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E’ scontro in consiglio comunale sul DDL Pillon, Lombardi: “E’ un abominio giuridico!” In evidenza

di Francesco Truscia – Una mozione del Partito Democratico contro il DDL Pillon ha scatenato il dibattito in sala consiliare.

Non è un caso se tra il pubblico presente in sala consiliare ieri sera c’era anche il comitato No Pillon La Spezia. Il Partito Democratico ha presentato una mozione in merito al tanto discusso disegno di legge Pillon, in particolar modo riguardo alla “mediazione obbligatoria a pagamento” e all’adozione del “piano genitoriale”.

Un passo indietro sul piano culturale e dei rapporti familiari ed uno Stato che entra prepotentemente nelle scelte private familiari, questo vede nel DDL Pillon il PD: “Noi vogliamo che venga ritirato il DDL Pillon, c’è un movimento intorno a questo decreto che si è espresso fatto di giuristi cattolici, associazioni femministe – ha dichiarato la consigliera del PD Federica Pecunia - Secondo noi questo disegno ostacola il divorzio e rendere ancora più oneroso l’accesso alla separazione per il genitore economicamente più fragile che nell' 80% dei casi è la donna. Non si può catalogare dentro un calendario la bigenitorialità! Questo consiglio comunale si deve esprimere affermando la contrarietà ai principi del Decreto Pillon, secondo me dovreste abolirlo e ricominciare da capo!”.

Altro affondo al disegno di legge lo ha dato il consigliere Massimo Lombardi di Spezia Bene Comune, avvocato di professione: “Lo dico da avvocato e da papà separato, questo testo è un abominio giuridico! Il signor Pillon presiede delle società di mediazione, in questo disegno non si parla della centralità del minore ma dell’istituzione di un albo nazionale della professione del mediatore di famiglia, si vuole fare affari introducendo questa figura”.

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“La mozione del PD appare come un palese tentativo di processo alle intenzioni – ha tuonato la consigliera della Lega Lorella Cozzani – Il DDL Pillon mira a dare una risposta concreta all’esigenza di attuazione dell’affido. La mediazione non deve essere intesa come una nuova lungaggine burocratica con aggravo di costi, è obbligatorio solo il primo incontro di mediazione che è gratuito e solo in presenza di minori”.

Insomma il testo del senatore leghista Simone Pillon, avvocato e organizzatore dei tre family day, scatena una discussione piuttosto lunga nella sala consiliare mentre la mozione del PD impegna il sindaco ad esprimere “..ai presidenti delle Camere la massima contrarietà nei confronti del disegno di legge 735 (DDL Pillon) concernente norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità”.

C'è chi vede nel DDL Pillon un buon punto di partenza per il diritto di famiglia come il consigliere Simone Vatteroni della Lega: "Nel corso della propria vita si può diventare ex marito o ex moglie ma il figlio non diventa mai un ex figlio. Questa non è una legge pro padre o pro madre, si tratta di mettere al centro il superiore interesse del minore una frequentazione paritetica con entrambi le figure genitoriali, così da garantire allo stesso un rapporto equilibrato". 

Interessante la dichiarazione della consigliera del M5S Jessica De Muro che ha dichiarato il voto favorevole del gruppo alla mozione del PD: “Sono fiera e orgogliosa del lavoro che sta facendo il governo, in particolar modo la parte del M5S. Questa mozione del PD non serve a nulla, in attesa della formulazione del nuovo testo sul quale il M5S vigilerà affinché possano essere superate tutte le criticità riscontrate nei testi fin qui depositati, dovremmo astenerci. Ci siamo andati a leggere bene il DDL Pillon e  rende più complesso il divorzio, trasforma la bigenitorialità in un principio dell’adulto economicamente più forte e il minore come un bene materiale da dividere a metà. Per un senso di responsabilità non possiamo non prendere posizione, non possiamo girare le spalle ad anni di battaglie che condividiamo nel profondo per i diritti di tutti. Per questo voteremo a favore di questa mozione”.

Astensione per il gruppo di La Spezia Popolare, per la consigliera Patrizia Saccone e per il consigliere Massimo Caratozzolo che per la prima volta siede tra le fila dell’opposizione, ma la sua astensione ha motivazioni tecniche: “Non essendo stata ancora chiarita la mia posizione rispetto alla maggioranza stasera mi asterrò su ogni operazione di voto. Faccio notare che questo ritardo mi impedisce di esercitare il mio mandato di consigliere”.

La mozione del PD viene bocciata.

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