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Sconfitta amara per lo Spezia, ma nulla da recriminare alle Aquile In evidenza

di Massimo Guerra - Dopo l'ingenuità di Nzola nel primo tempo, lo Spezia ha sfoderato grinta e tante occasioni.

 

Una sconfitta amarissima per lo Spezia, superato 1-0 dal Venezia malgrado un secondo tempo giocato a tutta birra, praticamente un assedio con almeno tre nitide occasioni da gol neutralizzate da un guardiano ospite in gran spolvero.

L'amarezza raddoppia considerando il mezzo passo falso del Crotone che impatta in casa contro il Salerno e il ko del Pordenone sempre in casa contro il Cosenza, anche un punto stasera sarebbe servito alla causa e alla fiducia, ma è andata così.

Nulla da recriminare stasera a Italiano e ai suoi giocatori, che dopo un primo tempo sulla difensiva e il fallo di mano che ha procurato il rigore decisivo nella ripresa hanno sfoderato grinta, gioco e occasioni a ripetizione, chiudendo il Venezia in un assedio che però non è bastato a muovere la classifica.

Nelle ultime tre gare di campionato il Crotone deve passeggiare a Livorno prima di confrontarsi con il Frosinone e chiudere contro il Trapani, che potrebbe ancora essere affamato di punti salvezza come no, visto che ad oggi è penultimo in classifica con 35 punti dopo la sconfitta di stasera a Pisa per 3-2 , mentre il Pordenone è atteso a Ascoli, ospita la Salernitana e chiude con la Cremonese.

Lo Spezia da parte sua va a Cremona la prossima, con i lombardi senza patemi di classifica, prima di ospitare la Virtus Entella alla penultima e finire a Salerno, sulla carta tre impegni decisamente più impegnativi delle dirette avversarie ma mai come in questo pazzo finale di campionato può succedere di tutto.

Secondo tempo

Lo Spezia schiaccia sull'acceleratore dal primo minuto della ripresa ma il Venezia tiene botta nella prima metà del secondo tempo, non creando mai pericoli per Scuffet a differenza dello Spezia che esalta il portiere veneto Lezzerini, chiamato ad un paio di interventi sulle incursioni aquilotte.

Al 25' Italiano gioca la carta Maggiore al posto di Mora molto affaticato, il tempo passa ma lo Spezia può ancora raddrizzare una partita troppo importante per lasciarla finire così.

Primo tempo

Spezia sotto di un gol al termine dei primi 47' di una gara che si sapeva ostica per le caratteristiche "trasfertiste" del Venezia che sembra esaltarsi solo lontano dal Penzo.

Il Venezia parte meglio delle Aquile e impone il suo gioco per la prima mezzora, restando con costanza nella metà campo aquilotta non risparmiando calcioni specie con Molinaro che azzoppa Mastinu dopo appena 5' costringendo Italiano a ricorrere a Ragusa anzitempo.

Lo Spezia subisce il gol dello svantaggio per un'ingenuità di Nzola al 15', ma un minuto prima del suo fallo di mano in area che ha provocato il rigore dello svantaggio siglato da Aramu Scuffet aveva fatto una grande parata su siluro di Capello da fuori. Ancora Venezia pericoloso a metà del primo tempo, sempre con il suo bomber Aramu che stampa all'incrocio una punizione dalla tre-quarti. Ma da questo momento inizia la partita delle Aquile, che si portano più volte sotto rete creando occasioni gol purtroppo non sfruttate con Gyasi, Nzola e soprattutto con Bartolomei che si vede ribattere una saetta rasoterra dalla destra dal palo di Lezzerini.

Ancora una volta Italiano dovrà cercare di inventarsi qualcosa in pausa, del resto fino ad oggi gli è riuscito benissimo considerando le statistiche che raccontano di uno Spezia capace di rimontare e andare a segno più di tutti in B nella ripresa.

Lo Spezia deve crederci fino in fondo, magari inserendo la qualità offensiva di Maggiore dal primo minuto e sperando nella voglia di riscatto di Nzola che da parecchio non ne azzecca più una.

Prepartita

Manca meno di un'ora alla sfida tra Spezia e Venezia che lottano per opposti ma altrettanto importanti obiettivi, le Aquile per salire in A e i lagunari per non scendere in C.

Italiano mette in campo l'undici a suo parere più in forma al momento, confermando l'inossidabile Bartolomei in mezzo con Mora e Acampora, mentre in difesa torna Capradossi con mascherina a dirigere il reparto, insieme a Erlic, Ferrer a destra e il rientrante Marchizza a sinistra.

In attacco tridente composto dal tecnico Mastinu a destra, Nzola al centro e Gyasi a sinistra.

In panchina pronti a subentrare in attacco Ragusa e Gudy, in mezzo Maggiore, in difesa Vignali, Ramos, Terzi, Bastoni e Vitali.

Nel 4-3-1-2 dei veneti da registrare l'impiego di capitan Molinaro dal primo minuto e la presenza in campo degli ex Ceccaroni e Lollo. Attenzione a Aramu bomber veneto con 9 centri.

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