri casi, ad esempio se si affacciasse un soggetto interessato ad acquisire delle quote.

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