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Il debutto dello Spezia visto da una famiglia qualsiasi In evidenza

di Francesco Falli - Tutte le emozioni della prima partita della storia in serie A.

La prima di campionato di serie A dello Spezia è un’occasione per riunirci fra familiari, e così abbiamo deciso di seguire insieme - naturalmente in sicurezza! - il match storico delle Aquile, una decina di tifosi di tutte le età davanti alla tavola imbandita, e davanti lo schermo televisivo.

Prima dell’inizio della partita il Leo, il più giovane del gruppo, ragazzo che ha una vera passione per le statistiche, snocciola le imprese positive e negative ‘’storiche’’ delle squadre debuttanti in assoluto in serie A, quelle che, per capirci, hanno già vissuto l’esperienza elettrizzante dello Spezia; Leo cita esempi positivi ed altri spaventosi, tipo il Lecce nella stagione 1993/1994 e tutti, in coro, gli dicono di non evocare brutte esperienze, mentre ovviamente la mamma gli ricorda che, se avesse la stessa passione per lo studio che ha per i dati del calcio, vivrebbe di ‘’rendita scolastica’’...!

La difesa d’ufficio di Leo da parte del restante nucleo familiare è scontata, perché alle 12.30 si può dire con certezza che ‘’c’è solo lo Spezia’’... la partita inizia, tutti per 5 minuti continuano a dire sotto voce ‘’siamo in A...’’ ...’’è incredibile!’’...’’...certo che giocare in A dopo tutti questi anni, è una roba da non credere!...’’, commento - quest’ultimo - dei più vecchietti, i più emozionati!

Dopo 10 minuti Leo, che non perde occasione per fotografare il match e le sue componenti tecniche, avvisa tutti che siamo già - appunto - al decimo di gioco... e ancora non abbiamo preso gol, aggiunge senza alcun riguardo verso la scaramanzia e i riti del tifoso!

Non c’è quasi il tempo per gli scontati gesti apotropaici che subito arriva il temuto richiamo alla cronaca, con Djuricic che timbra per il Sassuolo... amarezza, e anche consapevolezza che siamo al debutto, eccetera... festival, spicciolo, della filosofia del ‘’tutto sommato è logico’’, e poi si riparte.

Lo Spezia ha i suoi giocatori nuovi, calca per la prima volta da sempre la serie A (e tanti media nazionali e non solo, è bello ricordarlo, citano ‘’lo scudetto per sempre’’, il ricordo sulle maglie del titolo 1944 poi derubricato a ‘’torneo di guerra’’, ma di altissimo valore storico) ma naturalmente le critiche sul gol ed il tunnel subito dal nostro neo acquisto difensore non sono mancate... quando al 20’ altra doccia fredda: gol di Caputo!

E qui una sorpresa e soprattutto una novità per i tifosi abituati ad altri scenari: ci sono lunghi minuti di verifica VAR, minuti nei quali vengono in mente tutti i soprusi subiti dallo Spezia per colpa degli arbitri, con i più vecchi che già sperano che la ‘’giustizia tecnologica’’ ci venga incontro, e bellissima è la frase di Paolo che dichiara così: ‘’deh, ar Picco la ghe voreva no lo schermo della VAR, con certi arbitri, ma ‘n cinematografo intero, bruti rospi!’’... c’è anche il tempo di ricordare, nella lunga pausa, quando Gino Patroni rammentava che al Picco, durante il Ventennio, i tifosi più vicini al regime urlavano ‘’arbitro inglese’’ al direttore di gara!

Quando il Leo non comprende la battuta, e chiede di capire, la madre ricorda di ripassare la storia: viene sommersa dalle risate di tutti... ahi, ahi, ahi!

I minuti per la decisione sul gol o non gol del raddoppio emiliano sono lunghi, non passano mai... e poi, ecco il boato quando l’arbitro (già pesantemente sospettato, poiché genovese, di tramare contro lo Spezia) fa riprendere la partita, con la palla a favore delle Aquile dal punto del fuorigioco; si resta 1-0 e si sorride.

