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"Il Sindaco affida la responsabilità di un accordo su Piazza Martiri ai ricorrenti al TAR" In evidenza

Il Comitato Sarzana, che botta! contro la decisione del primo cittadino.

Avevamo proposto al sindaco Cristina Ponzanelli di andare insieme in Procura, primo cittadino e comitato da anni impegnato a contrastare le sciagurate scelte urbanistiche “di quelli di prima”. Era un’assunzione comune di responsabilità per richiamare l’attenzione della magistratura sulle gravi “anomalie” del progetto di piazza Martiri. Il peso istituzionale di un sindaco è ben superiore a quello di un qualsiasi consigliere della Lega.

Non abbiamo ricevuto risposta alcuna. Ai silenzi del sindaco Ponzanelli ci siamo peraltro abituati. Era rimasta senza risposta una mail del 5 novembre. Lamentavamo la difficoltà di accesso alle carte di piazza Martiri. Avevamo potuto “sbirciarle” nel corso di un incontro con l’assessore Barbara Campi. Ma un conto è vedere le carte, un conto è averle per studiarle. Nonostante l’impedimento il 5 novembre avevamo evidenziato al sindaco una serie di questioni: lo spanciamento di due metri del palazzo su suolo pubblico (un vero esproprio abusivo da parte del privato), il “generoso diritto di sottosuolo pubblico”, concesso ai privati dalla giunta Cavarra per i parcheggi pertinenziali previsto dalla legge Tognoli per i comuni dotati di Piano urbano dei parcheggi per palazzi esistenti e dopo gara pubblica, la soppressione del parcheggio pubblico. All’epoca l’impresa doveva ancora iniziare lo scavo. Le foto lo documentano. Qual era fino a quel momento il danno economico per l’impresa? Quale risarcimento poteva pretendere per lo stop imposto a un progetto che privava abusivamente il Comune di parte di piazza? Nullo o irrisorio. Per questo nell’assemblea pubblica del 23 novembre avevamo chiesto di agire rapidamente in autotutela per difendere il bene pubblico.

Il sindaco non ha risposto neppure alla petizione firmata a dicembre da 528 cittadini.

Oggi affida a dodici eroici abitanti, ricorrenti al Tar a loro spese, di trovare nella trattativa con l’impresa una soluzione “meno impattante, più coerente con la piazza, che guardi di più all’interesse pubblico rispetto al brutto progetto” (parole del sindaco). L’interesse pubblico affidato a dodici abitanti, che in quanto privati i ricorrenti badano giustamente al loro interesse: chiedono di ridurre l’altezza, ma non pongono la questione dell’aggetto dell’edificio su suolo pubblico, demanio comunale indisponibile. E il sindaco cosa ci mette in questa “trattativa”? Nulla. Agita lo spauracchio del maxirisarcimento all’impresa da parte del Comune, un alibi dietro il quale cerca di nascondere l’inerzia dell’Amministrazione sorda alle sollecitazioni ad agire contenute anche nel parere dell’avvocato Sommovigo “a tutela dell’interesse pubblico”, parere, non a caso, tenuto nascosto sia dal sindaco, sia dalla Lega che lo aveva acquisito. Per il sindaco Ponzanelli l’interesse di Sarzana è evidentemente tenersi per l’eternità il “brutto palazzo”, portando a termine l’operato dell’Amministrazione Cavarra.


Comitato Sarzana, che botta!

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