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"Assurdo che Federici provi a dare lezioni sulla sanità" In evidenza

Il commento del coordinamento della lista "Per la Nostra città con Giulio Guerri".

 

Troviamo alquanto singolare che l'ex sindaco Federici se ne esca oggi impartendo lezioni sulla sanità, quando proprio il disastro della sanità spezzina è stato uno dei tratti distintivi, insieme ai rifiuti e alle opere pubbliche, del bilancio fallimentare dei suoi dieci anni di amministrazione.

Teniamo a ricordare che durante questo lungo periodo abbiamo dovuto assistere ad una situazione gravemente negativa sotto molteplici punti di vista, tanto per i malati e per i loro familiari quanto per gli stessi operatori sanitari.
Pensiamo alla carenza di posti-letto e personale medico-infermieristico, ai grossi problemi del pronto soccorso del S.Andrea, ai continui valzer dei reparti, alla chiusura dell'oncologia, al non utilizzo di sale operatorie e postazioni di emodinamica nuove di zecca, alle condizioni in cui è rimasta per anni la radioterapia che si allagava ogni volta che pioveva, alle problematiche di igiene e asetticità emerse nei locali ospedalieri e collegate anche allo stato dei servizi ausiliari, ove ai singoli lavoratori era imposta una promiscuità di mansioni (assistere i malati e pulire stanze e gabinetti nello stesso turno). Rammentiamo anche lo sconsiderato tentativo (che alla fine si riuscì a scongiurare) di trasferire ortopedia e traumatologia a Sarzana, malgrado la popolazione anziana e le particolari attività produttive presenti alla Spezia. Per non parlare della situazione del Felettino, un ospedale reso inagibile dopo che era stato aggiunto un piano (mai utilizzato) senza che nessuna azione di responsabilità venisse promossa da chi oggi correttamente ascrive alla carica che ha ricoperto fino a due anni fa la titolarità della tutela della salute dei cittadini. L'unica cosa fatta è stata l'attivazione della pratica per demolire l'edificio, facendola passare, tra tante finte prime pietre, come la nascita del nuovo ospedale spezzino. Un ospedale per il quale nella realtà non sono state create, dalle amministrazioni del tempo, sia locali che regionali, le effettive condizioni. Come il nostro gruppo ha sempre denunciato sin da tempi non sospetti.

Raccontare ai cittadini che si stava per costruire un Dea di II livello, quando lo stesso partito che governava a Spezia e a Genova, a Roma votava l'innalzamento a 800mila abitanti del bacino minimo d'utenza, e quando l'appalto veniva affidato senza la certezza che il costo preventivato fosse sufficiente e munito di idonea copertura e senza che ci fossero tutte le garanzie sulla disponibilità dei terreni, sull'assenza di vincoli di pertinenza delle Soprintendenze e soprattutto di controindicazioni di tipo idrogeologico, è stato uno dei modi più dannosi con i quali la politica spezzina ha cercato di illudere e irretire la cittadinanza.


Il coordinamento "Per La Nostra Città con Giulio Guerri"

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