Quello che succede nei dieci minuti seguenti resta nella storia della squadra e di questa tavolata: non solo lo Spezia sembra meno timido, ma al 30’ di gioco arriva, da un traversone di Ricci, il gol di Galabinov che è il primo gol nella storia della squadra nella massima serie: la festa è generale, cadono le sedie, si salta e balla che sembra Capodanno... quanta emozione, tutti sono coinvolti e perfino la mamma di Leo sorride e chiede a Leo a che minuto del match dobbiamo segnare questo avvenimento unico!

E giù altre perle emotive: sì, ma poi avremo anche il primo gol di piede, il primo di un calciatore italiano, il primo su rigore, il primo da un autogol... si sogna già un futuro che si spera imminente, con altre marcature!

Nel finale il Sassuolo sfiora il raddoppio e, su un calcio piazzato, colpisce la traversa; poi per fortuna la fine del tempo permette di tirare il fiato, in campo e fuori.
Il primo quarto d’ora di pausa dello Spezia in serie A viene vissuto dai familiari della tavolata con commenti positivi: cresce la sensazione di ottimismo e speranza; a chi si azzarda a ipotizzare come sarebbe bello strappare un punto nel primo incontro assoluto in massima serie, la maggioranza urla di star zitto!

Alla ripresa, non cambia poi molto: è il Sassuolo a fare il gioco e questa volta la tavolata tace, i commenti rispetto alla prima frazione sono molto ridotti; si cerca di pensare positivo ma è palese che così non potremo reggere a lungo, anche se al 56’ il secondo gol annullato al Sassuolo fa sorgere qualche nota di speranza un po’ più robusta: al 60’ poi inevitabilmente, ma questa volta sottovoce, più di uno dei presenti segnala che siamo a 2/3 di gara (nel frattempo, è ovvio, si è mangiato qualcosa: ma pochi hanno capito che cosa avevano sotto i denti!).

Nessuna replica. Si soffre troppo, si resta in affanno, sembra improbabile resistere fino in fondo e il divario c’è tutto, dobbiamo riconoscerlo, fra le due compagini: ed infatti al 64’ il fallo del nostro portiere olandese causa il rigore che porta, questa volta davvero, il Sassuolo davanti.

A questo punto, crolla lo Spezia e con lo Spezia crolla un po’ anche il morale del nostro gruppetto, che assiste impotente a ‘’un certo numero di gol’’, che fra validati ed annullati (meno male...) fissa il finale sul risultato di 1-4.

D’accordo; abbiamo perso e soprattutto abbiamo avuto un crollo, forse più psichico che fisico, in campo nel corso della ripresa, certamente: ma qui al tavolo no, il cedimento è stato solo per un istante, per il risultato e per quel black out che ha portato la squadra a subire tre gol in poco tempo.

Qui, giunti al caffè, signori, nessuno ci leva, ed all’ammazzacaffè lo ripetiamo convinti, la nostra gioia di essere in serie A; i più vecchi rievocano non solo le partite storiche della squadra (da Spezia- Pistoiese 2-2 in C2, al 2-1 a Marassi col Genoa in B) ma soprattutto le partite disputate col Sorso, con la Sarzanese, col Ciriè.

In particolare gli anziani hanno vinto il loro scudetto, hanno visto lo Spezia sul tabellino della classifica di serie A, lo vedono citato ovunque, quando si parla della prossima giornata, o quando si ragiona di calciomercato; e questo è già moltissimo: certamente non basterà a salvare la squadra e la stagione, servirà qualche giocatore e servirà combatterle tutte fino alla fine; ma la prima di campionato è una giornata unica ed irripetibile e va ricordata, anche per tutto ciò che c’è stato prima. Forza Spezia, e grazie!

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