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Battistini: "Basta slogan, si pianifichi seriamente la sanità spezzina" In evidenza

Secondo il consigliere regionale è comunque necessario, ad oggi, potenziare il San Bartolomeo.

Chi governa la Regione non sa prendersi le sue responsabilità: dalla gestione dei rifiuti alla sanità è un continuo susseguirsi negativo di scelte mai fatte col chiaro tentativo di scaricare il barile su altri Enti o sul settore tecnico.

 

L’assetto ospedaliero della provincia spezzina è ormai impantanato sulla spianata del cantiere Felettino.

Secondo il cronoprogramma dei lavori entro il novembre del 2020 la Pessina Costruzioni, la ditta che nel 2015 si è aggiudicata l’appalto, dovrebbe consegnare il nuovo ospedale ad ASL5.

I fatti però parlano tutt’altra lingua: della nuova struttura non esiste ad oggi alcuna traccia e c’è da considerare che alla prevista fine lavori mancano appena 18 mesi.

L’ospedale della Spezia è ormai al collasso.

I suoi padiglioni sono vetusti e gli spazi oltremodo saturi.

Tutto appare precario.

Senza una revisione drastica del cronoprogramma per il Nuovo Felettino, tra l’altro, non sarà più possibile intervenire sul Sant’Andrea oltre l’ordinaria manutenzione, e ciò perché ormai ci stiamo avvicinando alla data di dismissione e ogni investimento di denaro pubblico sarebbe considerato, per la Corte dei Conti, uno sperpero.

In tutto ciò l’Assessorato alla Sanità della regione, nonostante sia ormai chiaro che non vi siano più i tempi tecnici di consegna, non riesce a imprimere alcuna svolta né a dar segni di vita.

L’Assessore Viale è incapace di assumersi, quantomeno, l’onere di riorganizzare le strutture operative che abbiamo, almeno per affrontare l’attuale emergenza strutturale; di rivedere il calendario dei lavori aggiornandolo in base alla realtà, oppure di dire esplicitamente che il Nuovo Ospedale del Felettino non è più una priorità di questa Giunta e non si costruirà fintanto che Toti governerà la Liguria.

Del resto il Consigliere leghista Giovanni De Paoli è stato piuttosto chiaro.

Dalla ormai consueta passerella politico-dirigenziale per il pranzo di Pasquetta in Ospedale, ha detto che il Nuovo Felettino deve essere definitivamente bloccato.

Non è la prima volta che De Paoli si lascia andare a dichiarazioni di questo tipo e resta dunque impossibile, ormai, pensare che le sue uscite non siano state preventivamente concordate con la Giunta.

Da questo riprendiamo la nostra vecchia proposta perché in ogni caso c’è bisogno di riprogettare il quadro ospedaliero della provincia nel tentativo di ottimizzare ciò che abbiamo e fare investimenti mirati e quanto più oculati possibile.

Il San Bartolomeo deve, da subito, essere sfruttato di più e meglio.

È necessario sgravare quanto più possibile il Sant’Andrea della Spezia e utilizzare la posizione strategica di Sarzana per bloccare le fughe e ritornare ad attrarre pazienti da fuori regione.

La grande diagnostica per immagini è presente in entrambi gli ospedali e va sfruttata meglio, ampliando gli orari per aggredire le liste d’attesa.

La terapia intensiva di Sarzana va potenziata perché attualmente è troppo limitata sia in termini di posti letto che, soprattutto, di risorse mediche e infermieristiche.

La maternità, uno dei settori a più alto tasso di fughe, deve essere spostata dalla Spezia a Sarzana, in posizione baricentrica e pronta a intercettare la domanda di tutta la Lunigiana, ormai rimasta priva dei punti nascita di Fivizzano e Pontremoli.

Obiettivo: tornare a superare i 1000 parti all’anno.

Al suo fianco potrà operare la struttura di procreazione assistita, già attiva al San Bartolomeo, per dare un servizio efficiente a tutte quelle donne che desiderano diventare madri ma che, per molteplici motivi, non riescono a farlo naturalmente.

Anche la neonatologia e la pediatria devono essere trasferite andando così a costituire un’ala interamente dedicata alla mamma e al bambino.

In questo quadro un tassello fondamentale diventa quello di attivare il pronto soccorso pediatrico per intervenire rapidamente in caso di emergenza.

Tra l’altro oggi la neuropsichiatria infantile è dislocata in un immobile privato per il quale ASL5 paga circa 70 mila euro di affitto all’anno.

È necessario risparmiare e ottimizzare riportando questo servizio all’interno delle strutture pubbliche e andando a riorganizzare, al San Bartolomeo, gli spazi che un tempo erano occupati dalle palestre riabilitative gestite dalla Don Gnocchi, in questo momento abbandonate e in preda al degrado.

L’oculistica, l’urologia e l’interventistica ortopedica programmata dovranno rimanere a Sarzana sfruttando al meglio le sale operatorie del San Bartolomeo.

Mentre alla Spezia è necessario spostare la geriatria in modo da costituire, tra le altre cose, un percorso virtuoso e ben strutturato per le fratture ossee che possa operare in sinergia con l’ortopedia e il centro di monitoraggio dell’osteoporosi di endocrinologia.

Al Sant’Andrea si deve assegnare il ruolo che gli compete dando il massimo rilievo all’emergenza-urgenza.

Tutto ciò fino a capire davvero cosa ne sarà del Nuovo Felettino e quali sono le reali intenzioni della Giunta Toti in merito.

Se ci sarà uno stop definitivo è chiaro che sia inevitabile correre ai ripari e formulare un pacchetto di proposte strutturali articolate e alternative.

Un rapido esempio: ampliare le superfici del San Bartolomeo per aumentare il numero di posti letto e costruire dei percorsi interni per i barellati tra i padiglioni del Sant’Andrea.

Il tempo degli slogan e degli annunci privi di un seguito concreto e’ finito.

La Provincia spezzina merita rispetto per la salute dei suoi Cittadini.

 

Francesco Battistini
Consigliere Regionale Italia in Comune

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